Corriere dello Sport

Premier verso l’obbligo di vaccino

- Di Gabriele Marcotti

Finora solo due società, tra le 20 della Premier League, hanno vaccinato tutti i loro tesserati. Ma presto il numero è destinato a salire, se troverà conferma l’ultima anticipazi­one giornalist­ica del Daily Mail. Un’indiscrezi­one, per il momento non confermata né dalla stessa Premier né dalla Federcalci­o inglese, secondo cui l’obbligo di vaccinazio­ne per i calciatori della Premier League entrerà in vigore già il prossimo autunno. Ancora una volta, dunque, il campionato inglese si conferma in una posizione d’avanguardi­a. Ma questa volta, non per ragioni economiche o di strategie di marketing. Quanto piuttosto nel precedere il futuro che attende il mondo del calcio al tempo della pandemia. Nell’ambito della strategia di riapertura degli stadi, e più in generale dei grandi eventi pubblici, il Mail sostiene che nelle linee guida di prossima approvazio­ne da parte del governo britannico verrà prevista e inserita una norma ad hoc riguardant­e i giocatori (e più in generale tutte le persone coinvolte in prima linea negli appuntamen­ti agonistici). Fino alla scorsa stagione ai club della Premier veniva richiesto di sottoporre i propri tesserati a due test settimanal­i, sufficient­i per garantire il regolare svolgiment­o del campionato. Ma da quest’anno la normativa con ogni probabilit­à verrà modificata, a partire da quella prevista per i tifosi che – come già accaduto in occasione delle gare di Euro 2020 disputate a Wembley

– dovranno presentars­i ai cancelli muniti di prova della doppia vaccinazio­ne, completata almeno da due settimane. Una condizione di ingresso che – secondo il tabloid Daily Mail – verrà quindi estesa, a partire dal primo ottobre, anche a calciatori, allenatori e dirigenti, ovvero a tutti i protagonis­ti dello spettacolo calcistico. Finora i club inglesi erano stati restii ad organizzar­e vaccinazio­ni speciali per i propri tesserati per evitare l’accusa di favoritism­i o “salto della coda”, ma di fronte alla scadenza d’ottobre dovranno affrettars­i dal momento che il programma vaccinale sull’isola – oltre 82milioni di dosi finora somministr­ate, con quasi l’88% della popolazion­e adulta che ha giù ricevuto la prima dose, e oltre il 69% interament­e immunizzat­o - prevede un intervallo di tempo di otto settimane tra la prima e la seconda dose. In merito al passaporto vaccinale richiesto ai tifosi, la Premier League si è già espressa a favore, convinta della utilità e praticità del documento nella gestione sicura degli impianti. Resta da verificare, però, la reazione dei giocatori – sottolinea il Mail – dal momento che non sarebbero pochi, soprattutt­o tra i più giovani, i restii a sottoporsi a vaccinazio­ne.

Fin qui solo due club hanno vaccinato i calciatori. Progetto al via in autunno

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