Arriva Insigne con il nodo rinnovo
L’esterno del Napoli, fresco di titolo europeo, si presenta a Spalletti ma vuole definire il futuro
Nel ritiro di Castel di Sangro incontrerà De Laurentiis che può perderlo a parametro zero se non si dovesse trovare un accordo che soddisfi entrambe le parti
Lorenzo Insigne torna a casa azzurri. Dalla Nazionale al Napoli (passando per Ibiza): e il tormentone estivo a distanza alimentato da un fiume di parole, mezze frasi sussurrate e messaggi più o meno subliminali potrà finalmente trasformarsi nella cosa più seria possibile: una trattativa vera. Quello che serve, quello che attendono Spalletti innanzitutto e poi la gente: il capitano non è un giocatore qualsiasi, questo è palese, e al di là dell'incidenza tecnica e del talento è anche l'unico napoletano della squadra. Un candidato-bandiera che vanta nove stagioni consecutive di militanza e che oggi comincerà ufficialmente la decima. Già, il numero 10: un vanto esibito in Nazionale nelle notti europee ma anche uno scettro che da queste parti apparterrà per sempre al re dei re. Un tabù, verrebbe da dire: da sfatare. Castel di Sangro, anzi la quiete dell'hotel di Rivisondoli che degli azzurri sarà il quartier generale in Abruzzo offrirà lo scenario adatto per incontrare De Laurentiis. Sì, i rispettivi telefoni finora sono rimasti muti e dunque ognuno dei due ha atteso l'occasione più comoda possibile per affrontare lo scomodissimo argomento: l'incrocio obbligato in ritiro. Facile, vero? Poche ore ancora, quarantotto per la precisione, e poi il capitano e il presidente risiederanno per dieci giorni nel medesimo albergo. Dieci, sempre lui: è il numero che ricorre, è il numero della verità.
PRIMO PASSO. E allora, bentornato. Anzi, bentornati campioni: Insigne, Di Lorenzo e Meret. Un tris di principi azzurri d'Europa, un tris d'assi: tranquilli, riposati, sereni e soprattutto pronti a cominciare la preparazione in vista della prossima e imminente stagione. L'appuntamento per tutti è fissato per oggi al centro sportivo di Castel Volturno: nel menù c'è il medesimo iter seguito sabato da Ospina e Fabian, e dunque visite mediche e test atletici. Un primo passo verso la normalità, verso un inserimento graduale che ovviamente passerà attraverso una serie di tappe obbligate: i tre signori di cui sopra, tanto per dirne una, salteranno la trasferta in programma domani a Cracovia per giocare con il Wisla in amichevole, e sin da giovedì i primi giorni di lavoro a Castel di Sangro saranno più che altro di natura atletica. Via le tossine e sotto con il fondo, insomma.
A VOI. Il programma è chiaro e semplice, sebbene ognuno sosterrà specifici carichi individuali, mentre ancora oscuro e neanche esattamente agevole è il capitolo che riguarda il futuro di Insigne. Già: il suo contratto scadrà il 30 giugno 2022 e come noto Lorenzo aspira a un ritocco verso l'alto dell'ingaggio - attualmente da 5 milioni di euro a stagione -, mentre il Napoli aspira a un ritocco verso il basso: due posizioni parallele. Per la verità Lorenzino pensa in alternativa alla gestione autonoma dei diritti d'immagine, ma anche in questo caso l'idea risulta in netto contrasto con la linea societaria. Di contro, nel caso in cui non dovesse arrivare un accordo e neanche un club pronto a offrire 25 milioni (tra base fissa e bonus), De Laurentiis non batterebbe ciglio: per lui, Lorenzo può anche cominciare o giocare per intero la sua decima stagione tinta d'azzurro in scadenza e poi, da gennaio, con lo status di parametro zero. Il quadro è questo, anzi questa è la cornice, e ora non resta che dipingere soggetti, paesaggio e varie. Ora, tra poco: due giorni ancora e poi il presidente e il capitano saranno inevitabilmente faccia a faccia. E si sa, come insegna anche il caso di Mertens, con DeLa i finali non sono mai annunciati. A voi.
Lorenzo punta a un ritocco dell’ingaggio o alla gestione dei diritti d’immagine