Dal Bari a Zeman la C darà spettacolo
Il boemo riparte in rossonero Si rivedono Messina e Taranto In Emilia e Sicilia super derby
In questi 59 nomi - il 60° arriverà a metà mese, al netto di qualche non improbabile rinuncia fra le promosse dalla D - ci sono pagine di storia importante del calcio. Avventure sportive indimenticabili, che la polvere del tempo non cancella. Certo non si vive di ricordi, e con le medaglie non si fanno punti. Ma dietro questi nomi ci sono città, tifoserie, che la propria storia la conoscono e siccome la squadra di calcio è la seconda cosa immutabile dopo la mamma, il contesto può anche essere la terza serie ma l’avventura calcistica coinvolgerà in pieno come fosse la Champions League.
Che, poi, di nobiltà ce n’è a cascate. Dal Bari al Palermo, dai ritrovati Messina e Taranto al Foggia del boemo: proprio Zdenek Zeman, ancora lui. E che dire del valore di Cosenza e Pescara, appena scese dai cadetti come pure la Reggiana, che riediterà derby accesissimi con Modena, Carpi, Cesena? Duelli fra cugine anche in Sicilia, fra i rosanero, i giallorossi dell’Acr e il Catania.
RISOLLEVARSI. La crisi pandemica, se possibile, a queste latitudini sportive si è abbattuta con una ferocia economica pazzesca. Qui le elite finanziarie non abbondano, il rapporto (virtuoso) fra club e proprietà si riverbera in quello fra patron e azienda personale, che dà lavoro e non può venire dopo il calcio. Eppure, nonostante gli stadi chiusi, nonostante le inesistenti risorse alternative, le briciole dalla tv, questo mondo ha tenuto botta. Sia pure rimodulando calendari, tempi, ha sempre portato al traguardo le proprie fatiche con qualità tecnica reale. I recenti playoff che hanno incoronato l’Alessandria sono stati avvincenti. La bontà prodotta da Ternana, Perugia e Como, promosse dai gironi, è garanzia di buon cammino anche in B. Significa che si sa lavorare, che si sa garantire un tasso tecnico importante, con sempre meno ai flop finanziari che sino a qualche anno fa erano la regola.
CAUTELA. Ciò non significa che è tutto rose e fiori. «Avere certezze sulla riapertura degli stadi - osserva Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro - è quanto mai essenziale. A questi club “eroici”, vanno consentiti gli stumenti economici quali biglietteria, abbonamenti; hanno retto lodevolmente la crisi, ma non possono andare avanti in eterno senza l’apporto, decisivo a simili livelli, del proprio pubblico».
AVANGUARDIA. In C si formano gli arbitri del domani, anche preparatissime donne che finalmente conquistano vetrina sullle orme lasciate dalla Marotta e dalla Ferrieri Caputi. In C si creano infrastrutture essenziali per coltivare i talenti destinati al grande calcio. Ciò implica spostare risorse: «Siamo una parte del calcio italiano - ricorda Ghirelli - un calcio che ha necessità di prfonde riforme non più rinviabili, di sistema. Pongo un quesito: è funzionale la C in questo progetto? Io ne sono certo e a tutti i livelli, tecnici e strutturali, dovremo diventare l’accademia per la formazione dei talenti del calcio italiano»
Il livello tecnico può crescere. Vetrina per i giovani talenti e per le donne arbitro
FINE AGOSTO. Il via, al declinare di agosto, riporterà il pallone al centro delle discussioni. Con tanta qualità è una B2 più che una terza serie. Un bacino d’utenza di circa 4 milioni di utenti si concentrerà su tre gironi, ancora da formare anche se si sa che saranno “geografici”. E come lo è stato un anno fa, forse anche di più, pure stavolta sarà una Serie C affascinante.
La categoria però ha bisogno di regole per riaprire presto gli stadi ai tifosi