Corriere dello Sport

Koulibaly, leader silenzioso che ha conquistat­o Luciano

Kalidou ha un carisma speciale ma può essere una delle cessioni eccellenti per questioni di bilancio Il tecnico: «Dipendesse da me...»

- Di Fabio Mandarini

Kalidou Koulibaly è una delle speranze del Napoli di Spalletti. Ovvero: il nuovo allenatore spera giustament­e, legittimam­ente, che il suo miglior difensore non vada via. «Dipendesse da me...», ha detto il signor Luciano in occasione della prima chiacchier­ata da ritiro andata in scena a Dimaro qualche giorno fa. Ecco: il problema è che non dipende da lui, neanche un po', soprattutt­o perché Kouly ha spiegato al presidente di voler provare una nuova esperienza, fermo restando l'assenza di proposte ritenute adeguate. Sì, al momento il suo manager Ramadani ha recapitato un'offerta da 30 milioni di euro firmata Manchester United, ma De Laurentiis l'ha rispedita al mittente con tanto di thank you very much: grazie tante ma non bastano, non sono sufficient­i. E quindi? Nulla: Kalidou continua a lavorare e a giocare con la consueta nonchalanc­e e Spalletti nel frattempo incrocia le dita. E attende: ne ha parlato come un leader, un leader vero, e a dirla bene i compagni di squadra guardano a lui con rispetto e grande stima. Ieri, poi, la standing ovation: il popolo azzurro di Carciato lo ha osannato scandendon­e il nome a ripetizion­e dopo l'allenament­o, e ciò vuol dire che a sperare nella sua permanenza sono in tanti. Facciamo tutti. A coté, un social video che fa ben sperare: Koulibaly che canta un brano del rapper Clementino in lingua, in dialetto, e alla fine urla: «Sono napoletano!». Un guaglione.

LA FORZA DEL SILENZIO. E allora, il totem. Uno degli uomini sdoganati immediatam­ente da Spalletti anche sotto il profilo dell'importanza all'interno del gruppo: se di Insigne ha detto che ha visto - anzi sentito al telefono - il capitano che si aspettava, di Kalidou ha elogiato la forza e l'intensità del silenzio. «Nello spogliatoi­o rispettano tutti questa presenza anche se lui resta in silenzio: per quello che ha dimostrato e imposto senza dire nulla. È uno che tutti vorrebbero avere, un vice capitano». Null'altro da aggiungere e via a districare questo grande, enorme nodo di mercato: un paletto, un muro tra un presente fatto di lavoro quotidiano e un futuro da costruire e soprattutt­o scoprire. La storia è molto semplice, estremamen­te evidente: Koulibaly sposta gli equilibri e fa la differenza in un senso o nell'altro. Determina e decide se c'è e anche se non c'è.

QUADRO MERCATO. Per il momento, dicevamo, l'offerta spedita al Napoli e poi rispedita al mittente è quella di un antico amatore del genere: il Manchester United. Un club che nello spazio di due anni ha proposto prima 102 milioni di euro - rifiutati nel 2019 - e poi 30. Una settimana fa o giù di lì, attraverso il manager del difensore: consideran­do che De Laurentiis lo valuta almeno 50 milioni, la risposta è stata scontata. In un solo concetto: Kalidou non è incedibile ma non sarà svenduto. E d'accordo, è vero che lui guadagna oltre 6 milioni di euro a stagione e il club azzurro vuole assolutame­nte abbattere il monte ingaggi, ma uno del suo livello, come ha detto Spalletti, non può essere facilmente sostituito. Più che mai dopo la consacrazi­one da leader.

KK in un social video canta un brano di Clementino e urla: «Sono napoletano!»

 ?? MOSCA MOSCA ?? Kalidou KoulibalY, 30 anni, difensore centrale del Napoli
Spalletti istruisce in campo e alla lavagna
MOSCA MOSCA Kalidou KoulibalY, 30 anni, difensore centrale del Napoli Spalletti istruisce in campo e alla lavagna

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