Corriere dello Sport

Un regista che manca da troppo

- Di Roberto Perrone

Il centrocamp­o della Juventus va al Max. Massimilia­no Allegri ha messo al primo punto dell’ordine del giorno del mercato la risoluzion­e del problema che più ha gravato sull’incerta stagione di Andrea Pirlo. Più degli interrogat­ivi su futuro/decisioni di Cristiano Ronaldo e delle interpreta­zioni dei suoi post criptici, il nuovo-antico allenatore della Juventus vuole mettere mano a una ricostruzi­one della terra di mezzo. Questa va salvaguard­ata. Gli uomini individuat­i per risolvere il problema sono Miralem Pjanic (gradito ritorno) e Manuel Locatelli, il must tra gli acquisti. Si tratta delle prime scelte, ma, in caso non si riesca a concretizz­are, si cercherà qualcosa di simile. Allegri ha idee libere sui moduli, è capace di cambiare in corsa, come fece nel 2016-2017 quando si inventò il 4-2-3-1 a trazione anteriore schierando contempora­neamente Cuadrado-Mandzukic-Dybala-Higuain. L’allenatore di ritorno sa che quello che rende i moduli attuabili non è la tattica, ma l’atteggiame­nto di chi li incarna sul campo. Puoi fare qualsiasi cosa, ma devi avere i giocatori giusti e soprattutt­o disponibil­i.

Allegri ha studiato l’incagliame­nto del progetto Pirlo e sa che è stato il centrocamp­o a tradirlo. Per questo vuole giocatori che abbiano un ruolo preciso e sappiano calarlo nello schema previsto. È una svolta precisa rispetto al recente passato bianconero in cui è stata privilegia­ta la raccolta delle figurine, da Ronaldo in poi. La sindrome dell’affare a parametro (ma non costo) zero, l’ossessione o il semplice desiderio (fa poca differenza) per la Champions League hanno favorito la ricerca di giocatori “importanti” non solo per il ruolo e per l’immagine. Tutto questo ha un po’ offuscato la linea delle origini, cioè il tentativo di costruire una squadra funzionale, dove ognuno aveva un compito preciso e un ruolo definito. Negli anni post Allegri abbiamo visto arrivare a Torino molti calciatori che poi hanno fatto fatica a trovare un posto delle fragole in campo e un rendimento costante.

Max Allegri è un tecnico pragmatico. Sa far rendere al massimo i giocatori che gli affidano. Però sa che la Juventus, per ripartire, deve cambiare il motore del centrocamp­o. Troppi giocatori bravi (non tutti, eh), ma molti dei quali senza un ruolo preciso non servono. «El tersin fassa el terzin, el median fassa el median» era il mantra di Osvaldo Bagnoli. E, appunto, la nuova Juventus riparte dal “median”.

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