Inzaghi regala a Brozovic le chiavi del centrocampo
Il croato ha il contratto in scadenza tra un anno e poteva finire tra i giocatori sacrificabili: e invece il tecnico ha spiegato che conterà, e molto, su di lui Sarà l’ispiratore della manovra dei nerazzurri, insieme a Barella e al nuovo arrivato Calhanog
Hanno segnato entrambi e chissà che non sia un segnale per il futuro. E’ vero, si trattava soltanto di un allenamento congiunto con la Pro Vercelli, ma nel tabellino dei marcatori sono entrati sia Calhanoglu, partito dall’inizio, sia Brozovic, entrato nella ripresa, avendo ancora pochi allenamenti nelle gambe. Il fatto è che il turco e il croato saranno destinati a giocare sempre, o quasi sempre. Saranno, infatti, l’asse della mediana che ha in mente Inzaghi; mediana che sarà completata da Barella, ma che avrà in Brozo e Cala gli architetti, gli ispiratori della manovra, comunque gli elementi di maggiore qualità.
BLINDATO. E’ una scelta ben precisa quella del neo-tecnico nerazzurro. Brozovic se l’è ritrovato, ma già nei discorsi iniziali con Marotta e Ausilio ha posto il suo veto a qualsiasi ipotesi o ragionamento di cessione. Del resto, con un contratto in scadenza tra una stagione e un valore internazionale ormai riconosciuto, il croato avrebbe potuto finire tra i sacrificabili.
Invece no: Inzaghi vuole che sia il cardine della sua mediana, assicurandogli massima responsabilità. E del rinnovo, che si annuncia non così agevole, se ne dovranno occupare Marotta e Ausilio.
SOLUZIONE IDEALE. Calhanoglu, invece, Inzaghi l’ha avuto (in tempo quasi zero) dopo l’incidente occorso a Eriksen, che ne ha messo in dubbio il proseguimento della carriera almeno in Italia. C’era da correre ai ripari rapidamente e, soprattutto, senza svenarsi. Ebbene, quando gli è stata presentata l’opzione dell’ex-milanista, il tecnico piacentino l’ha accolta non solo senza esitazione, ma anche con grande entusiasmo. Era un giocatore che stimava già in tempi non sospetti. E le sue caratteristiche si sposano alla perfezione con la sua idea di gioco. Non a caso, in occasione della sua presentazione, Inzaghi lo ha paragonato a Luis Alberto.
POSIZIONE E RUOLI. Ora, evidentemente, si tratta di trovare il modo migliore per farli coesistere, per dividerne compiti e responsabilità.
All’inizio della sua avventura italiana si diceva che tra le difficoltà di Eriksen ci fosse proprio l’”incastro” con Brozovic. Nel momento in cui, però, quei due si sono sintonizzati, l’Inter ha preso il volo. Volendo sintetizzare, dovrà accadere lo stesso anche tra il croato e Calhanoglu. Chiaro che di base il primo avrà più responsabilità difensive e di copertura, mentre il raggio di azione del secondo sarà più avanzato, tanto da immaginarlo anche in una posizione più centrale, quasi da trequartista. Ma potranno anche scambiarsi o coprirsi a vicenda. Già perché all’ex-milanista piace andare a raccogliere il pallone dal basso e non ha nemmeno difficoltà a rincorrere un avversario in casa di necessità. “Epic”, invece, non ha dimenticato le sue doti di incursore dentro l’area avversaria. E quando ha lo spazio giusto non è certo uno che si tira indietro dal battere a rete.
PIEDI CALDI. Un capitolo a parte meritano i calci piazzati, punizioni ma anche calci d’angoli. Eriksen era uno specialista assoluta, come lo è del resto Calhanoglu. Ma Brozovic può essere considerato una sorta di vice, essendo anche lui di piede destro. Il turco prima scelta, insomma, e il croato alternativa, magari per sorprendere gli avversari. Più in occasione dei corner, però. Perché per tirare in porta, il turco può essere devastante. In Germania se lo ricordano ancora. Nel Milan ha avuto poche fiammate. Si infiammerà proprio all’Inter?
Bisognerà studiare come fare coesistere al meglio Brozo e l’ex milanista