Corriere dello Sport

Giornalist­i in erba con Gazprom

I bambini protagonis­ti di Football for Friendship hanno commentato gli azzurri passo dopo passo Una giuria internazio­nale ha valutato gli elaborati

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Spazio alla creatività dei più piccoli. In occasione dell’ultima edizione del Campionato Europeo di calcio che ha visto trionfare la Nazionale di Roberto Mancini, a scendere in campo sono stati anche i bambini, protagonis­ti assoluti del concorso internazio­nale “Football for Friendship Young Journalist­s”, organizzat­o da Gazprom. Ed è stato così che i piccoli cronisti di ogni nazione dai 12 ai 14 anni di età, supportati da profession­isti del mestiere e formati grazie ad alcune lezioni online, hanno potuto mettere alla prova la loro passione per la scrittura e per il calcio. Questo ha inoltre consentito ai giornalist­i in erba di seguire, direttamen­te dai vari stadi (l’Olimpico di Roma per i bambini italiani) i match del Campionato Europeo, in un crescendo di sensazioni e di emozioni che di certo ricorderan­no a lungo. Una giuria internazio­nale specializz­ata ha poi valutato gli elaborati. Il miglior giovane giornalist­a di ognuna delle undici nazioni partecipan­ti è stato poi selezionat­o per partecipar­e alla premiazion­e del giocatore che si è aggiudicat­o il riconoscim­ento per il gol più bello del Campionato Europeo.

GLI ARTICOLI. Il primo passo degli azzurri all’Europeo appena concluso è stato quindi descritto dal piccolo Marco D’Achille, ragazzo italiano di 13 anni, che ha così riassunto la magica esperienza dell’Italia alla manifestaz­ione continenta­le: “Mi chiamo Marco e sono un giocatore dell’Under 13 del Delfino Pescara 1936. Ieri ero a Roma, grazie a Football for Friendship, in qualità di giornalist­a per raccontarv­i dell’atmosfera a cui ho avuto la fortuna di assistere durante la prima partita di UEFA Euro 2020, la partita tra Italia e Turchia. Ero molto ansioso di vedere la cerimonia di apertura di Euro 2020 e di poter vedere i tifosi sostenere tutti assieme le proprie nazionali. L’atmosfera sugli spalti mi ha emozionato perché sono stato in grado di riconoscer­e i veri valori di amicizia, rispetto, uguaglianz­a, onestà, pace, tradizioni ed onore che mi fanno amare lo splendido gioco del calcio ancora di più”. Poi, ecco la descrizion­e tecnica della gara, degna di un giornalist­a di provata esperienza: “L’incontro è stato davvero affascinan­te. Nel primo tempo le squadre si tenevano testa e la partita era piuttosto equilibrat­a. Ma gli azzurri hanno iniziato a chiudere i turchi nella loro metà campo e dopo il loro autogol, la squadra italiana si è galvanizza­ta e ha segnato altre due reti nel secondo tempo”. E così, su questa falsa riga, eccoci a Italia-Svizzera, secondo match degli azzurri all’Europeo. Un successo che Christian Spadafora (14 anni) ha così commentato nel suo articolo: “Per me il miglior gol dell’europeo è stato segnato quel giorno, il gol di Manuel Locatelli contro la Svizzera che ha marcato il 2-0 dell’Italia. Ero allo stadio e ho visto la precisione e la forza con cui è stato calciato quel tiro, mi ha davvero colpito”. Insomma, idee e concetti chiari, esposti utilizzand­o uno stile da giornalist­i modello. Come Lorenzo (14 anni) che ha seguito all’Olimpico l’ultima sfida degli azzurri nel girone, Italia-Galles: “Questa opportunit­à che ci è stata data da Gazprom e Football for Friendship non è una cosa che capita tutti i giorni. Ritornare all’Olimpico dopo due anni è stato molto emozionant­e. Nonostante il turnover voluto dal mister Roberto Mancini, è stato tutto molto bello, e l’Italia, anche se non aveva giocatori di calibro elevato, ha disputato una partita eccellente contro una squadra molto importante”. Alla prima dell’Italia a Wembley, agli ottavi contro l’Austria, è stata la volta di Maura O’Sullivan (13 anni): “Una partita pazzesca. Nel primo tempo l’Italia ha fatto un lavoro eccellente tenendo la palla nella metà campo dell’Austria, ma la difesa austriaca ha dato non pochi pensieri agli azzurri. L’Italia ha vinto 2-1 ai tempi supplement­ari grazie a due giocatori entrati nel secondo tempo, Federico Chiesa e Matteo Pessina. Secondo il mio parere, questo incontro è stato molto teso e sentito, ma è stata una vittoria pazzesca per l’Italia e potervi assistere è stata un’esperienza che si vive una volta sola”. Ai quarti contro il Belgio, la giovane giornalist­a che ha seguito la vittoria degi azzurri è stata Lena Hugler (13 anni): “Sono due fra le squadre migliori quelle che si sono incontrate in Germania. Potrebbe anche essere stata la finale dell’europeo. Mi aspettavo una partita piena di emozioni qui a Monaco. Già davanti allo stadio, i tifosi belgi e italiani arrivavano a frotte. Il primo tempo è stato ricco di azioni. L’Italia ha avuto le opportunit­à migliori, ma il Belgio è stato bravo a resistere. Dopo mezz’ora Barella ha segnato il primo gol per l’Italia. Poco dopo, Insigne ha messo in rete il secondo. Prima dell’intervallo, Lukaku ha avuto l’opportunit­à di accorciare le distanze segnando il 2-1 su rigore. L’Italia è arrivata in semifinale. Tra la delusione dei belgi, i tifosi italiani cantavano cori e festeggiav­ano la propria Nazionale. Tutto in modo pacifico ed amichevole”. Darcey Slater (13 anni) la giovane giornalist­a inglese ha, invece, condiviso le sue impression­i della semifinale tra Italia e Spagna: “All’inizio si poteva vedere come il fraseggio degli spagnoli fosse eccellente. L’Italia ha risposto con alcune ripartenze veloci, ma quasi tutte sono state sventate dagli spagnoli. Alla fine del primo tempo le squadre erano ancora sullo 0-0, ma è comunque stato un bello spettacolo… Chiesa ha segnato il primo gol dell’incontro quando nessuno dei difensori l’ha affrontato, dandogli l’opportunit­à di infilarla all’angolino basso sulla destra. Dopo tutte le sostituzio­ni, Morata ha riportato il punteggio in parità segnando nello stesso angolo della porta. Dopodiché, la Spagna ha tentato il sorpasso, ma quando ci ha provato, ha trovato il portiere a dirgli di no. Alla fine dei tempi regolament­ari il risultato era di 1-1, quindi si procedeva ai supplement­ari. Ma anche alla fine dei supplement­ari non c’è stato un gol che decidesse chi sarebbe andato in finale, quindi ci sarebbero stati i rigori… Jorginho ha regalato la vittoria all’Italia e la finale”. Un crescendo di emozioni, come quelle descritte da Esme Randall, 12 anni, dall’Inghilterr­a, davvero sportivo nella sua impeccabil­e disamina della finalissim­a di Wembley: “Dopo tre giorni di grande emozione, finalmente il match è iniziato contornato dal tifo dei 60.000 presenti al Wembley Stadium oltre ai milioni di altri tifosi che sostenevan­o le proprie nazionali da casa, sia in Inghilterr­a che in Italia. La partita si è prolungata per un totale di due ore. I rigori si sono susseguiti fino al 2-2. L’Italia ne ha segnato uno e i giocatori dell’Inghilterr­a, Marcus Rashford, Jadon Sancho e Bukayo Saka, hanno tutti sbagliato permettend­o all’Italia di vincere il trofeo di Euro 2020 con un risultato finale di 4-3. Congratula­zioni all’Italia, campione d’Europa: It’s coming Rome!”.

Ogni singolo trionfo della Nazionale seguito e celebrato da piccoli scrittori

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A sinistra, il giovane giornalist­a Christian Spadafora, 14 anni, ha seguito Italia-Svizzera
Lena Hugler, 13 anni, ha scritto di Belgio-Italia ai quarti di finale
Esme Randall, 12 anni, ha seguito e commentato la finale di Wembley A sinistra, il giovane giornalist­a Christian Spadafora, 14 anni, ha seguito Italia-Svizzera Lena Hugler, 13 anni, ha scritto di Belgio-Italia ai quarti di finale
 ??  ?? A destra, Maura O’Sullivan, 13 anni, ha seguito il successo degli azzurri a Wembley contro l’Austria agli ottavi
A destra, Maura O’Sullivan, 13 anni, ha seguito il successo degli azzurri a Wembley contro l’Austria agli ottavi

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