La favola Chievo senza lieto fine
Campedelli va al Consiglio di Stato E impugna lo svincolo dei tesserati
VERONA – Il Chievo le ha provate tutte per scongiurare l'uscita di scena, ora non resta che il Consiglio di Stato. Oggi verrà depositato il ricorso d'urgenza e impugnato anche il provvedimento di svincolo dei tesserati fatto dalla Figc che già salutano. E' quello che la società veronese cercherà di evitare, anche perché gente come Garritano, Canotto, Mogos, Semper, Vignato e Leverbe un minimo di mercato lo può avere e potrebbero chiedere di accasarsi altrove. Quanto all'allenatore Marco Zaffaroni, presentato alla vigilia della partenza per il ritiro, il futuro è incredibilmente a Cosenza. «Facciamo presente che dinanzi al Tar è ancora pendente un giudizio - dice in una nota la società e che la Figc aveva ipotizzato un’iscrizione in sovrannumero qualora la nostra istanza fosse stata accolta. Riteniamo illeggittima l’esclusione arrivata davanti al giudice monocratico e la impugneremo, ma c’è un’evidente incongruità»
NESSUNA FUSIONE. Dopo la Covisoc, il Coni, anche il Tar del Lazio ha bocciato i clivensi sia pure senza entrare nel merito el contenzioso, che di fatto per Campedelli rimane ancora aperto. Anche se c’è già chi pensa al futuro. E non appare percorribile la strada di una fusione con altri club di D. Il Chievo che dovrebbe ricominciare dai dilettanti.
FINO ALLA CHAMPIONS. Interrompendo così una storia tra i professionisti – con punte da Champions, traguardo raggiunto nel 2006 – cominciata nel 1986. Dopo 35 anni, con la società che Luca Campedelli nel 1992 ereditava dal padre, ecco l'ultimo (triste) capitolo della squadra di quartiere più sfrontata che mai. Uno scollamento tra realtà e ambizioni, sempre più marcato da quando – nel 2014 – Sartori lasciava il club per l'Atalanta. Ora il buio è totale, procedere a colpi di ricorsi ha solo l'effetto dell'estremo tentativo.