Tsimanouskaya, dalla Bielorussia alla Polonia
Krystsina Tsimanouskaya è «al sicuro». Il Cio ha rassicurato sulla situazione della velocista bielorussa, che sarebbe stata costretta al rimpatrio forzato dopo aver criticato i dirigenti della sua federazione a causa della scelta di farle disputare gare differenti rispetto a quelle concordate. La 24enne velocista - vincitrice alle Universiadi di Napoli del 2019 - ha gareggiato nei 100 metri femminili ed era iscritta anche ai 200. Le sue rimostranze sarebbero dovute all’iscrizione alla staffetta 4x400 femminile, effettuata a sua insaputa. Una volta giunta all’aeroporto di Haneda, però,
Tsimanouskaya era riuscita a rivolgersi alle autorità giapponesi evitando di salire sul volo destinazione Istanbul che successivamente l’avrebbe riportata in Bielorussia, questo per paura di subire ritorsioni in patria. Il portavoce del Cio, Mark Adams, ha spiegato che Tsimanousskaya è in contatto sia con la polizia locale che con l’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. «Stiamo cercando di capire i suoi prossimi passi, le daremo supporto nella sua decisione», ha spiegato Adams. Il suo futuro dovrebbe essere in Polonia, dove si recherà entro un paio di giorni per ricevere asilo politico. Intanto, secondo il comitato olimpico della Bielorussia il rientro a casa di Tsimanouskaya sarebbe dovuto esclusivamente alla sua condizione “emotivopsicologica”.