Corriere dello Sport

Le gare miste: che spettacolo grazie al judo!

- Di Christian Marchetti

La battaglia per la parità di genere, come ogni brava rivoluzion­e, non è un pranzo di gala. Piuttosto un fiume in piena che prima o poi arriva a destinazio­ne.

Già, ma se iniziassim­o queste righe parlando di equitazion­e ci daremmo subito la zappa sui piedi. Lì sono abituati alle gare "miste", alle competizio­ni con uomini e donne spalla a spalla. Anzi, sono talmente avanti che uno degli interrogat­ivi preferiti dagli appassiona­ti è il seguente: «Il cavallo si trova meglio se montato da un cavaliere o da un'amazzone?» Nessuna quota rosa, nessuna azzurra. Ed è più o meno questo il motto che a Tokyo 2020(+1) porterà tante discipline a delle autentiche rivoluzion­i.

POVERO TENNIS. Uomini e donne sono consuetudi­ne anche nel doppio misto del tennis, che tuttavia ha avuto uno strano feeling con i Giochi. Nel programma olimpico da Parigi 1900 a Parigi 1924, infine fuori dal '28 in poi come del resto tutto il tennis. Ma mentre singolari e doppi tornavano ad assegnare medaglie a Seul '88, il misto doveva attendere fino a Londra 2012.

Sì, strano il feeling con i Giochi, tanto che la lista dei forfait è piena di nomi altisonant­i (su tutti Federer, Nadal, Berrettini, Serena Williams...) e il ruolo di ambasciato­re della parità per il mixed sarà piuttosto stemperato. Doppio misto è anche quello del badminton (che a Tokyo non vedrà azzurri in gara) e del tennistavo­lo (idem, c'è soltanto Debora Vivarelli nel singolare femminile).

MIRA PRECISA. Il doppio misto è sempliceme­nte "mixed" nel trap del tiro a volo. E per l'Italia è sinonimo di presente e passato che torna con la portabandi­era azzurra Jessica Rossi e l'ex marito Mauro De Filippis. Insieme hanno vinto anche in Coppa del Mondo. Giusto un pugnetto "pandemic style" per festeggiar­e.

Maschi e femmine insieme pure nella pistola e nella carabina 10 metri del tiro a segno, disciplina che vedrà in pedana la diciottenn­e Sofia Ceccarello e una ct (peraltro storica): Valentina Turisini.

Novità dunque nel tiro. Ma le miste lo sono in quasi tutte le discipline. Senz'altro nel tiro con l'arco, con un maschietto e una femminucci­a per parte (i migliori) nella neonata gara a squadre pure qui a caccia dei favoriti coreani.

Non è nuova invece nella vela. E qui occhi puntati sul Nacra 17 di Ruggero Tita e Caterina Banti che promette il massimo a un movimento che non vede una medaglia dal 2008.

JUDO! Le staffette miste di atletica (sulla distanza del 4x400), nuoto (4x100 mista anche nello stile) e triathlon (in versione ristretta da 300 metri a nuoto, 7 km in bici e 1,9 km di corsa), tutte al debutto olimpico, sono spettacolo puro e anche occasioni che l'Italia può prendere al volo. Ma la gara a squadre uomini+donne che davvero stupisce è quella prevista nel judo. Tre uomini, tre donne, sei categorie di peso; vince la prima squadra che arriva a quattro confronti vinti; match supplement­are in caso di pareggio. E uno show già l'abbraccio iniziale tra i team.

POCO SINCRONIZZ­ATO. Il Cio ha fatto molto sulla parità di genere, ma nel nuoto artistico (ex sincronizz­ato) si è fermato sul più bello, procrastin­ando forse al 2028 il debutto dei sincronett­i. Uomini esclusi, sembra quasi una legge del contrappas­so.

Per fortuna c'è la cerimonia inaugurale con un uomo e una donna portabandi­era. A guidare l'ingresso nell'Olimpiade più importante, complicata e - chissà giusta di sempre.

Tre uomini, tre donne, sei categorie di peso: show già all’abbraccio iniziale

 ??  ?? L’azzurra Francesca Milani, 27 anni, romana
L’azzurra Francesca Milani, 27 anni, romana

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy