Fiorentina la prima volta di Italiano
Il nuovo tecnico parte dal 4-3-3 e “minaccia” i suoi: «Voglio 30 gol concedo solo tre errori a testa»
Un martello, Vincenzo Italiano, e non importa scomodare “hammer time” scritto in uno dei tanti striscioni appesi lungo il circuito di Silverstone con chiaro riferimento al grido di battaglia con cui gli ingegneri della Mercedes sono soliti chiedere l’exploit a Lewis Hamilton. Ma uno così di striscione ci starebbe bene anche alla recinzione del campo Benatti di Moena, perché se c’è una cosa che ha colpito subito e in maniera prorompente i tifosi viola è il modo in cui il tecnico siciliano trasmette alla squadra i concetti del suo 4-3-3 (e dintorni) e più in generale della sua visione di stare in campo.
LEZIONI D’ITALIANO. Uno show dentro l’allenamento, già intuito negli allenamenti svolti al centro sportivo a Firenze e poi esploso definitivamente in Val di Fassa. Italiano spiega, partecipa fisicamente agli schemi, indica i movimenti, chiama i calciatori per nome e per soprannome, li stimola a migliorare e, quand’è il caso, li riprende, non singolarmente (anche se non disdegna di farlo se c’è bisogno, magari vis à vis), ma mettendo sempre il concetto al centro di tutto. Come ieri, in una delle “lezioni” a tutto tondo per accelerare l’apprendimento. Mentre spiegava, ha spinto l’acceleratore su quello che dev’essere uno dei capisaldi del gioco viola: «La prossima volta che vedo un centrocampista schiacciarsi troppo in difesa e non andare a fare pressing “alto” lo volo tra i giornalisti», ovviamente sì scherzando e col sorriso, ma a buon intenditor poche parole…
TEORIA E PRATICA. Siccome le prove vanno bene, però le riprove vanno meglio, oggi pomeriggio Vlahovic e compagni cominceranno a mettere in pratica il 4-33 di Italiano, con i “dintorni” di cui sopra che si riferiscono alla correzione automatica di questo modulo, ovvero il 4-2-3-1, perché oltre che una Fiorentina di personalità e sicura di sé («Mai abbassare la testa, le squadre vere rimontano», è stata un’altra frase ad affetto), l’allenatore viola vuole anche una Fiorentina che sappia mimetizzarsi sulla pelle dell’avversario per sorprenderlo e colpirlo. Gli avversari si chiudono lateralmente? La Fiorentina tenta la via centrale. E viceversa, ovvio. Così, gli inserimenti, l’occupazione degli spazi, i tagli, le verticalizzazioni e tutto il resto li sta sperimentando in due versioni, e oggi appunto chiederà ai suoi calciatori di passare ai fatti: non conta il risultato numerico contro l’Ostermunchen, formazione tedesca militante nella nostra Prima categoria? Non ditelo a Italiano. «Domani (oggi, ndr) voglio trenta gol e vi concedo al massimo tre errori per uno». Li ha mandati così sotto la doccia a fine allenamento. Martello sempre.
PRIME VALUTAZIONI. Il 4-3-3 (o 4-2-3-1) è solo un punto di partenza nella testa del tecnico ex Spezia, ma dentro e intorno c’è tutto un mondo ricco di idee da valorizzare, di tentativi ripetuti da far fruttare, con un caposaldo (a proposito) irrinunciabile: per quanto convinto assertore di questo modulo, Italiano lo adatta alle caratteristiche dei singoli per esaltarle ed esaltarli. Mai il contrario. Per lui il progetto è solo condiviso ed ha quale traguardo una squadra che abbia un’organizzazione, una fisonomia e un’identità precise e nette: il motivo per cui ha iniziato a spingere sull’acceleratore anche se mancano i sei Nazionali, se non c’è Amrabat perché infortunato, se qualcuno dei calciatori presenti a Moena rimane un po’ indietro dovendo modulare le fatiche dei primi carichi di lavoro. Non gli interessa. Ogni occasione è buona e necessaria per imparare ciò che dovrà essere fatto dal 22 agosto in avanti dalla Fiorentina: e valutare l’ipotetico undici fin da oggi (e tutti gli altri calciatori del gruppo) significa riuscirci in tempi relativamente brevi. Ad agosto c’è il mercato che aspetta.
Così a Moena (ore 17)
FIORENTINA (4-3-3): Dragowski; Lirola, Milenkovic, Igor, Biraghi; Duncan, Bianco, Bonaventura; Callejon, Vlahovic, Sottil.
A disp.: Terracciano, Frison, Dalle Mura, Venuti, Ranieri, Terzic, Agostinelli, Maleh, Krastev, Benassi, Saponara, Ferrarini, Munteanu, Kokorin, Rosati, Andonov. All.: Italiano. OSTERMUNCHEN (4-4-2): Schenk; Kuchler, Schiedermeier, Bell, Bloier; Dirscherl, Mayr, Baumann, Krichbaumer; Niedermeier P., Bauer.
A disp.: Niedermeier A., Lange, Schinzel, Ahammer, Kendlinger, Hintermayer, Prechtl M., Prechtl A., Huber. All.: Melnik.
ARBITRO: Perenzoni di Rovereto (Donato e Giorgi).