Corriere dello Sport

Lukaku, aria di addio

Chelsea, offerta shock: 100 milioni più Alonso. L’Inter ora vacilla Ronaldo-Messi, sfida in chiave Psg. Kaio Jorge subito da Allegri

- Balice, Bonsignore e Ramazzotti

All’attaccante nerazzurro un ingaggio raddoppiat­o: 15 milioni a stagione

Offerta clamorosa del Chelsea: 100 milioni più Alonso. E i Blues sono pronti a salire fino a 130 L’Inter ha ribadito che Romelu è incedibile, ma adesso la parola passa al bomber, a cui è stato offerto un ingaggio di 15 milioni

Il futuro di Romelu Lukaku all’Inter è sempre più in bilico. Il Chelsea, che ha capito di non riuscire ad acquistare Haaland dal Borussia Dortmund, ha sferrato la sua offensiva proponendo un ingaggio da 15 milioni (bonus compresi) al belga e 100 milioni più il cartellino di Marcos Alonso al club di viale della Liberazion­e. Conseguenz­e? I dirigenti nerazzurri, contattati direttamen­te da quelli dei Blues (nessun intermedia­rio), hanno risposto con un cortese ma fermo no. Il loro numero 9, hanno spiegato, non è in vendita e viene considerat­o incedibile, una parte fondamenta­le del progetto tecnico-tattico di Inzaghi. Difficile però prevedere quali saranno gli sviluppi futuri e la sensazione diffusa è che la parola fine alla vicenda non sia ancora stata scritta. Cosa succederà se Abramovic alzerà la sua offerta a 130 milioni più l'esterno spagnolo? L'Inter sarà tentata oppure resisterà? Ma soprattutt­o, quale sarà la prossima mossa di Lukaku, che in questa vicenda rischia di essere l'ago della bilancia?

PRIMA OFFERTA. Cento milioni cash più il cartellino di Marcos Alonso, che l'Inter aveva cercato quando trattava Hakimi con il Chelsea, vuol dire una proposta da 115-120 milioni. Tantissimi soldi soprattutt­o nel calcio post Covid. Eppure il club non ha esitato a dire di no. Zhang e i dirigenti concordano che i soldi che servono per chiudere il mercato con un attivo di 80 milioni si possono trovare con altre cessioni, decisament­e meno dolorose rispetto a quella del centravant­i di Anversa. Del resto l'ad Marotta aveva sempre sottolinea­to che dopo la partenza del marocchino non ci sarebbero state altri addii da parte dei big, una promessa fatta anche a Simone Inzaghi quando è stato convinto a non rinnovare con la Lazio. Senza Lukaku, inutile nasconderl­o, l'Inter non sarebbe più la stessa perché togliere dalla squadra campione d'Italia i due giocatori più determinan­ti (insieme a Martinez), equivarreb­be ad alzare bandiera bianca in chiave scudetto. Oltre a generare un pericoloso "fuggi fuggi" da parte degli altri che potrebbero a loro volta chiedere di essere ceduti. Facile immaginare che Inzaghi sia assai preoccupat­o dal vedere il suo progetto sgretolars­i. Un po' quello che è successo al Milan di Allegri quando furono venduti insieme Thiago Silva ed Ibrahimovi­c.

CHIAVE LUKAKU. Chelsea a parte, al centro di tutto c'è il belga. Lui ha sempre detto che ama Milano, che vuole restare anche senza Conte e vincere un altro scudetto. Lo ha ribadito pure pochi giorni fa a Inter Tv. Poi è arrivata la proposta del Chelsea. Ieri alla Pinetina alcuni tifosi sono saliti sopra le transenne per spiare oltre le siepi piantate ai margini del centro sportivo e vederlo. Ai compagni non è sembrato diverso dal solito. I dirigenti hanno intenzione di parlarci nelle prossime ore, forse già oggi, ma ieri dalle mezze

INVIATO AD APPIANO - La cessione di Achraf Hakimi non ha sistemato del tutto i conti dell'Inter. Dopo il piano di ridimensio­namento illustrato dal presidente Steven Zhang al suo management (80 milioni di attivo alla fine della campagna acquisti e un risparmio di 325 milioni tra ingaggi e ammortamen­ti), tutti sapevano che sarebbero servite altre operazioni. L'idea che i tifosi avevano (molti la hanno ancora), però, era che un solo big sarebbe partito e che gli altri soldi sarebbero stati trovati piazzando qualche giovane o gli elementi in esubero. Se facesse le valigie anche Lukaku (o Martinez), i conti sarebbero sistemati, ma la squadra sarebbe da ricostruir­e. Come l'umore della gente di fede nerazzurra.

NUMERI E BILANCIO. Premesso che solo chi ha in mano i libri nerazzurri può fare un certo tipo di conti con precisione, è ipotizzabi­le che il bilancio 2020-21 si chiuda con un passivo intorno ai 180 milioni. La cessione di Ha

La dirigenza aspetta a breve una presa di posizione chiara da parte del belga

risposte che loro e Inzaghi hanno ricevuto quando lo hanno sollecitat­o sul tema, non hanno ricevuto un granitico “resto”. Un segnale che l'ex United sta pensato al suo futuro. Sia per l'entità dell'ingaggio proposto sia perché a cercarlo è il club che ha vinto la Champions e ha intenzione di investire ancora molto. Il suo agente, Federico Pastorello, lo spinge a pensarci bene ed è facile intuire quello che vorrebbe: il lavoro dei procurator­i è quello di far contenti i propri assistiti, meglio se trasferend­oli spesso da un club all'altro. Se Lukaku chiederà di essere ceduto (guadagna già 8,5 milioni netti più bonus; difficile possa avere un “ritocco”), l'Inter non potrà trattenerl­o con la forza. Si batterà, ma resistere sarebbe complicato. Lo United ne sa qualcosa. Dovrebbe essere Rom ad assumersi la responsabi­lità della rottura e poi toccherebb­e al Chelsea arrivare alla valutazion­e giusta del cartellino. Un paio di mesi fa Lukaku costava 120 milioni. Adesso la sua quotazione è salita intorno a quota 150 viste le cifre che girano per Kane (175 milioni).

BELOTTI E GLI ALTRI. Per l’Inter, lo ripetiamo, parlare di sostituti ora è inutile perché Romelu è considerat­o incedibile, ma è chiaro che qualche discorso è stato abbozzato. Zapata dell'Atalanta piace, ma convincere i Percassi a privarsene è dura; Vlahovic è la stella della Fiorentina di Commisso, costa una fortuna ed è incedibile. Il Chelsea è pronto a proporre Werner che non esalta. Occhio piuttosto a Belotti che è a un anno dalla scadenza del contratto con il Toro. Non è reduce da due stagioni al top, ma è italiano e campione d'Europa.

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Simone Inzaghi a colloquio con Lukaku. A destra Abramovich, in basso a sinistra l’agente Pastorello
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GETTY Steven Zhang
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