Green pass, si decide domani Italia bianca fino a Ferragosto
La cabina di regia è orientata a imporre l’obbligatorietà dove c’è il rischio assembramento
Domani si riunirà la cabina di regia per discutere del cambio dei parametri per i colori delle Regioni e della possibile estensione dell’obbligo del green pass a luoghi come cinema e treni. Non dovessero cambiare i parametri, Sardegna, Sicilia, Veneto, Lazio e Campania sarebbero da zona gialla. Ma l’attesa riguarda le nuove regole riguardo al Green pass. Che dovrebbe diventare il pass per discoteche e ristoranti al chiuso. Il certificato verde sarà rilasciato dopo entrambe le dosi di vaccino. Già era stata anticipata l’ipotesi dell’obbligo del green pass per utilizzare treni a lunga percorrenza e aerei, e accedere a palestre, cinema, teatri, discoteche. Insomma, laddove esiste il pericolo di assembramento potrebbe diventare obbligatorio il green pass. Il documento verrà rilasciato a chi ha effettuato la doppia dose del vaccino, a chi è guarito o a chi ha un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. In caso di controllo delle forze dell’ordine, chi ne è sprovvisto rischia una multa fino a 400 euro e il gestore dell’attività potrebbe subire la chiusura per 5 giorni. Non è chiaro come saranno gestiti i controlli nelle situazioni di assembramenti all’aperto, ma ad alto rischio contagio, come i luoghi della movida.
Per quanto riguarda i colori delle Regioni, l’obiettivo del governo è mantenere tutta l’Italia zona bianca almeno fino a Ferragosto e scongiurare la chiusura delle attività nonostante l’aumento dei contagi a causa della diffusione della variante Delta. Nel nuovo decreto si stabilirà che i colori non si decideranno come finora sulla base dell’incidenza del Coronavirus ma anche (in modo prevalente) sull’occupazione dei reparti ospedalieri e delle terapie intensive con pazienti Covid. Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) e presidente del Consiglio superiore di sanità: «Credo che vadano fatte scelte per contrastare la ripresa della circolazione virale. Dare accesso a determinate attività a chi è stato vaccinato, o comunque ha il certificato verde, è una strategia inevitabile. Penso a concerti, grandi eventi, stadi, cinema, teatri, piscine, palestre. In questi casi è fuori discussione la necessità del documento».
Il modello è quello deciso da Emmanuel Macron in Francia, dove però circa 114mila persone sono scese in piazza per manifestare contro il green pass obbligatorio per entrare in bar e ristoranti al chiuso o per salire sui mezzi pubblici. No Vax, Gilets Jaunes e manifestanti di altri ambienti politici sono scesi in strada contro la “dittatura sanitaria” e le nuove misure introdotte nel Paese per arginare l’aumento dei contagi. E Macron replica ai No Vax: «Adesso vaccini in massa, lo tsunami virale non è alternativa accettabile».