Romero ecco l’ala dei record
Oggi visite e firma poi raggiungerà Sarri
Nuovo enfant prodige per la Lazio il più giovane a debuttare in Liga Nelle giovanili 230 gol su 108 gare
Il ragazzino, un enfant prodige. Ha 16 anni e 242 giorni, si chiama Luka Romero, fantasista e ala, un folletto mancino alto 1,65. Nascendo in Messico, quando il padre Diego (ex mediano di categorie minori) giocava lì, passando per Argentina e Spagna, s’è ritrovato appiccicato addosso il soprannome teatrale di “mini Messi”. Può spaventare. E’ il baby d’oro che la Lazio ha strappato ad una folta concorrenza europea offrendogli il primo contratto da prof e da big.
L’operazione era in chiusura, è stata sigillata. Romero è considerato uno dei 2004 più promettenti d’Europa, ha triplo passaporto (messicano per cittadinanza, argentino per il papà e spagnolo per un nonno), ha scelto di giocare con le giovanili dell’Argentina. E’ comunitario, non occuperà slot. Il super talento ha una super paga da 400.000 euro a stagione, molto più di una bella borsa di studio. Dopo le visite in programma stamattina alla Paideia firmerà un triennale, è minorenne e non può legarsi per più di tre stagioni.
Il diesse Tare ha chiuso l’operazione con Fili Ramadani, negli ultimi anni agente di Sarri. Romero si è liberato dal Maiorca, si unirà alla Lazio nelle prossime ore, per lui si spalancheranno le porte del ritiro di Auronzo. Gli spagnoli avevano provato ad offrirgli il rinnovo a novembre. Il ragazzo, la sua famiglia e il suo staff hanno sempre preso tempo. E’ stato seguito dal Milan, dalla Juve e dal Valencia, sulle sue tracce c’era il Borussia Dortmund. Lotito e Tare hanno affondato il colpo. Per Romero non sarà pagato il cartellino, al Maiorca spetterà solo un premio di formazione.
LA STRATEGIA. Romero, così giovane, si unirà alla batteria delle ali per Sarri. Felipe Anderson viene utilizzato a destra, si punta a Brandt del Borussia (o Sarabia del Psg, ma lo scambio con Correa è bloccato). In ritiro inizia a brillare Raul Moro, spagnolo ex Barcellona B, 20 anni e un ingaggio da 300.000 euro dopo il rinnovo firmato nei mesi scorsi, ha segnato nella prima amichevole estiva.
Romero è una “pulce” che s’è permessa il lusso di sbriciolare un record storico nella Liga. Ha esordito con il Maiorca, contro il Real Madrid, il 24 giugno 2020 quando aveva 15 anni e 255 giorni (Real-Maiorca 2-0). Entrò in corsa allo stadio “Alfredo Di Stefano”, giocò 7 minuti. Nelle giovanili ha segnato 230 gol in 108 partite. Con il Maiorca ha collezionato una presenza nella Liga e 6 nella Liga 2 (un gol) nella scorsa stagione. Gli spagnoli erano retrocessi in B, sono risaliti in A. Non ha mai giocato da titolare, solo da subentrato. E’ un talento promettente, che deve fiorire. E i soprannomi vistosi, esagerati, a quest’età possono solo far male. La Lazio si augura che esploda, che diventi grande, lo lascerà lavorare con tranquillità. E’ un giovane che si allenerà all’ombra dei big, che studierà e avrà il privilegio di essere guidato e svezzato da un maestro come Sarri.
IL PIANO. Due ali scattanti, Felipe e Brandt (o chi per lui). Due mini-ali da tenere in rosa come Raul Moro e Romero. In ritiro si sta allenando anche Adekanye, strappato al Liverpool due anni fa. E’ rientrato dal prestito all’Ado Den Haag, prim’ancora aveva giocato nel Cadice. Vuole restare, sta provando a conquistare la fiducia di Mau. Romero, pulce record, sarà il più piccolo della compagnia. Precocità, velocità, voglia di grandezza per questi baby-doc, nuova generazione Lazio.
Argentino, nato in Messico, anche comunitario grazie al nonno spagnolo
Per la fascia sinistra si punta su Brandt Bloccato lo scambio Sarabia-Correa