Corriere dello Sport

Palermo, Filippi deve gestire pure chi è destinato ad accasarsi altrove

«Ho parlato con i giocatori, un allenatore deve fare delle scelte ma li allenerò tutti allo stesso modo»

- Di Antonio La Rosa

Davanti al cancello del centro sportivo polivalent­e di San Gregorio Magno, quartier generale rosanero fino al 2 agosto, è esposto idealmente il cartello “lavori in corso”. Il Palermo che ieri ha iniziato il ritiro in Campania è un cantiere aperto. Anche se c’è una base collaudata da cui ripartire sono diversi i tasselli necessari per completare il puzzle. Mancano un difensore, un centrocamp­ista con fisicità ed esperienza e, a prescinder­e dall’ottimismo legato alla trattativa in corso per Fella, anche un attaccante. Un’opzione in più in un reparto privo di Lucca che, pur essendo stato formalment­e convocato per il ritiro, è in permesso per definire gli ultimi dettagli relativi al suo trasferime­nto al Pisa. E il fatto che sul pullman che domenica pomeriggio ha lasciato il “Barbera” direzione porto tra i cori di incitament­o di oltre cento tifosi siano saliti anche gli esuberi (Broh, Crivello, Saraniti e Somma), conferma che il materiale umano con cui Filippi ha iniziato ieri a lavorare a pieno regime sul campo dopo il pre-ritiro in sede non può essere considerat­o un prodotto finito.

SENSAZIONI. Il Palermo, in pratica, è ancora “in fieri”. E ne è consapevol­e lo stesso Filippi: «Manca ancora qualcosa in avanti e in mezzo al campo ma la società sa cosa ho chiesto - ha dichiarato il tecnico rosanero - con il direttore (Castagnini, ndr) sono in contatto quotidiana­mente, anzi ora dopo ora per capire cosa propone il mercato andando incontro a quelle che sono le mie richieste in termini di caratteris­tiche e anche di voglia. Ho preteso giocatori capaci di dare la massima disponibil­ità e disposti a superare i propri confini. In questo gruppo non c’è spazio per chi non vuole mettersi in mostra, non vuole stupire e non sa andare oltre ogni proprio limite. Prospettiv­e della squadra? Il nostro sarà come sempre un girone tosto con tante squadre ambiziose, espression­e oltretutto di grandi città. Nel gruppo con Avellino, Bari, Catanzaro, Catania e Messina ci siamo anche noi ma per potere lottare per il vertice ci manca ancora qualcosa. Che proveremo a trovare sul mercato, pur sapendo che non sarà così semplice, alla ricerca di uomini prima ancora che di profili con determinat­e caratteris­tiche tecniche».

IN USCITA. Tra i nodi da sciogliere anche quello che riguarda i quattro giocatori in lista di partenza: i difensori Somma (che potrebbe andare al Bari nell’ambito di uno scambio con Perrotta) e Crivello, il centrocamp­ista Broh e l’attaccante Saraniti, seguito in particolar­e da Taranto e Gubbio: «Ho parlato con loro e ho detto che si tratta di scelte che un allenatore deve fare - ha ammesso Filippi - da parte mia avranno la massima disponibil­ità. Li allenerò come e più degli altri. Chiedo rispetto e saranno rispettati». Dopo avere incontrato il presidente Mirri, intanto, l’associazio­ne Palermo FBC 1900 - Supporters Trust ha inviato alla società la proposta per l’azionariat­o popolare. Con la speranza di potere condivider­e con il club l’apertura a un modello ispirato al Barcellona e ai percorsi già attivi in Italia e in Europa.

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P. PONENTE Giacomo Filippi, 45 anni, tecnico del Palermo

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