Le stelle Usa a caccia di rivincite
IN CAMPO LE DONNE: LE AMERICANE CONTRO LA SVEZIA, CHE LE BATTÈ A RIO
Se alcuni sport hanno sofferto per la defezioni di grandi campioni, questo non è sicuramente il caso del calcio femminile, che alle Olimpiadi è presente a livello maggiore, a differenza del calcio maschile, riservato a formazioni Under 23 (con qualche fuoriquota del valore di Asensio, Thauvin e del trentottenne Daniel Alves). Certo, visto l’esiguo numero di squadre partecipanti - appena 12, divise in quattro gironi - qualche assenza dolorosa c’è (l’eliminazione nei quarti di finale all’ultimo Mondiale ha avuto come conseguenza la mancata presenza in Giappone della Germania campione olimpica uscente e delle azzurre di Bertolini) ma le altre ci stanno tutte. Grande favorita si presenta lo squadrone degli Stati Uniti, cinque volte finalista su sei edizioni delle Olimpiadi, con 4 medaglie d’oro conquistate. Il commissario tecnico Vlatko Andonovski - che ha il duro compito di non far rimpiangere la pluridecorata Jill Ellis, che gli ha lasciato la panchina nel 2019 - presenta il solito plotone di stelle, dal Pallone d’Oro Megan Rapinoe - sempre più paladina dei diritti civili - alla bomber Alex Morgan, diventata mamma un anno fa, dalla giovane promessa del centrocampo Rose Lavelle alla veterana Carli Lloyd. Gli Usa debutteranno domani mattina contro la Svezia, proprio la squadra che cinque anni fa a Rio la eliminò nei quarti di finale ai calci di rigore, con successive polemiche americane sul comportamento fin troppo difensivo e ostruzionistico che sarebbe stato tenuto dalle giocatrici europee. «Avvertiamo ancora tutte quell’amaro in bocca - ha detto recentemente Lindsey Horan - non vediamo l’ora di riscattarci». Nella Svezia, da non dimenticare il record di Caroline Seger che disputerà la sua gara numero 213 in Nazionale, una in più della tedesca Birgit Prinz - quell’attaccante che tanti anni fa Luciano Gaucci voleva fare giocare nel suo Perugia nuovo primato in campo europeo.
ECCO LE BOMBER. L’Europa prende parte alle Olimpiadi anche con l’Olanda delle attaccanti Miedema e Mertens (vincitrice della Champions League con la maglia del Barcellona) e con la Gran Bretagna, qualificata grazie al quarto posto dell’Inghilterra al Mondiale del 2019. La Ct ad interim Hege Riise, che ha preso il posto di Phil Neville e che a settembre sarà sostituita dall’olandese Sarina Wiegman, ha portato in Giappone
15 giocatrici inglesi, due scozzesi e una del Galles. Occhio a Lucy Bronze, la Best Fifa player del 2020. Tra le squadre più attese anche il Giappone, che giocando in casa punta almeno ad emulare l’argento del 2012, il Brasile della solita Marta, l’Australia di Sam Kerr e il Canada di Christine Sinclair, che detiene con 186 gol il record di marcature in Nazionale nella storia del calcio femminile. Cile e Zambia sono al debutto olimpico, la Cina spera di tornare a vincere una medaglia, a 25 anni dall’argento di Atlanta. Le partite si giocheranno negli stadi di Kashima, Saitama, Sapporo, Sendai e Yokohama, la finale è prevista per il 6 agosto all’Olympic Stadium di Tokyo. Purtroppo, come tutte le gare di questa Olimpiade, senza pubblico.