Italia, fai ballare l’ultimo tango agli argentini Lupo-Nicolai volano ai quarti Li aspettano i n.1
Il c.t. Blengini avverte: «De Cecco e compagni sono nel pieno della maturità. Ci sarà da lottare molto»
Sognati, attesi, temuti, i quarti di finale olimpici sono arrivati. Il match da dentro o fuori a cui tutti pensano da almeno due anni a causa del rinvio dei Giochi per la pandemia, si sta per giocare. Vincerlo significa coronare il lavoro di diverse stagioni. Perderlo vorrebbe dire rimanere con la bocca amara e la fine del sogno di andare a medaglia.
Alle 10 italiane, l’Ariake Arena di Tokyo vedrà il confronto tra Ivan Zaytsev e compagni contro l’Argentina di Luciano De Cecco, con cui il bomber azzurro giocherà con la maglia della Lube Civitanova nei prossimi mesi in campionato ed in Europa. Peraltro, entrambi guidati in panchina dallo stesso Chicco Blengini, il ct che oggi più che mai vuole vincere per non lasciare malamente la panchina tricolore in maniera amara.
Il tecnico torinese nel 2016 da esordiente ai Giochi portò l’Italia all’argento. «É la prima gara da dentro o fuori, credo sia superfluo sottolineare l'importanza di un match simile. La fase preliminare ha dimostrato ciò che già sapevamo: il torneo è difficile, il livello tecnico è notevole e nessun risultato è scontato, tanto più ora che sono rimaste le otto squadre migliori».
Poi, parlando dei nostri avversari, Blengini ha sottolineato: «Li conosciamo bene, un gruppo con grandi individualità che, come avevo detto prima che iniziasse il torneo, avrebbe detto la sua in un girone molto difficile. Perché dopo il primo posto nel girone a Rio (poi vanificato dalla sconfitta nel derby dei quarti con il Brasile ndr) è arrivato qui a Tokyo nel pieno della sua maturità. Noi dovremo giocare consapevoli che ci saranno delle difficoltà come in ogni gara fin qui disputata. Ci sarà da lottare, ma si sa, sono i Giochi Olimpici e non potrebbe essere altrimenti».
CLASSICO. Italia-Argentina è un classico del torneo olimpico dal 1996 ad oggi, con cinque sfide in sei Olimpiadi; e, particolare da sottolineare, già per due volte proprio nei quarti di finale.
L’Argentina la conosciamo bene, molti dei suoi elementi hanno giocato nella nostra SuperLega in più occasioni. Come Nazionale l’abbiamo affrontata di recente a Cisterna, pochi giorni prima che le squadre si imbarcassero per Tokyo.
Le esibizioni del sestetto di Mendes in questa prima parte del torneo sono state caratterizzate da qualità e grinta, da partenze lanciate e da grande voglia di emergere. In modo diverso, ma sempre facendo capo a queste caratteristiche, sono arrivate le vittorie fondamentali dell’Argentina con Francia e Stati Uniti.
L’Italia in questi giorni è cresciuta, ha avuto la conferma di avere dei nuovi talenti che garantiscono anche per il futuro, e di poter contare su un gruppo con diverse alternative. Sarà comunque importante poter avere un Giannelli al 100% o quasi, e uno Zaytsev voglioso come, ha sempre fatto, nella sua carriera di essere protagonista. I piccoli acciacchi non devono e non possono frenarlo ora. Lui è un combattente generoso.
Sarà la grande partita di Juantorena e Colaci, intenzionati a lasciare l’azzurro dopo Tokyo, ma non già da questa sera. Quanto sia forte la loro motivazione lo si è capito anche dalle prestazioni offerte sino ad oggi ai Giochi, una meglio dell’altra con un crescendo di rendimento. Qualità, classe, orgoglio ed ambizione le armi di cui questa Italia abbonda: siamo convinti saranno sufficienti per farla lottare ancora una volta per le medaglie. (25-21, 16-25, 27-25, 16-25, 12-15) ITALIA: Malinov 2, Egonu 28, Danesi 4, Fahr 7, Pietrini 7, Bosetti 12, De Gennaro (L). Sorokaite, Orro 1, Chirichella 4, Sylla 7. Ne: Folie. All: Maz
TOKYO - Daniele Lupo e Paolo Nicolai (foto) ancora una volta non hanno tradito: così come a Londra 2012 nell’esordio olimpico ed a Rio 2016, quando il loro percorso si fermò soltanto in finale, sono entrati tra le prime otto coppie alle Olimpiadi, scrivendo un’altra pagina importante del beach volley italiano. Negli ottavi hanno battuto con una grande prova di personalità, oltre che di gioco, i polacchi Bryl-Fijalek 2-0 (22-20, 21-18) alla Shiozake Arena, supportati dal tifo del presidente del Coni Malagò, del segretario generale Mornati e di Federica Pellegrini. Contro una coppia tradizionalmente ostica, gli azzurri dopo i primi momenti di emozione hanno alzato il livello di gioco e non hanno concesso chances agli avversari, dimostrando di essere implacabili al cambio palla e pungenti al servizio. Ora sono chiamati a superarsi domani nella serata giapponese (ore 15 italiane) contro quelli che da quache mese sono i numeri uno del ranking mondiale: i qatarioti Cherif ed Ahmed. Dopo la qualificazione Nicolai ha avuto solo parole belle: «Essere qui è un grande motivo d’orgoglio, un privilegio che noi vogliamo onorare giorno dopo giorno. Ora ci attende la gara contro i qatarioti, i numeri uno. Noi però, onestamente, non siamo troppo spaventati, perché sappiamo che abbiamo le nostre chance per giocarci la partita e lo faremo con tutta la voglia che abbiamo».