Il Lecce cresce, ma il metodo Baroni non prevede soste
IL TECNICO È SODDISFATTO. MA GUAI AD ACCONTENTARSI. SABATO TEST OLANDESE CON L’HEERENVEEN
I risultati delle gare precampionato hanno sempre un valore relativo, ma le vittorie servono a inculcare fiducia e a rafforzare i ritmi del lavoro. Peraltro, se i successi con le formazioni dilettanti del Sirigo e del Rovereto e contro il Legnago (serie C) erano state considerate anche per il modesto tasso tecnico degli avversari, la vittoria ottenuta venerdì sera a Vicenza contro una squadra di serie B ha rafforzato la convinzione che si sia sulla strada giusta anche se nemmeno a Vicenza Baroni ha potuto schierare la formazione tipo.
PEDINE MANCANTI. Infatti, la casella del difensore di destra è stata coperta solo alla fine della scorsa settimana con l’arrivo dell’ex bolognese Calabresi e del giovane francese Gendrey. I due hanno fatto conoscenza con i nuovi compagni solo ieri pomeriggio alla ripresa degli allenamenti all’Acaja e senz’altro Calabresi potrà essere inserito in formazione nella squadra che sabato sera in Olanda affronterà nell’amichevole l’Heerenveen, una delle società più importanti del calcio olandese, stabilmente a ridosso delle prime posizioni in classifica, che partecipa all’Europa League e dispone di uno schieramento con il quale sottoporre a serio collaudo il nuovo Lecce.
SOLIDITÀ. Intanto, Marco Baroni, a Vicenza, ha potuto prendere atto che la difesa, l’anno scorso battuta anche da attacchi decisamente… anemici, in tutte le quattro amichevoli sin qui disputate è rimasta imbattuta e che Coda, dopo essere restato a secco nelle goleade delle tre facili partite iniziali, ha ritrovato il vizio del gol proprio contro un avversario che incontrerà in campionato ed ha propiziato il successo.
LA CARICA DI BARONI. Il tecnico comunque continua a spronare i suoi: «C'è ancora tanto da lavorare e di questo siamo consapevoli - dice l’esperto allenatore fiorentino che il campionato lo ha già vinto a Benevento - Dobbiamo essere più razionali nel trattare la palla, saper gestire meglio le nostre azioni, ragionare di più». Sta cercando di fare entrare nella testa dei suoi uomini il concetto che il gioco del Lecce deve essere improntato sul pressing, accompagnato però sempre da una manovra razionale, evitando palleggi fini a se stessi che rallentano l’azione corale della squadra. «Altrimenti - avverte - ci perdiamo. Perciò dovremo ancora lavorare tanto su questo aspetto».
BASTONE E CAROTA. Dopo il bastone la carota: «Per me era importante innanzitutto valutare la prestazione e devo dire che ho visto delle cose interessanti, come la voglia di aggredire costantemente il pallone, la capacità di restare sempre alti, e quindi di dare poco spazio agli avversari per le loro giocate». Già ieri, alla ripresa degli allenamenti, comunque ha ricominciato a martellare la squadra col concetto base che lo ispira: «Dobbiamo ancora lavorare tanto se vogliamo fare qualcosa di importante, ma questi ragazzi sembrano avere i requisiti per poterlo fare. E comunque il segreto anche nel calcio sta nel parlare poco e fare molti fatti».
TEST OLANDESE. Per completare l’organico manca solo un altro esterno offensivo, ma sabato in Olanda, Baroni potrà finalmente schierare al 99% quella che potrebbe essere l’idea di formazione con la quale affrontare il campionato.