Allegri svela i segreti della Juventus
Mattinata di lavoro dei bianconeri alla Continassa: per un giorno porte aperte a media e fan Si alza il velo sul laboratorio del secondo progetto di Max in fase di sviluppo
«Cristiano, salutaci!». L’allenamento è appena terminato, Ronaldo si gira verso la tribuna e raccoglie l’applauso dei cento tifosi invitati dalla società che hanno avuto la fortuna di vederlo da vicino. Il popolo juventino ama ancora il fenomeno e su questo c’erano pochi dubbi. Semmai la paura è che ci possa essere qualche sorpresa (negativa) dal mercato che lo possa portare lontano dagli occhi e dal cuore. Lo spauracchio Paris Saint Germain è sempre vivo anche se, ragionevolmente, più il tempo trascorre senza novità, più i timori sono destinati a svanire. CR7 c’è e, fino a prova contraria, ci sarà anche per la quarta stagione che sta per decollare.
MAX LAB. E allora ecco Cristiano che è lì a tirare il gruppo in avvio della mattinata di lavoro dei bianconeri, per un giorno aperta a media e fans. Siamo nel pieno della settimana che porta al Trofeo Gamper in casa del Barcellona e Ronaldo si prepara al debutto nella pre-season. Si alza il velo sul laboratorio di Allegri, dove sta nascendo la nuova Juve. Ci sono quasi tutti sul campo principale della Continassa: in gruppo non c’è Dybala, che svolge una seduta personalizzata in palestra dopo l’affaticamento muscolare che lo ha condizionato nei giorni scorsi, e mancano gli infortunati Arthur e Rabiot. Assente pure Demiral, ormai pronto ad iniziare l’avventura con l’Atalanta. A bordo campo c’è lo sguardo attento del vicepresidente, Pavel Nedved, dell’amministratore delegato, Maurizio Arrivabene, e del capo dell’area tecnica, Federico Cherubini. Via al riscaldamento, con corsa ed esercizi, poi ecco il pallone. La squadra si divide in due gruppi ed incomincia a lavorare sulla circolazione della palla, prima con due poi con tre sfere. Obiettivo: intensità e velocità nel fraseggio stretto. Arriva il classico ”torello”, sale il ritmo. In questa fase, il lavoro è diretto da Marco Landucci, fido vice di Allegri, e dai collaboratori tecnici: Aldo Dolcetti, Maurizio Trombetta e la new entry Simone Padoin, che in bianconero ha vinto 5 scudetti, 3 Supercoppe italiane e due Coppe Italia tra il 2012 e il 2016 e ha ancora la verve del calciatore.
SCHEMI. Poi tocca a Max. Il tecnico entra in scena nella seconda parte, quando partono le esercitazioni tattiche. Mancano neanche venti giorni al via del campionato, non c’è tempo da perdere. Bisogna provare e riprovare schemi, movimenti, strategie. È ora che si fa la Juve. Allegri dirige le operazioni, tutti sono coinvolti nelle rotazioni e nelle posizioni. Così si può trovare Chiellini che crossa da ala sinistra e Ronaldo che apre il gioco da centrocampista. Ecco i temi chiave: Max lavora sui cambi di gioco, sugli inserimenti delle mezzali, sugli esterni che chiudono l’azione sul lato opposto. La punta centrale scambia in avvio azione e poi va a raccogliere in area. Si prova e si riprova, una volta dopo l’altra. Altro concetto fondamentale è la verticalità. Allegri chiede, quando c’è la possibilità, di giocare in avanti. Palla in verticale per favorire ancora una volta l’inserimento di un interno o lo scarico per l’esterno che va al cross. Max urla: «Varietà! Bisogna abituarsi a non fare sempre la stessa cosa». Così dall’imbucata in verticale si spazia anche al fraseggio in diagonale, finalizzato sempre all’inserimento della mezzala o allo scarico per l’esterno. L’allenamento dura poco più di un’ora, la squadra saluta i tifosi e rientra in palestra per la seconda parte della mattinata. Sul campo restano gli azzurri, acclamatissimi dal pubblico, e i sudamericani, insieme a Morata e Bentancur, che hanno un supplemento di lavoro atletico. Sono gli ultimi ad essere rientrati dalle vacanze, c’è bisogno di mettere benzina. La Juve prepara la stagione della rinascita.
Ronaldo sereno guida il gruppo e saluta i tifosi che sperano non parta