IL BOLOGNA È SEMPRE A CACCIA DI GOL
Sei reti alla Bagnolese: mancano i guizzi dei bomber, aleggia il fantasma Arnautovic
Santander sostituito dopo 30’ (un tiraccio alto), Van Hoojidonk una rete e un errore clamoroso
Sono due le immagini plastiche dell’attacco del Bologna e delle sue alterne fatiche alla prima uscita stagionale. La prima è una conclusione di Federico Santander da due metri dentro l’area di rigore. La botta è violenta, sibilante, sfilettata. Finisce sopra la traversa di tanto così, anche troppo. La seconda è una ciabattata di Van Hooijdonk dentro l’area piccola. Un pallone sporco e spigoloso, il preferito dai falchi d’area di rigore, quelli capaci di spingerlo dentro con certi guizzi da acrobati. E invece finisce sul fondo. Una manciata di minuti dopo l’olandese si rifarà, e per fortuna. Due errori, dunque, rappresentano il momento del reparto offensivo. I rossoblù di Sinisa Mihajlovic ne segnano sì 6 alla Bagnolese (Promozione bresciana) squadra tenace nel tentare di chiudere tutti gli spazi, ma uno solo di questi lo ha realizzato un centravanti di ruolo, un goleador di razza (Van Hooijdonk, appunto). L’assenza di un bomber vero non è certo una sentenza, il mercato è ancora da fare e la stagione è cominciata da pochissimo. Però qualche piccola considerazione graffia la prima uscita rossoblù nel ritiro di Pinzolo.
SANTA E VAN. Intanto Santander. Il paraguaiano ha giocato trenta minuti, e d’altra parte di più non gli si poteva proprio chiedere: il Ropero l’ultima apparizione ufficiale l’aveva registrata il 24 ottobre scorso (Lazio-Bologna 2-1) e dopo per lui era stato un lungo calvario. L’infortunio, lo stop, il recupero. La partita di ieri segna il suo ritorno. Con una normale patina di ruggine sulle spalle, Federico non poteva fare di più. Però Santander non è al centro del progetto rossoblù, questo è ormai evidente. Da due anni Mihajlovic insiste con l’assenza di una punta centrale, e manca una punta centrale, e ci serve un centravanti, eccetera. Segno che il paraguaiano non rientra nei piani (almeno non in quelli principali) di Mihajlovic. E poi c’è Van Hooijdonk. L’olandesone ha avuto il pregio di riscattare dopo pochi secondi un errore rocambolesco. Se n’era accorto anche lui, infatti si era messo le mani in faccia. Al gol ha quasi ringraziato gli déi. Sono amichevoli d’agosto, è vero. Ma per un calciatore arrivato da poco è importante suscitare subito una buona impressione. E tutto sommato il figlio d’arte Van Hooijdonk qualche movimento l’ha fatto vedere. Per il resto, è ancora tutto troppo presto.
TANTI NOMI. Il tempo servirà per preparare la sfida contro la Feralpisalò, la seconda amichevole in programma il 24 luglio qui a Pinzolo. Ma fermandoci a ieri l’attacco ha visto nei suoi finalizzatori occasionali la parte migliore del reparto offensivo. Vale a dire: Orsolini. Che in fondo finalizzatore vero e proprio non è. La doppietta e la grande mole di gioco di Orso hanno dimostrato una volta di più che i colpi li ha, lui li deve solo tirare fuori. Finalizzatore non è nemmeno Sansone, che però un gol lo ha segnato. Ecco, il Bologna si è aggrappato a loro.
In attesa di Musa Barrow, che può certamente riempire il carnet dei gol anche senza essere un vero bomber di razza. Se la sua metamorfosi da esterno a centravanti non è mai stata portata a compimento un motivo ci sarà. Tutte cose che indicano una volta di più la necessità di un centravanti puro, un panzer, un uomo che possa sfondare la porta quando serve.
BOMBER. Quello che la società si aspetta dall’arrivo di Marko Arnautovic, ancora lui, sempre lui, divenuto ormai un fantasma che circola sempre di più negli spazi rossoblù. Due anni fa, a Castelrotto, tra mille e mille difficoltà la prima amichevole con lo Sciliar finì 9-0. C’era ancora Mattia Destro, che quel giorno ne segnò due. Nessun confronto, ma la presenza di un bomber si sentiva, si percepiva. Oggi è questo a mancare. Un limite che la società sta cercando di colmare con un «ritocchino», come lo ha chiamato Sinisa la sera della presentazione. Perché avvenga il salto di qualità l’attacco ha bisogno di rinforzi, di qualcuno che renda il reparto fluido, con i gol nei piedi. Un rinforzo che permetta a Sinisa di concretizzare tutto quel gioco offensivo che il Bologna produce.