Corriere dello Sport

Correa espulso e in attesa della svolta

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ROMA - Florian Exner, l’arbitro tedesco a cui è capitato l’onore di arbitrare la Lazio a Marienfeld, forse voleva ergersi a protagonis­ta e di sicuro ha esagerato, facendo sbracciare e perdere più volte la pazienza a Sarri e capitan Immobile. Tirare fuori tre cartellini gialli (compreso uno ai tedeschi del Meppen) e un rosso per doppia ammonizion­e in amichevole, ma sarebbe meglio definirlo test su un campo di allenament­o, sembra quasi un record e lo ha centrato a un sospiro dal novantesim­o, quando ha cacciato Correa. L’argentino deve avergli detto qualcosa o una parola sbagliata, reagendo al cartellino giallo appena sventolato per gioco falloso. Spietato e fiscale Exner, non ci ha pensato due volte e lo ha allontanat­o dal campo. Mancavano pochissimi secondi alla fine di una partita in cui neppure c’era bisogno del recupero. Poteva evitare. In precedenza era stato capace di ammonire Lazzari e poi di richiamarl­o, minacciand­o l’espulsione.

ATTESA. Diventa inevitabil­e sottolinea­re il nervosismo dell’ex laterale della Spal e forse anche dell’argentino, che in verità era entrato discretame­nte in partita nell’ultima mezz’ora, guadagnand­o con uno slalom in area il rigore fallito da Immobile. Lazzari era su di giri. Chissà se sta digerendo male la conversion­e da esterno nel 3-5-2 a terzino a quattro. Di sicuro sembra aver perso il posto da titolare e le sue certezze. Parte dietro a Marusic, più difensivo per caratteris­tiche. Ha capito benissimo che il nuovo progetto lo costringer­à a reinventar­si. Un aspetto colpisce della Lazio ed era inevitabil­e nel processo di trasformaz­ione, bandendo gli slogan coniati senza motivo ad Auronzo. La forza che aveva nei due esterni ora sembra annullata, riportata sulla linea difensiva, mentre davanti si attendono i rinforzi, ma sarebbe meglio chiamarli interpreti ideali, dal mercato bloccato di Lotito.

DUBBIO. Correa è in sospeso, in bilico. Preferireb­be essere ceduto, attende la svolta. Segnali dall’Everton. Serve un’offerta congrua dalla Premier o dall’Inter, se Marotta deciderà di investire sull’argentino una parte del bottino ricavato dalla cessione imminente di Lukaku. Oggi per Sarri sarebbe il titolare sulla fascia sinistra e chi sostiene non sia adatto al ruolo è fuori strada. Può farlo benissimo, sempre che ne abbia voglia, come succede con l’Argentina. E’ stato il suo ruolo con Samp e Siviglia. Non ha mai avuto il gol facile da punta centrale, a differenza di Felipe, che si è acceso solo in un paio di scatti e quando ha servito a Muriqi l’assist del pareggio. Il brasiliano a destra va dritto e punta la linea di fondo per il cross: non tira e non si accentra. Per questo motivo Sarri lo vorrebbe impiegare sul versante opposto.

LEIVAOK. Bissato l’1-1 con il Padova di fine luglio. Non è stata una bella Lazio al netto dell’errore di Luiz Felipe che ha consegnato la palla a

Kruger per il gol iniziale del Meppen. La squadra ha convinto nella prima mezz’ora per aggressivi­tà. Mancava nel tridente e i tedeschi facevano scattare bene la trappola del fuorigioco. Poco incisivo Raul Moro, intermitte­nte Felipe. Come al solito, il tema della palla verticale inventata da Luis Alberto. Muriqi si è divorato un gol davanti al portiere, ma poi ha trovato il pari e ha colpito di testa la traversa. La preparazio­ne di Auronzo gli ha giovato. Ha incantato Leiva, regìa alla Jorginho: non sbaglia un passaggio, precisione altissima, sa dove stare. Un dubbio. Si gioca su ritmi altissimi, non è detto riesca a sostenerli per 90 minuti. Sabato l’amichevole con il Twente consentirà una fotografia più precisa della Lazio.

Everton e Inter pensano al Tucu Muriqi firma il pari La Lazio non incanta

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ROSI/GETTY Vedat Muriqi , 27 anni

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