Esports, riconoscimento sportivo per regole chiare
Nel corso del panel organizzato nell’ambito di Sbc Digital Italia, Luca Pagano, ad di Qlash, afferma che «il mondo degli sport virtuali necessita di leggi efficaci, purché condivise»
«Auspico che arrivi presto una regolamentazione, ma che siano regole realizzate con la partecipazione di tutti». Questo il pensiero di Luca Pagano, ad del team esports Qlash, una delle organizzazioni italiane più attive nell’ambito del videogioco competitivo, intervenuto nel panel “Esports, il futuro è una scommessa”, realizzato nell’ambito di Sbc Digital Italia, l’evento realizzato da Sbc e Gioco News.
IL DIBATTITO. L’incontro, coordinato dal noto giornalista Massimo Caputi, ora consulente per la comunicazione del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Valentina Vezzali, si è concentrato sui modi in cui questo settore, in crescita continua, dovrà e potrà interfacciarsi con le realtà legislative, burocratiche e, ovviamente, sportive del nostro Paese. A discutere delle enormi possibilità, ma anche dei grandi rischi da affrontare, sono stati inviati Fernando Ferrero, sales manager di Emea, SportRadar, Laura D’Angeli, management advisors for business di eSportsforbusiness, Giancarlo Guarino, esperto di ordinamento sportivo e docente della Scuola dello Sport del Coni, e appunto Luca Pagano, ad di Qlash. Tra i tanti spunti di riflessione, particolarmente interessanti quelli proposti da Luca Pagano, grande esperto di esports, che ha parlato sia da appassionato che, soprattutto, da imprenditore nel settore. «Per comprendere appieno il fenomeno - ha spiegato - è necessario riconoscere i vari trend che caratterizzano gli esports e che renderanno la crescita continua e sicura. La sempre maggior diffusione degli sport virtuali tra tutte le fasce della popolazione, con un’importantissima impennata di giovani e giovanissimi, la tecnologia che sta permettendo sempre più il mobile gaming e la blockchain technology sono solo alcuni dei pilastri su cui si fonderà il nuovo rapporto tra esports e vari altri mondi della realtà che stanno iniziando a interfacciarsi al virtuale con sempre maggior interesse».
LA FISV. Cio, a livello internazionale, e Coni, a livello nazionale, hanno avviato un percorso che ha portato alle Olympic Virtual Series (l’evento esports che ha anticipato le Olimpiadi di Tokyo) e, a livello italiano, all’istituzione di un comitato che dovrebbe dar vita, a breve, alla Fisv, la Federazione italiana sport virtuali. Un percorso che, per Pagano, si spera porti presto a una regolamentazione ben definita, attesa anche da numerose aziende attirate da eventuali investimenti negli esports, e non solo dal mondo del betting.
LE REGOLE. «La vera sfida - ha sottolineato Pagano, lanciando quasi un monito al Coni - sarà quella di creare una nuova legislazione che interpelli anche coloro che lavorano in questo settore da anni: le regole, necessarie all’industry, non dovranno essere create solo da esperti che, non conoscendo l’argomento, possono correre il rischio di creare un impianto non idoneo, bloccando le ali a un settore in grande espansione».
Il mobile gaming e la blockchain technology sono i pilastri futuri