Il via libera viene dai conti
Uno scambio Ronaldo-Icardi avrebbe risvolti economici interessanti sia per il Psg che per la Juve. Di CR7 si sa tutto: acquistato nel 2018 per 115,8 milioni complessivi, è stato ammortizzato per 3 dei 4 anni del contratto ed ha quindi un valore netto contabile di 29 milioni.
Uno scambio Ronaldo-Icardi avrebbe risvolti economici interessanti sia per il Psg che per la Juve. Di CR7 si sa tutto: acquistato nel 2018 per 115,8 milioni complessivi, è stato ammortizzato per 3 dei 4 anni del contratto ed ha quindi un valore netto contabile di 29 milioni: cedendolo a meno, il club realizzerebbe una minusvalenza pari a 29 milioni meno il prezzo di cessione.
La minusvalenza è un costo, cade nel conto economico e concorre a dilatare la perdita, che anche per il 2021/22 sarà pesante. Ovvio che nessuno voglia perdere ma è bene capire cosa sono le minusvalenze (a cui si attribuisce spesso eccessiva importanza) distinguendo aspetti contabili e finanziari. Gli effetti finanziari dell’investimento nel cartellino di CR7 si sono già manifestati quando la Juventus ne ha saldato il prezzo, sostenendo l’uscita di cassa di 115,8 milioni. Da quel momento, come tutte le aziende che investono, la Juve ha atteso un ritorno finanziario sotto forma di maggiori incassi, merchandising, premi legati ai traguardi sportivi (come i proventi Champions) e altro. L’ammortamento è una mera convenzione contabile: serve a distribuire il costo dell’investimento negli anni correlandolo ai maggiori ricavi attesi. La minusvalenza è quindi l’aggiustamento di un ammortamento “sbagliato” perché calcolato ottimisticamente su una durata contrattuale attesa (4 anni) superiore a quella effettiva, che sarebbe 3 anni in caso di cessione. Dal punto di vista pratico, l’effetto economico di cedere CR7 a zero o risolverne il contratto (sopportando una minusvalenza) sarebbe identico a quello di spesarne l’ultimo anno di ammortamento, perciò la minusvalenza è una barriera non decisiva alla cessione del portoghese. Anche una plusvalenza fittizia, costruita con uno scambio a prezzi concordati, darebbe però un beneficio illusorio perché comporterebbe maggiori costi negli anni successivi e si può dubitare che - con un aumento di capitale imminente - interessi alla Juve rinviare costi al futuro. Molto appetibile resta invece il risparmio di stipendio: 30 milioni netti, equivalenti a un costo azienda doppio. Tra stipendio, ritenute e F24 l’uscita monetaria è di 5 milioni al mese. Il pesante monte ingaggi bianconero beneficerebbe molto dall’interruzione di un rapporto così oneroso, che renderebbe la gestione più sostenibile, liberando forse spazio per qualche operazione in entrata. Icardi ha 9 milioni di stipendio ma i benefici del decreto crescita conterrebbero il lordo a 12-13 milioni, anziché 18. Anche il Psg sfrutterebbe in Francia lo stesso beneficio con CR7 che otterrebbe così un contratto pluriennale senza il rischio dello scenario-Messi.
Icardi è stato riscattato dal Psg nel 2020 per 50 milioni (più 8 di bonus) con quattro anni di contratto. È plausibile che il suo cartellino abbia un valore contabile di 43,5 milioni: soglia-limite per evitare minusvalenze allargando una perdita (124 milioni nel 2019/20) di cui Al-Khelaifi non sembra tuttavia preoccupato a giudicare dalla faraonica campagna acquisti fin qui condotta. Del resto, il Psg non si preoccupava del Fair Play Finanziario quando era efficace. Figuriamoci quando è praticamente morto. Sembra poi caduta (perché sanzionata dalla Fifa) la clausola del contratto Inter-Psg che prevedeva 15 milioni di penale a favore dei nerazzurri in caso di cessione di Icardi a un club italiano: la circostanza facilita senz’altro l’operazione scongiurando costi aggiuntivi. Dal punto di vista tecnico, i parigini si libererebbero di un attaccante che non ha mai convinto, acquistando un top come CR7 per arricchire una rosa pazzesca e dare l’assalto all’agognata Champions. La Juventus avrebbe un beneficio finanziario ma dovrebbe rimpiazzare un giocatore da 30 goal e si ritroverebbe con due centravanti, avendo appena confermato il prestito oneroso di Morata.