«Con l’Italia dovremo difenderci da squadra»
Oyarzabal: «Partita complicata» Azpilicueta: «Meno Jorginho sarà protagonista più avremo chance»
Una giornata libera per recuperare energie mentali, ma non per Luis Enrique, che ieri mattina, di buon’ora, s’è messo davanti al pc per studiare l’Italia in video insieme al suo staff. Lato umano, sì, ma l’approccio di Lucho è anche scientifico e proprio per questo che quando sente parlare di “lotteria dei rigori” l’ex tecnico della Roma s’arrabbia. Un falso mito che ha voluto smentire dopo la vittoria dagli 11 metri sulla Svizzera, con i due rigori parati da Unai Simón e quello decisivo trasformato da Oyarzabal che ha portato la Spagna in semifinale. Proprio l’attaccante basco, con il suo rigore, ha permesso alla Roja di staccare il biglietto per Wembley. Sangue freddo, ma anche tanta analisi per limitare al minimo il margine d’errore: «Studiamo i portieri, i tiratori, ci sono persone che lavorano dietro le quinte per permettere a Unai di parare più rigori possibili e a noi di non sbagliare».
COPYRIGHT. Oyarzabal è uno specialista, ma l’obiettivo della Spagna non può e non deve essere quello di arrivare ai rigori contro l’Italia: «Hanno dimostrato di essere una squadra di livello e arrivano in un gran momento di forma - ha proseguito il talento della Real Sociedad - Sarà una partita molto complicata, ma nella quale dovremo concentrarci esclusivamente sul nostro gioco, così come abbiamo fatto nelle precedenti gare. Se facciamo tutte le cose per bene, allora abbiamo più possibilità di vincere». Non snaturarsi è quindi l’obiettivo primario per una squadra che, come l’Italia, ha nel tikitaka 2.0 la sua filosofia di gioco, ma che ha la paternità di uno stile che in giro per il mondo hanno provato a copiare con risultati più o meno lusinghieri.
LIMITARE. Poi, però, esistono i singoli all’interno di un collettivo che fa paura e per il quale la Spagna ha grande rispetto. Il gol di Insigne al Belgio è stato visto in differita anche a Las Rozas e in particolare da Cesar Azpilicueta, che domani a Wembley, con l’aiuto di Koke che si abbasserà in fase di copertura, dovrà limitare il talento del numero 10 azzurro. «Non lo conosco di persona, ma è un giocatore pericoloso, rapido e tecnico, che cerca il dialogo, ma anche l’uno contro uno» ha spiegato a Sky Sport il terzino del Chelsea, che domani a Londra vivrà una reunion con i suoi compagni in Blues Jorginho ed Emerson Palmieri. «Jorginho è un grandissimo giocatore, intelligente, ha dimostrato sia in Premier che in nazionale di essere importante per fare girare il gioco. Gli piace avere la palla e controllare la partita. Meno sarà protagonista, più possibilità avremo noi di controllare la gara». Grazie anche a uno come l’italo-brasiliano gli azzurri hanno cambiato faccia: «L’Italia è una nazionale forte che sta ottenendo risultati grazie anche al cambio di stile. Ora provano a tenere di più il pallone e stiamo vedendo di cosa sono capaci. Toccherà difenderci da squadra, consapevoli della loro forza offensiva».
IN PARTENZA. La Spagna, dopo la giornata di riposo di ieri, si allenerà questa mattina alle 10 nella “Ciudad del Fútbol” di Las Rozas, alle porte di Madrid. Alle 17 prenderà un volo dall’aeroporto di Barajas per Londra e atterrerà in Inghilterra alle 18 locali. Poi, alle 19.45, Luis Enrique e il 18enne Pedri terranno la conferenza stampa prepartita. Il commissario tecnico e il più giovane debuttante della Spagna a un Europeo a presentare una semifinale. Anche questo è un segnale del ricambio generazionale messo in atto da Lucho.