Corriere dello Sport

Leclerc: La Rossa migliore ma fa male perdere così

«Il sorpasso di Hamilton? Visto cosa era successo al 1º giro, ho evitato i rischi»

- Di Stefano Ferrari

Era il 14 luglio del 1951 quando, a Silverston­e, l'argentino Froilan "Cabezon" Gonzales regalò la prima vittoria in Formula 1 alla Ferrari. Settant'anni e quattro giorni più tardi, Charles Leclerc stava per santificar­e la festa, perché Enzo Ferrari considerav­a quel giorno un giorno speciale, «il giorno in cui ho ucciso mia madre», come ripeteva spesso il Drake: al secondo posto infatti, arrivò l'Alfa Romeo, che a Ferrari aveva dato per anni pane e companatic­o. Questa volta la storia si è fermata davanti a chi, negli ultimi quindici anni di F1, l'ha scritta meglio di tutti, Lewis Hamilton: «Fa male il secondo posto - ha detto il pilota della Ferrari - ma dobbiamo guardare tutta la gara per capire. C’è tanto di positivo, anche se come pilota volevo vincere e basta...». Poi, Charles entra nello specifico. E nella sua memoria ecco filtrare l'immagine della curva Copse, che ieri gli ha dato e allo stesso tempo tolto qualcosa: «Ho perso la vittoria negli ultimi due giri anche se, va detto, Hamilton ne aveva di più. Il sorpasso alla Copse? Ho visto il remake del primo giro, non ho voluto prendere rischi perché non stiamo lottando per il campionato, ho provato a stare davanti, ma ho perso per un attimo il controllo, sono andato fuori e lì Lewis mi ha passato». Bilancio positivo, il suo: «Dopo Monaco, questa è la miglior Ferrari in questo campionato, dobbiamo solo capire di più la vettura e le gomme che oggi abbiamo sfruttato bene. Credo in questa squadra, ci aspettavam­o di essere competitiv­i, ma non così tanto qui», ha chiuso Leclerc. Che la "storia" in mattinata l'aveva toccata con mano sul serio, girando proprio con la mitica 375 F1 portata alla vittoria da Gonzales sul circuito inglese.

SAINZ. Chi non ha avuto tanta fortuna è stato Carlos Sainz. Un week end con mille contrattem­pi ma con un passo da primo della classe, ed un quarto/quinto posto possibile se la pistola del meccanico addetto alla gomma anteriore sinistra non si fosse inceppata: «Peccato, è stata una bella gara nella quale abbiamo attaccato sempre - ha detto lo spagnolo - la macchina era piacevole da guidare, con un passo molto buono, il problema nel pit stop ci ha impedito di passare Ricciardo, ma di solito lavoriamo bene in quei frangenti: è la prima volta in questa stagione e sono cose che possono capitare. Eravamo ultimi nella Qualifica Sprint, finire sesti non è poi male». Raffronti obbligator­i: «A Monaco c'era il passo per vincere, qui Mercedes e Red Bull avevano qualcosa di più, loro con due soste hanno vinto, noi però siamo stati molto competitiv­i. Prima del pit stop, con pista libera ero il più veloce e questo la dice lunga». Infine il team principal Mattia Binotto, più realista del re: «Lewis era più veloce di noi, dispiace il sorpasso a due giri dalla fine, ma bisogna essere onesti. È stata una buona gara dopo il disastro della Francia, e sono tre gare di seguito che abbiamo un buon ritmo di gara, questa è la cosa importante. Silverston­e era una pista ostica per noi, ma abbiamo fatto una buona qualifica e ottenuto il secondo posto in gara. Fa piacere. Charles è stato bravo tutto il weekend, in qualifica, nella sprint race e in gara, anche Carlos è stato bravo ma più sfortunato, peccato per il pit-stop, quando ha avuto pista libera ha girato molto forte anche lui. Questa è un’altra cosa importante». Infine, l'ingegnere reggiano torna sull'incidente alla partenza, senza lesinare responsabi­lità, anzi: «C’è stata molta aggressivi­tà da parte di entrambi in quel giro. Hamilton ci ha provato in tutti i modi, e trovo giusta la penalizzaz­ione, però Max non si giocava la sua gara al primo giro: spero che ora stia bene».

Sainz: «Che bello tornare ad attaccare e sentirsi di nuovo competitiv­i»

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GETTY IMAGES La Ferrari di Charles Leclerc, 23 anni, sul podio riservato alle monoposto davanti ai box di Silverston­e

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