Corriere dello Sport

Volley e basket rimpianti olimpici

AL CENTRO DEL GIORNALE IL MAXI-POSTER DEL VOLO DI TAMBERI

- Di Paolo de Laurentiis

Le rosicate lasciamole a chi non accetta le vittorie degli altri. L’Italia del basket non ha niente da rimprovera­rsi per essere uscita dall’Olimpiade dopo la sconfitta di ieri contro la Francia: in semifinale va la squadra più forte, completa e con più soluzioni, in grado di sfruttare il lavoro dei centri per far girare la palla sugli esterni o per fare canestro da sotto.

EMOZIONI. Gli azzurri di Sacchetti però tornano a casa con una grande vittoria: nel giro di un mese, dal preolimpic­o di Belgrado a oggi, hanno risollevat­o l’umore del popolo del basket, creato attesa e passione attorno alla Nazionale. L’emozione non dà medaglie ma non ha prezzo. C’è un patrimonio da non disperdere con l’obiettivo futuro, come ha detto il capitano Melli, di non essere più una sorpresa.

Sacchetti ha creato una squadra vera, lanciato giovani, inserito un totem come Gallinari senza minare l’equilibrio del gruppo. Anche ieri si è vista l’Italia unita, solidale, che soffre, si aiuta al di là delle individual­ità. Questa è l’eredità da coltivare, non sappiamo se Meo avrà un’altra possibilit­à, né lo sa lui, anche se Petrucci ha già annunciato di volerlo ancora sulla panchina almeno sino agli Europei del prossimo anno: «Ho un contratto che scade a settembre, il presidente mi ha detto che ha intenzione di rinnovarlo ma non ne abbiamo parlato. Non si parla di futuro mentre si gioca».

PETRUCCI. Se ne parlerà nelle prossime settimane. il n.1 della Fip Petrucci comunque applaude il percorso dell’Italia: «Ringrazio i ragazzi uno a uno, il coach Sacchetti e tutto lo staff per un risultato che mancava da tantissimi anni. Ovviamente non lo consideria­mo un punto di arrivo ma una tappa intermedia».

BATTAGLIA. La partita contro la Francia è stata una battaglia, spesso impari, che l’Italia ha giocato sfruttando tutte le armi che aveva a disposizio­ne. Nella partita da dentro o fuori, Sacchetti ha chiesto molto a Gallinari che l’ha ripagato con 30 generosiss­imi minuti, al di là dei 21 punti. Gallo, non in perfette condizioni fisiche, si è sbattuto in difesa per limitare i giganti francesi, perché sapevamo di soffrire sotto canestro dove la Francia ha l’imbarazzo della scelta: Poirier 2,13, ma soprattutt­o Gobert 2,15 e Fall 2,18; le tre frecce che il ct Collet ha potuto alternare per costruire gioco anche per gli esterni. Sono centimetri che l’Italia di oggi non ha e che alla fine hanno fatto la differenza. Soprattutt­o perché il tiro da tre azzurro è stato meno preciso del solito (7/33). Eppure, e questo è il grande merito dell’Italia, la partita è stata in bilico fino a due minuti dalla fine (73-73) grazie ad una grande prova difensiva nell’ultimo periodo, prima dell’ultimo strappo francese, quando gli azzurri hanno pagato il gap tecnico e anche lo sforzo per rientrare dal -10 dell’inizio del terzo quarto causato dal break francese di 13-4.

Fontecchio ha dato il solito grande contributo anche di punti (23) mentre è mancato Mannion, la cui inesperien­za a livello internazio­nale è stata evidente, sia in regia che nelle scelte di tiro. Eppure è stato proprio lui ad aprire la rimonta dell’Italia quando sembrava tutto finito con una palla recuperata in tuffo e un fallo subìto sull’attacco della Francia: cose che non fanno statistica come i 5 punti con il 10% al tiro, ma rendono l’idea di cosa è l’Italia del basket oggi. Un gruppo unito da coltivare da qui a Parigi 2024.

TESTA ALTA. Sacchetti è orgoglioso del percorso: «C’è amarezza per questa partita ma se amplio l’orizzonte a tutta l’estate, allora la valutazion­e cambia. Siamo arrivati fino a qui con il sorriso e non voglio che i ragazzi vadano via a testa bassa. Ho detto loro che devono alzarla, perché quello che abbiamo fatto in questi mesi è eccezional­e. Spero davvero che ora la nostra pallacanes­tro possa avere maggior credito. E soprattutt­o spero che la crescita esponenzia­le di questi ragazzi sia da stimolo e da spinta per i tanti giocatori che sognano questa maglia, la più importante di tutte».

Il c.t. Sacchetti: «Eccezional­e ciò che abbiamo fatto in questi mesi»

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