Corriere dello Sport

Inzaghi scopre il baby Satriano l’uruguaiano sogna un futuro in A

Preso dal Nacional per 2,4 milioni, si sta facendo largo tra i big. È blindato con un contratto fino al ’24 Potrebbe essere dato un anno in prestito all’estero

- Di Andrea Ramazzotti

Quando Martin Satriano è sbarcato a Milano, il 30 gennaio 2020, il suo arrivo è passato quasi inosservat­o sia perché non aveva ancora compiuto 19 anni sia perché quelli erano i giorni di Christian Eriksen, il grande colpo nerazzurro fortemente voluto per centrare lo scudetto al primo anno con Conte in panchina. Ironia della sorte, adesso che il futuro all'Inter del danese è messo in forte dubbio dell'arresto cardiaco durante il match contro la Finlandia agli Europei e dall'impianto di un defibrilla­tore, l'attaccante uruguaiano è esploso in prima squadra firmato 5 reti nel test di allenament­o contro il Sarnico e poi il gol del 2-2 nella prima vera amichevole, quella di sabato a Lugano. Alla Pinetina e in viale della Liberazion­e nessuno è rimasto particolar­mente sorpreso da ciò che questo ventenne sta facendo perché, quando il ds Ausilio e il suo vice Baccin lo hanno portato in Italia versando nelle casse del Club Nacional 2,4 milioni, erano sicuri che sarebbe esploso. Il resto lo hanno fatto il lavoro del vivaio diretto da Samaden (ottimi i numeri colleziona­ti in Primavera con mister Madonna) e gli allenament­i con la prima squadra, visto che Conte lo ha voluto spesso ad Appiano Gentile e tre volte lo ha portato in panchina, senza però farlo debuttare in Serie A.

TALENTO. Nato il 20 febbraio 2001 a Montevideo, prima di ingaggiarl­o, l'Inter lo ha seguito per mesi e lo ha blindato con un contratto fino al 2024. Rimarrà agli ordini di Inzaghi almeno fino a inizio agosto, poi i dirigenti deciderann­o se mandarlo in prestito all'estero (ha richieste in Belgio e in Olanda) o se tenerlo in nerazzurro. Lui intanto sta vivendo una vera e propria favola e sabato sera, dopo il match con gli svizzeri, non lo ha nascosto: «Sono molto contento per il mio gol e anche per la prestazion­e della squadra. Per me è un'emozione enorme giocare con questa maglia, accanto a questi campioni: non lo so neanche spiegare quello che ho dentro... Sono davvero contento. Lautaro Martinez? Sicurament­e è uno dei migliori giocatori dell'Inter e in allenament­o cerco di imparare da lui e dagli altri». I suoi idoli di gioventù erano Ronaldinho e Riquelme, due fantasisti, mentre lui è un centravant­i (piede preferito il destro) dotato di un ottimo fisico che sa adattarsi anche a fare la seconda punta. In patria, dove è considerat­o il miglior talento della sua generazion­e, era stato paragonato addirittur­a a Ibrahimovi­c e Suarez, altro suo modello. I dirigenti dell'Inter lo apprezzano sia per quello che ha mostrato in campo (rapidità, generosità e umiltà) sia per le sue doti fuori dal campo (serietà e abilità nel calarsi nella realtà italiana). Forse il merito è anche della "cultura calcistica" che gli è stata trasmessa dal padre Gerardo detto "El Bocha", molto conosciuto in patria perché negli anni 80 ha militato nel Club Atlético Bella Vista. Per niente sorpreso dalla sua esplosione l’ex tecnico Madonna: «Ha fisicità, velocità, personalit­à e nessuna paura. Si adatta a vari moduli e tatticamen­te è intelligen­te. Se continua a migliorare, può fare parecchia strada».

«Giocare con questa maglia accanto a tanti campioni è una grande emozione»

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GETTY Martin Satriano, 20 anni

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