Corriere dello Sport

Jacobs di corsa verso i Giochi

A Stoccolma un’altra bella prova del velocista azzurro. Venerdì replica a Montecarlo Grande 100 di Marcell: 10”05 controvent­o, dietro solo a Baker «Sono felice, mi do otto e mezzo»

- di Franco Fava

«Mi do un otto e mezzo, quasi nove. Mi mancava correre accanto ad alcuni dei favoriti per la medaglia olimpica, sono contento di aver duellato con Baker fino all'ultimo metro. Anche se mi dispiace non aver vinto».

Marcell Jacobs dà filo da torcere alle frecce Usa. Sui 100 di Stoccolma, nella 4ª tappa Diamond League, il 26enne poliziotto gardesano centra ancora un crono super: 10”05 e ancora con il vento in faccia (-0.8 m/s). Chiude a soli 2/100 da Ronnie Baker, uno dei favoriti per l'oro a Tokyo e secondo al mondo quest'anno con 9”85.

L'allievo di Paolo Camossi supera l'esame olimpico e vede accrescere le ambizioni di centrare il 1° agosto una finale olimpica mai riuscita prima a un italiano. E forse puntare a qualcosa di più grande, ora inconfessa­bile. Partenza buona, non brillante. Ai 20 metri insegue Baker (2”9 contro 3”0), ai 40 i due sono in parità (4”8) e così pure ai 60 (6”5) e agli 80 metri (8”03), dà l'impression­e di poterla spuntare sullo statuniten­se. Ma a questo punto Jacobs si irrigidisc­e e l'azione si contrae un po'. «Intorno agli 85 metri - racconta - Quando ho visto di essere davanti a Baker, ho voluto strafare, mi sono indurito invece di lasciarmi andare e ho perso un paio di appoggi. Peccato!».

PRO E CONTRO. L'analisi di Jacobs evidenzia la crescita agonista iniziata a marzo con il titolo europeo indoor sui 60. Ma fa risaltare anche quello che è l'anello debole dell'azzurro: lo stress agonistico quando si trova a contrastar­e un avversario che gli sta a fianco. «Ma è stata una prova importante verso Tokyo. Se perdo di due centesimi da chi corre 9”85 non significa che valgo 9”87, ma qualcosa sicurament­e vorrà dire - racconta Jacobs - Dei tre che partivano con personali migliori dei miei, ne ho messi alle spalle due. Ottimo segnale». Tra i big in gara, l'altro statuniten­se Bracy (9”85 di best quest'anno), finisce addirittur­a 7° in 10”39, con Young (9”89) solo 4° in 10”13, dietro al britannico Ujah (10”10).

PERCORSO. Per Jacobs era la quarta uscita stagionale sui 100, dopo l'esordio-record di Savona in cui ha fissato il record italiano a 9”95. Poi, 10”06 a Chorzow, il 10”01 del titolo tricolore a Rovereto (anche lì col vento in faccia). Eccezional­e la media che si attesta a 10”0175 a conferma della leadership europea 2021. «Adesso c'è Montecarlo venerdì, dove spero di non trovare ancora vento contrario: anche lì voglio stare con i migliori fin sul traguardo». Allo Stade Louis II prova generale di finale olimpica con i primi tre dei Trials di Eugene: il leader mondiale stagionale con 9”77 Bromell, ancora Baker, e Kerley (9”86), oltre al bronzo olimpico e mondiale De Grasse, il sudafrican­o Simbine e Filippo Tortu, al rientro sui 100 dopo l'opaca prestazion­e di Madrid del 19 giugno (10”27).

GLI ALTRI. Stoccolma ha regalato anche un altro acuto sui 400 hs. Dopo i recenti record mondiali al maschile e al femminile, ieri è stato il turno dell'olandese Femke Bol: con 52”37 ha mancato per 3/100 l'antico record europeo della russa Pechonkina del 2003, finendo a poco meno di mezzo secondo del recente limite mondiale della McLaughlin. Ancora oltre i 6 metri nell'asta per Duplantis: 6,02 e tre assalti ai 6,19 del record assoluto. Nell'alto la 18enne ucraina Mahuchikh è salita a 2,03: miglior misura dell'anno.

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GETTY IMAGES Marcell Jacobs, 26 anni, primatista italiano dei 100 e campione europeo dei 60

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