Il triangolo dei desideri
Icardi-Mbappè-Ronaldo (in ordine alfabetico): il triangolo sì, bisogna prenderlo in considerazione. Perché è intrigante e perché, parlando di calcio, può essere un modo di risolvere i nodi di un mercato dove è più facile far muovere i giocatori che far viaggiare i capitali. Al di là di post più o meno criptici, i tre attaccanti sono in fibrillazione da partenza.
Icardi-Mbappè-Ronaldo (in ordine alfabetico): il triangolo sì, bisogna prenderlo in considerazione. Perché è intrigante e perché, parlando di calcio, può essere un modo di risolvere i nodi di un mercato dove è più facile far muovere i giocatori che far viaggiare i capitali. Al di là di post più o meno criptici, i tre attaccanti sono in fibrillazione da partenza. Kylian Mbappé, 23 anni a dicembre vuole abbandonare il Psg per accasarsi al Real Madrid dove Florentino Perez, dopo un 2020 all’insegna del contenimento, ha ripreso a fare il mercato in grande. Mauro Icardi 29 anni nel febbraio 2022, a Parigi non è stato bene. Tante palanche e poche soddisfazioni, in Italia, ultimo anno tribolato all’Inter, invece è stato un crescendo. Icardi è sempre stato un pallino della Juventus, piace ad Allegri, ma anche a Mourinho. Cristiano Ronaldo, 37 anni anche lui il prossimo febbraio, è atteso a Torino per capire l’effetto che avrà sull’allenatore e sulla squadra, ma soprattutto l’affetto che nutre ancora per la Juventus e valutare il richiamo di Parigi.
Tutto ruota attorno a Mbappé, è lui il pezzo forte, ma qui non interessa sviluppare gli intrighi di mercato, quanto cercare di comprendere quanto questa operazione possa essere fruttuosa per i club implicati. Mnappé, con la sua giovane età e la sua classe che può aumentare e durare per molti anni è, dei tre, quello su cui scommettere. Ronaldo, il più anziano di questo strano trio, continua a macinare record (personali) anche quando le sue squadre non vanno benissimo, la Juventus nell’ultimo campionato e il Portogallo all’Europeo. Quello da ricostruire ex novo è Icardi, quello da riportare a una dimensione più tecnica e meno mediatica, è Maurito. Su di lui, il futuro club e il nuovo allenatore, dovranno lavorare più che sugli altri due. Ma l’argentino ha meno di trent’anni e può manifestare ancora tutta la sua maturità.
Oltre tutte le possibili considerazioni tecniche, quello che è veramente importante è, però, l’intreccio di volontà, desideri e opportunità tra club e giocatori. Il triangolo può riuscire se tutti saranno convinti della scelta che stanno per fare. Nel calcio, più spesso di quello che si pensi, il giocatore più utile non è quello che sembra più forte, ma quello più centrale nella squadra, come ha dimostrato la recente avventura manciniana. Sono la convinzione personale e la funzionalità al progetto a fare la differenza. Non palmares e quotazione di mercato.
La resa dei conti sta arrivando. Tra un paio di giorni Cristiano Ronaldo è atteso a Torino e dovrà dire una volta per tutte che cosa vorrà fare. Anzi, cosa farà. Perché lui avrebbe voluto cambiare aria, ma l’unica alternativa individuata da Jorge Mendes conduce a Parigi. Dove è già tornato Kylian Mbappé, da cui dipende tutto. Lui sa cosa fare, andrà al Real Madrid, subito o tra un anno. È piuttosto il Psg che deve decidere se perderlo a parametro zero o se accettare ora un assegno firmato Florentino Perez. E consolandosi, per così dire, con Ronaldo. Il cerchio si chiude così, mica facile capire dove si comincia e dove si finisce. Il portoghese ha fin qui aspettato le mosse di Al-Khelaifi mettendo in stand-by la Juve, obbligata a temporeggiare quasi su ogni fronte proprio in attesa di capire se dover affrontare una stagione con o senza di lui. Anche perché se CR7 spiccasse il volo per Parigi, non potrebbe farlo di certo gratis: l'interesse della Juve è stato stuzzicato dalla candidatura di Mauro Icardi, che manda messaggi d'amore via social al Psg mentre il club lo spinge via. Se poi sfumasse per un motivo o per l’altro lo scambio con Maurito, allora la Juve andrebbe spedita su Leandro Paredes. Pensieri assortiti, valutazioni che dipendono da Ronaldo e ancor di più da Mbappé, sulla carta entrambi liberi tra un anno. Che è lungo, ma sono questi giorni a essere eterni, possono sconvolgere il mercato oppure lasciare tutto così com'è. Almeno per Real e Juve, perché in casa Psg non ci si annoia mai.
A PARIGI. Il più sereno di tutti sembra proprio Mbappé.