Viola, quanto futuro I gol hanno 22 anni
Fiorentina, la sfida verde di un attacco grande già adesso e unico in serie A: Gonzalez (23), Vlahovic (21), Sottil (22) È una delle scelte strategiche volute da Commisso: un argentino un serbo e un italiano pronti a sorprendere con velocità e potenza
Un tridente giovane, spregiudicato e… capace di osare e divertire. Magari anche un po’ “ye’-ye’”, come la Fiorentina che ha costruito l’ultimo grande sogno tricolore della storia viola. Dusan Vlahovic, 21 anni e 21 gol la passata stagione, resta sempre il terminale offensivo ideale, quello che pure l’allenatore l’altro giorno ha elogiato per spirito di sacrificio e fame di successi. Il resto dovranno farlo Riccardo Sottil, 22 anni, e Nicolas Gonzalez, di un anno più grande. La Fiorentina, alle prese con un ricambio generazionale un po’ in tutti i ruoli, là davanti è pronta a stupire. Il garante sarà Italiano, il nuovo tecnico, giovane pure lui ma con alle spalle esperienze capaci di fare la storia, dalla promozione in B del Trapani a quella in A con lo Spezia.
66 ANNI IN TRE. Il baby tridente somma appena 66 anni: meno di quanti ne fanno insieme Ibrahimovic (39) e il nuovo arrivato Giroud (34) del Milan, e pure meno degli anni di Dzeko (35) con Mkhitaryan (32) della Roma, primo avversario della Fiorentina in campionato. E’ vero: tutti e tre devono mettere esperienza nelle gambe e trofei in bacheca, ma cominciare a scalare la classifica con la maglia viola indosso è il passo più importante. Certo, c’è Callejon che scalpita per tornare a rivestire un ruolo di primo piano dopo essere stato ai margini nel suo primo campionato fiorentino, ma la “gioventù viola” è pronta a ritagliarsi un ruolo di primissimo piano. C’è da restituire la voglia di sorridere alla città: tutti e tre sono intenzionati a schiacciare da subito il piede sul gas per costruire davvero qualcosa di importante.
SPEEDY GONZALEZ. Nei piani del tecnico, Nico Gonzalez, deve diventare una delle frecce capaci di costruire occasioni da gol: lo ha visto in campo con l’Albiceleste nell’ultima Coppa America, restandone piacevolmente colpito. Ora tocca a lui prendere per mano i viola, mettendo in angolo il ricordo dei giorni complicati della passata stagione allo Stoccarda, frastagliata da troppi fastidi fisici che comunque non gli hanno impedito di segnare 6 gol (in 933 minuti giocati). Rapidità, tecnica nello stretto e nel lungo, capacità di puntare l’avversario e saltarlo, insieme al dribbling diventato un po’ il suo marchio di fabbrica: il “Turbo” argentino adesso aspetta solo di conquistare il calcio italiano. Arriva a Firenze da vincitore della Coppa America (come fece Batistuta
nel 1991) e adesso punta a gettare le basi del “Rinascimento” del suo nuovo club, senza lasciarsi influenzare dal record di spesa che già gli appartiene, essendo lui l’acquisto più costoso di sempre della Fiorentina (27 milioni, compresi bonus). L’argentino si unirà al gruppo a partire dai primi giorni di agosto e non perderà tempo nel calarsi all’interno delle dinamiche della nuova squadra.
LA VOGLIA DI RICKY. Sottil, dal canto suo, ha voglia di regalare divertimento: qualche “numero” lo ha mostrato già in allenamento, l’altra sera contro i tedeschi. Movimento, tagli e corsa in un unico condensato, esattamente come ha chiesto fin dai primi allenamenti Italiano. Non ha paura di tentare giocate, nemmeno quelle più complicate come la rovesciata apprezzata sul campo del Benatti di Moena: ci sta lavorando, senza timore di stancarsi.
IL FINALIZZATORE. A finalizzare ci dovrà pensare Vlahovic, il centravanti serbo chiamato a riconfermare i numeri della passata stagione, cecchino implacabile sempre, su azione e pure dagli undici metri. Fin qui, ha dovuto fare i conti con la pesantezza nelle gambe figlia del tanto lavoro - pure ieri, nonostante il nubifragio, è stato l’ultimo ad abbandonare il campo, quando è riuscito a mettere il pallone in rete -, ma già domenica, nel secondo test di questo precampionato ha intenzione di recuperare il tempo. Sono loro i tre moschettieri viola, giovani e pronti a tutto pur di provare a trasformare un sogno, quello di spingere la Fiorentina sempre più in alto, in realtà.