Risentimento muscolare, Berrettini deve rinunciare alle Olimpiadi: «Sono devastato»
L’azzurro ha un risentimento muscolare che richiede due settimane di stop. Non potrà essere sostituito
La grande amarezza. Dopo la festa per la storica finale a Wimbledon e quella con la Nazionale di calcio campione d'Europa, Matteo Berrettini dovrà rinunciare al sogno olimpico. Il numero 1 azzurro si aggiunge alla lunga lista di assenti nel torneo di tennis a Tokyo, che comprende tra gli altri Roger Federer, Rafa Nadal, Dominic Thiem, Stan Wawrinka, oltre a Serena Williams, Simona Halep e, notizia di ieri, Coco Gauff (positiva al Covid) nel tabellone femminile. «Sono devastato all'idea di non poter giocare le Olimpiadi ha scritto il romano su Instagram - rappresentare l'Italia è un onore immenso. Faccio un grosso in bocca al lupo a tutti gli atleti italiani, vi supporterò da lontano».
SANTOPADRE. Berrettini, spiega il suo coach Vincenzo Santopadre, non ha ancora smaltito l'infortunio muscolare alla coscia che si è procurato a causa di una caduta durante la semifinale di Wimbledon contro il polacco Hubert Hurkacz. «Sabato sera ha fatto una risonanza magnetica - ha spiegato -. Ne aveva già fatta una a Wimbledon dopo la partita, e poi aveva giocato la finale contro Djokovic con la coscia fasciata. Purtroppo il radiologo di fiducia del CONI si è espresso chiaramente: ha detto che ha bisogno di due settimane di riposo e cure del caso, prima di riprendere piano piano l'attività. A malincuore, c'era poco da decidere. Faremo tesoro anche di questa esperienza». Il numero 1 d'Italia dovrà dunque aspettare altri tre anni, uno in meno del classico quadriennio olimpico visto il rinvio dei Giochi di Tokyo previsti nel 2020, per tentare l'inseguimento alla medaglia a cinque cerchi.
BOLLA. Questa sarà comunque un'edizione particolare, con una bolla sanitaria molto severa in vigore in Giappone a causa dell'aumento di contagi anche all'interno del Villaggio Olimpico dove gli atleti resteranno il meno possibile. Gli eventi a Tokyo e nelle prefetture vicine si svolgeranno a porte chiuse, e per gli atleti di Paesi con un impatto significativo delle varianti del coronavirus come l'India, sono previste misure aggiuntive di sicurezza sanitaria.
Lo scenario ci riporta al 2020, ai mesi più duri del lockdown. Il tennis un anno fa riprese proprio dall'Italia, con i campionati nazionali a Todi e il WTA di Palermo ad agosto. Giocare negli stadi vuoti era diventata un'abitudine per i tennisti. Anche se Berrettini ha confessato che preferisce giocare con i tifosi presenti e di aver sofferto un po’ per questa situazione.
US OPEN. La prossima grande sfida, a questo punto, è lo US Open. Sarà anche un momento della verità per l'azzurro, che non potrà più mantenere in classifica i 720 punti guadagnati con la semifinale del 2019. L'obiettivo di essere tra gli otto qualificati alla prima edizione delle Nitto ATP Finals, in programma a Torino dal 14 novembre, passa anche da New York.
NIENTE SOSTITUZIONE. L'annuncio del forfait di Berrettini dal torneo olimpico è arrivato subito dopo quello di un altro fuoriclasse come Francesco Molinari, primo italiano a raggiungere lo status di miglior golfista europeo. Se però Molinari verrà sostituito da Renato Paratore, lo stesso non si può dire di Berrettini. L'ITF, la federazione internazionale di tennis, non consente ai singoli comitati olimpici nazionali di sostituire tennisti e tenniste in caso di forfait annunciati dopo il 16 luglio. Per cui verranno ricalcolati i posti che spettano alle singole nazioni, seguendo lo stesso meccanismo che ha consentito a Sara Errani, inizialmente non qualificata, di ottenere il pass olimpico. Saranno dunque sei gli azzurri a Tokyo nel torneo di tennis: "Sarita", Camila Giorgi e Jasmine Paolini nel tabellone femminile; Lorenzo Sonego, Fabio Fognini e Lorenzo Musetti nel maschile.