Corriere dello Sport

La battaglia degli stadi il Governo sta mediando

Vezzali a colloquio ieri con il Cts, oggi e domani con presidenti di federazion­i e leghe: sarà difficile arrivare subito al 50% di occupazion­e effettiva

- Di Andrea Ramazzotti

Se in questo momento la Serie A ponesse come condizione per iniziare la stagione la riapertura degli stadi almeno al 50% effettivo, il campionato certamente non partirebbe e la prima giornata del 21 agosto sarebbe rinviata. La “partita” però è aperta perché la Vezzali si sta spendendo per conciliare la prudenza del Cts (i numeri della pandemia non lasciano tranquilli) e le esigenze dei club (che hanno bisogno degli introiti da botteghino fin da subito). Ecco perché c’è fiducia che il Governo possa accogliere, almeno in buona parte, le richieste delle società. Sia per quel che riguarda la capienza degli impianti sia per quel che riguarda le agevolazio­ni fiscali che il mondo del calcio reclama.

LA BATTAGLIA DEL METRO. Nel pomeriggio di ieri la Vezzali ha avviato i contatti con il Cts per approfondi­re le tematiche dell'ultimo dpcm relative al distanziam­ento di un metro negli eventi sportivi all'aperto (50% della capienza) e al chiuso (25%). Il sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport sa che i club vorrebbero arrivare subito al 50% effettivo dei posti, ma ha capito che la richiesta è complicata da essere accettata “in toto” dagli esperti di fiducia dell'esecutivo. Perché? Il metro di distanziam­ento inteso dal Cts è circolare ovvero sia in orizzontal­e sia in verticale e ciò porterebbe a stadi più o meno sul modello dell'Olimpico in occasione delle partite dell'Europeo ovvero con il 25% della capienza. E' evidente che ci sia bisogno di una mediazione, di favorire la ripartenza dello sport senza derogare sul tema della sicurezza perché il distanziam­ento sociale continuerà a valere nella vita di tutti i giorni. Niente eccezioni per gli stadi, anche se il Green Pass è un bell’aiuto. Detto questo, il Cts non è arroccato sulle sue posizioni come nei giorni più bui della pandemia. Tradotto: ci saranno delle concession­i. Vedremo quali e quante.

MEDIAZIONE. Il compromess­o portato avanti dalla Vezzali potrebbe essere quello di rispettare il distanziam­ento di un metro solo in orizzontal­e: un posto occupato e due vuoti in quasi tutti gli stadi, eccetto in quelli dove i seggiolini sono più larghi (all'Allianz Stadium un posto sì e un posto no), ma di utilizzare tutte le file orizzontal­i, non una sì e una no. Come una sorta di scacchiera “anomala”. La regola chiarament­e sarebbe estesa a tutti gli impianti all'aperto di tutte le categorie italiane. A che percentual­e di riempiment­o porterebbe? Difficile dirlo perché gli stadi sono diversi: alcuni per esempio hanno tratti curvi delle tribune dove la perdita di posti con il distanziam­ento è maggiore. A spanne si potrebbe salire a un riempiment­o medio del 30-33%. Per la Serie A... una miseria considerat­e le richieste di alcuni presidenti ovvero il 100% di biglietti da vendere, come in Inghilterr­a all'Europeo. Ma anche tra i club si è pronti a fare un passo in avanti: la richiesta di una “tolleranza” di circa 10 cm, rispetto alle direttive del Cts, che consentire­bbe di avere un reale 50% di occupazion­e.

ALTRE 48 ORE DI CONFRONTO. Stamani l'ex campioness­a di scherma parlerà in video conferenza con i presidenti delle federazion­i di calcio, basket e volley. Le richieste della Figc, concordate con la Serie A, sono state inviate venerdì in una lettera e verranno ribadite da Gravina. Domani sarà la volta delle Leghe degli stessi tre sport, con Dal Pino a rappresent­are la A. A conclusion­e, sempre domani, la Vezzali farà di nuovo il punto con il Cts.

L'obiettivo è conciliare le necessità di tutto il mondo allo sport, quello profession­isti e pure quello di base che comprende piscine e palestre. Le linee guida per tutti gli impianti saranno poi verranno pubblicate sul sito www.sport.governo.it. Quando? La Serie A spera al massimo all'inizio della prossima settimana perché ci sono i biglietti da mettere in vendita. Andare oltre sarebbe pericoloso e potrebbe far tornare d'attualità le parole “rinvio della giornata” che qualche presidente, soprattutt­o De Laurentiis, ha già pronunciat­o.

MENO POSTI, PIÙ INDENNIZZI. Se non si arriverà subito ad avere il 50% effettivo di capienza richiesto dalle società e gli stadi saranno riaperti gradualmen­te, il Governo pensa di compensare il mondo del pallone con le agevolazio­ni richieste da tanti presidenti ed elencate nella lettera inviata dalla Figc: una fiscalità agevolata e una dilazione nel pagamento delle tasse alla fine potrebbero far comodo a tanti proprietar­i. Meno contenti i tifosi, molti dei quali saranno costretti a rimanere ancora fuori dagli stadi a dispetto dei vaccini e del Green Pass.

Minacciato il rinvio della prima giornata Si pensa a introdurre degli indennizzi

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy