Corriere dello Sport

Verstappen fa l’Hamilton Red Bull gli mette le ali

La Mercedes in affanno (seconda e quarta), la Ferrari rimonta con Sainz quinto e Leclerc ottavo Torcida arancione per Max che sale a +32 su Lewis Gp spettacolo nonostante la fiscalità della giuria Grande Norris

- Di Fulvio Solms

Anche oggi tocca parlare di tutto ciò che è avvenuto alle spalle di Max Verstappen, il quale comincia a fare fatica con gli aggettivi per racchiuder­e in una parola la bontà della sua Red Bull. Esauriti gli «straordina­ria» ieri ha inventato un «irreale», e troppo dovrà creare ancora – questa è l’impression­e – di qui alla fine dell’anno.

Con la quinta vittoria su nove gare (senza parlare di quella bruciata a Baku), il cinquantes­imo podio, il giro ancora più veloce del più veloce (ce l’aveva e non s’è accontenta­to, rischiando un secondo pit stop per blindare il punto supplement­are) e soprattutt­o il vantaggio su Lewis Hamilton salito a più trentadue, anche noi abbiamo le idee chiare sul nome da dare a tutto questo: è una fuga, in tutto e per tutto, verso il titolo mondiale, interpreta­ta al meglio davanti alla torcida arancione scesa per lui dall’Olanda. Tutto ciò dovrà ora passare al vaglio di Silverston­e (18 luglio), casa di Lewis, nonché della gara sprint al debutto.

CAMPIONI IN AFFANNO. Intanto la Mercedes non è più magica, ansima e quel che può fare, e fa, è contenere il danno, come d’altronde Hamilton aveva preconizza­to sabato. Non siamo abituati a vedere il sette volte campione che fatica a superare una McLaren fino a saltare su un cordolo rovinando il fondo, dovendo poi subire per il resto del gran premio. Né era immaginabi­le la scena della Mercedes che ordina a Hamilton di lasciar passare Bottas (oddio, in realtà prima hanno detto a Valtteri «puoi attaccare Lewis» per puntellare la sua autostima e poi, visto che non ci riusciva nonostante avesse macchina sana e quella di Lewis non lo fosse, lo hanno preso di peso e messo davanti). Alla fine Bottas ha chiuso secondo ma con 18" di distacco da Verstappen che s’era fermato una volta in più per prendere un caffè, pardon, per assicurars­i il giro veloce.

PERDE LA GIURIA. Spettacolo da Lando Norris sul podio e risveglio del compagno Ricciardo (da tredicesim­o a settimo), niente male la Ferrari con Carlos Sainz calmo ed efficiente, partito decimo con le gomme dure e finito quinto in un crescendo rossiniano, meglio di un Charles Leclerc scalpitant­e e ottavo, alla fine. Ne parliamo altrove.

Chi ha davvero perso il GP d’Austria è stata la giuria, troppo fiscale nel punire manovre di puro agonismo che sono sempre state il sale della Formula 1. Se un avversario che vuole, vorrebbe, superarti cerca spazio all’esterno, tu che sei davanti e hai la scelta della traiettori­a lo accompagni verso il bordo pista, restringen­dogli la via d’uscita e costringen­dolo ad alzare il piede.

E’ sempre andata così ma quando Norris lo ha fatto nei confronti di Sergio Perez (in curva 4 al giro 4 ma in realtà il primo vero di gara, dopo la safety car causata dal ritiro di Ocon), i giudici gli hanno affibbiato cinque secondi di penalità. Sciocchino Perez a non aver capito che quello era il metro di giudizio, quello il precedente, e aver ripetuto l’azione per due volte nei confronti di Leclerc, beccandosi doppia penalità.

CORSI E RICORSI. Le parole in Formula 1 non sono mai casuali, e interessan­te è quel che a fine gara ha detto Christian Horner, numero uno di Red Bull: «Max è stato chirurgico. Se può vincere il Mondiale? Certo che può, ha quindici vittorie proprio come Jenson Button, che il campionato lo ha vinto!»

Horner: «Max è stato chirurgico Certo che può vincere il Mondiale»

Un link con la storia del 2009 che lanciò la Red Bull come vincitrice seriale in Formula 1: in quell’anno, se Seb Vettel e Red Bull avessero avuto a disposizio­ne un altro paio di gare, avrebbero preso e superato Button (sulla Brawn GP poi divenuta Mercedes), che aveva scavato tutto il suo vantaggio a inizio stagione grazie alla trovata del doppio fondo. Poi dall’anno successivo, Red Bull vinse tutto per quattro stagioni. Ecco cosa pensava Horner, ecco cosa vorrebbero replicare i bibitari, prendendos­i questo e i prossimi Mondiali nonostante il cambio di regolament­o incombente. Tutti avvisati, la Ferrari per prima.

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 ?? ANSA ?? Il pilota olandese Max Verstappen, 23 anni, della Red Bull Racing, festeggia dopo la vittoria del Gran Premio di Formula 1 d’Austria a Spielberg
ANSA Il pilota olandese Max Verstappen, 23 anni, della Red Bull Racing, festeggia dopo la vittoria del Gran Premio di Formula 1 d’Austria a Spielberg

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