Chievo respinto al Tar Cosenza ritrova la B
Dopo la bocciatura di Covisoc, Consiglio Federale e Coni, altro stop per il club di Campedelli Il giudice Arzillo (Prima Sezione) rigetta la richiesta di sospensiva La Figc riammette i calabresi
La favola Chievo, dunque, non avrà un lieto fine, nonostante le residue resistenze del presidente Luca Campedelli che annuncia nuovi ricorsi, disposto a spingersi sino al Consiglio di Stato pur di non farsi cancellare dal calcio professionistico. Un’impresa che appare sempre più temeraria. Come se non bastassero le bocciature implacabili arrivate dall’esame dei conti degli ultimi anni da parte della Covisoc certificate dal Consiglio Federale dello scorso 15 luglio e ribadite in sede di Collegio di Garanzia del Coni il 26, pur senza entrare nel merito, è giunta anche quella del Tar del Lazio. Il giudice Francesco Arzillo, presidente della Prima Sezione, ha respinto l’istanza cautelare monocratica e ha fissato per il 6 settembre la discussione collegiale del ricorso dei veneti.
SCONTRO AL TAR. In dibattimento, s’erano vissuti attimi di fibrillazione già lunedì pomeriggio non solo per la forte opposizione della Figc che, come parte resistente, aveva presentato una durissima memoria difensiva a sostegno dell’esclusione del Chievo. Alla seduta aveva partecipato anche il Cosenza che, come terza società interessata, rivendicava il diritto a essere riammessa immediatamente in B, affermando il “principio del contemperamento degli interessi” a prescindere dall’esito delle rivendicazioni dei veneti. Ai quali è stata fatale la rateizzazione non andata a buon fine con il fisco di debiti contratti durante le gestioni delle ultime stagioni e la spalmatura delle somme dovute che, secondo l’organismo di controllo della Federcalcio, non era stata portata a termine, facendo venir meno il diritto al beneficio e, di conseguenza, certificando la violazione della “perentorietà dei termini” entro cui ottenere l’iscrizione. Neppure l’attenuante dell’emergenza sanitaria - che aveva spinto il Chievo a chiedere un nuovo “concordato” addirittura certificato dall’Agenzia delle Entrate - ha potuto fornire un’attenuante e ribaltare l’esito della vicenda.
REGOLE RISPETTATE. E così a esultare sono stati i silani dopo il provvedimento del presidente Gravina che ha ratificato ufficialmente il loro ritorno in B in serata. «Siamo molto soddisfatti della motivazione con la quale il presidente del TAR ha respinto la richiesta del Chievo - sottolinea l’avvocato Alberto Fantini dello studio legale Tonucci & Partners che ha difeso il club -. In una vicenda complessa, tale pronunciamento è perfettamente in linea con le norme dell’ordinamento sportivo e con le aspettative del Cosenza da noi assistito anche in sede amministrativa. Con il presidente Guarascio abbiamo condiviso il fatto che se ci sono delle regole e dei termini perentori entro cui assolvere pienamente gli obblighi tributari, poste nell’interesse di tutti, queste regole non possono essere violate a discapito delle altre società, falsando altrimenti la competizione sportiva».
LA RATIFICA DI GRAVINA. Immediata la ratifica del presidente Gravina che ha sottoscritto il Comunicato ufficiale nº 44/A che riporta in cadetteria i calabresi. Il Chievo in serata ha comunicato che impugnerà il provvedimento di svincolo dei tesserati oltre a ricorrere al Consiglio di Stato. Il Consiglio Federale aveva dato pieni poteri al numero uno di Via Allegri che, prudentemente, aveva deciso di aspettare i pronunciamenti del Tar, dove sono in discussione anche i ricorsi delle altre società di C escluse (Carpi, Novara, Samb e Casertana) prima di effettuare i ripescaggi e diramare gli organici della prossima stagione che in B prenderà il via il 20 agosto allo “Stirpe” con Frosinone-Parma, anticipo della 1ª giornata di campionato.
Imminenti anche i pronunciamenti sui ricorsi delle società di C. Poi i ripescaggi