Palermo, Filippi deve gestire pure chi è destinato ad accasarsi altrove
«Ho parlato con i giocatori, un allenatore deve fare delle scelte ma li allenerò tutti allo stesso modo»
Davanti al cancello del centro sportivo polivalente di San Gregorio Magno, quartier generale rosanero fino al 2 agosto, è esposto idealmente il cartello “lavori in corso”. Il Palermo che ieri ha iniziato il ritiro in Campania è un cantiere aperto. Anche se c’è una base collaudata da cui ripartire sono diversi i tasselli necessari per completare il puzzle. Mancano un difensore, un centrocampista con fisicità ed esperienza e, a prescindere dall’ottimismo legato alla trattativa in corso per Fella, anche un attaccante. Un’opzione in più in un reparto privo di Lucca che, pur essendo stato formalmente convocato per il ritiro, è in permesso per definire gli ultimi dettagli relativi al suo trasferimento al Pisa. E il fatto che sul pullman che domenica pomeriggio ha lasciato il “Barbera” direzione porto tra i cori di incitamento di oltre cento tifosi siano saliti anche gli esuberi (Broh, Crivello, Saraniti e Somma), conferma che il materiale umano con cui Filippi ha iniziato ieri a lavorare a pieno regime sul campo dopo il pre-ritiro in sede non può essere considerato un prodotto finito.
SENSAZIONI. Il Palermo, in pratica, è ancora “in fieri”. E ne è consapevole lo stesso Filippi: «Manca ancora qualcosa in avanti e in mezzo al campo ma la società sa cosa ho chiesto - ha dichiarato il tecnico rosanero - con il direttore (Castagnini, ndr) sono in contatto quotidianamente, anzi ora dopo ora per capire cosa propone il mercato andando incontro a quelle che sono le mie richieste in termini di caratteristiche e anche di voglia. Ho preteso giocatori capaci di dare la massima disponibilità e disposti a superare i propri confini. In questo gruppo non c’è spazio per chi non vuole mettersi in mostra, non vuole stupire e non sa andare oltre ogni proprio limite. Prospettive della squadra? Il nostro sarà come sempre un girone tosto con tante squadre ambiziose, espressione oltretutto di grandi città. Nel gruppo con Avellino, Bari, Catanzaro, Catania e Messina ci siamo anche noi ma per potere lottare per il vertice ci manca ancora qualcosa. Che proveremo a trovare sul mercato, pur sapendo che non sarà così semplice, alla ricerca di uomini prima ancora che di profili con determinate caratteristiche tecniche».
IN USCITA. Tra i nodi da sciogliere anche quello che riguarda i quattro giocatori in lista di partenza: i difensori Somma (che potrebbe andare al Bari nell’ambito di uno scambio con Perrotta) e Crivello, il centrocampista Broh e l’attaccante Saraniti, seguito in particolare da Taranto e Gubbio: «Ho parlato con loro e ho detto che si tratta di scelte che un allenatore deve fare - ha ammesso Filippi - da parte mia avranno la massima disponibilità. Li allenerò come e più degli altri. Chiedo rispetto e saranno rispettati». Dopo avere incontrato il presidente Mirri, intanto, l’associazione Palermo FBC 1900 - Supporters Trust ha inviato alla società la proposta per l’azionariato popolare. Con la speranza di potere condividere con il club l’apertura a un modello ispirato al Barcellona e ai percorsi già attivi in Italia e in Europa.