Osimhen senza limiti
VUOLE IL TITOLO DI CAPOCANNONIERE E LA SCARPA D’ORO CON IL NAPOLI
La voce del popolo, si sa, è voce divina. «Grande Osi, fai 30 gol quest'anno!». Un'affermazione bella e buona, magari anche una premonizione quella che un tifoso gli urla in faccia sorridendo fiducioso mentre lui firma autografi e si lascia colpire da una mitragliata di flash all'interno dello store del Napoli allestito sul piazzale dello stadio di Carciato. Trenta gol: potrebbero bastare per il suo delitto perfetto. Per il progetto, la grande sfida che Victor Osimhen non sbandiera ai quattro venti ma sussurra agli amici in privato. Amici intimi: «Vuole diventare il capocannoniere del campionato e vincere la Scarpa d'oro», l'annuncio in grande stile di William D'Avila, il suo manager. Tutto chiaro? Altroché: la fame atavica del gol. Una sensazione che Osi ha cominciato a placare, diciamo a soddisfare già domenica in occasione della prima amichevole con i dilettanti della Bassa Anaunia: poker. Poker di reti messe in fila sul panno verde senza bluffare. Lui vede, vede sempre e non passa mai la mano: non resta che continuare sabato con la Pro Vercelli e poi magari il 31 luglio con il Bayern a Monaco di Baviera, in una Germania che lui quattro anni fa ha conosciuto e vissuto per una stagione con il Wolfsburg senza mai lasciare il segno - neanche uno e poi fare all-in in campionato. E in coppa. E ancora: Gattuso lo chiamava la Bestia, magari Spalletti lo renderà indomabile.
CHE FEELING. E allora, l'uomo del giorno. Che poi, se vogliamo è stato anche l'uomo del giorno prima: quattro gol domenica, giornata di un debutto senza problemi, fastidi e neanche storia per il calibro degli avversari che però Osimhen ha onorato con tutti i crismi giocando un tempo alla sua maniera. Senza lasciare neanche le briciole: lo spirito migliore e soprattutto giusto; quello che ha convinto immediatamente il signor Luciano della stoffa del ragazzo che si muove come una pantera e corre come un ghepardo. Amore a prima vista, tra i due: «Victor si sta trovando molto bene in questi primi giorni di ritiro e le impressioni su Spalletti sono ottime», il racconto di D'Avila ai microfoni di Kiss Kiss Napoli. «Se guardiamo a tutto ciò che questo allenatore è riuscito a fare con gli attaccanti, direi che Spalletti può essere fondamentale». Già: per la sua crescita tecnica, tattica e caratteriale.
MAMMA AFRICA. I presupposti, comunque, sembrano i migliori. A cominciare dalle intenzioni: «Lo scudetto? Perché no. Nella scorsa stagione l'Inter ha tenuto ritmi difficilmente raggiungibili e Victor si è dovuto inserire». E superare l'infortunio alla spalla destra, il Covid e un trauma cranico: 18 partite senza di lui tra campionato e coppe varie; 19 contando anche una giornata di squalifica in Europa League. Totale: 10 gol, tutti in Serie A. Numeri rivedibili: con l'aiuto di una buona stella e del nuovo maestro. «Vuole il titolo di capocannoniere e la Scarpa d'oro». Alé. Fermo restando il richiamo di mamma Africa. Cioè la convocazione della Nigeria per la Coppa d'Africa, in programma dal 9 gennaio al 6 febbraio 2022. Una grana bella e buona, anche da calendario: il 6 gennaio, tanto per dirne una, ci sarà Juve-Napoli. «Penso a Victor e anche a Koulibaly. Sarà un problema per tante squadre, un problema che dovrà essere affrontato e risolto».
«Vic nella scorsa stagione si è dovuto inserire, adesso è partito alla grande»
E un tifoso a Dimaro lancia una profezia: «Quest’anno segnerai trenta gol»
LA PROFEZIA. A suo tempo, sì, perché ora è il momento della
costruzione, del lavoro e della semina come si usa fare nella campagna tanto cara a Spalletti. Osi, sotto questo aspetto, continua a darci dentro: corre, si sbatte, lotta e soffre. E poi sorride e fa sorridere: ieri, ad esempio, ha fatto felice la gente, i tifosi che hanno investito tempo e ferie soltanto per seguire il Napoli in Val di Sole. «Fai 30 gol!»: autografo, foto e pollice in alto. Osi ci crede. E ci proverà.