Le coppie Viola Centro scoperto c’è solo Pulgar
Due giocatori per ogni ruolo, il nodo nella mediana: il cileno è adattato e la riserva è il giovanissimo Bianco
Un obiettivo immediato a cui un allenatore tende è quello di creare una squadra di ventidue titolari, con un titolare effettivo e un calciatore complementare in tutto e per tutto che lo possa sostituire. E’ il segreto-non segreto per provare a raggiungere i risultati desiderati: Italiano ovviamente non fa eccezione e quello è stato il punto di partenza nella sua programmazione alla sua creatura. Ad oggi la Fiorentina è riuscita nell’intento. Undici in campo, undici corrispettivi in panchina (addirittura doppia opzione in alcuni ruoli) e su questo “schema” il tecnico siciliano ha iniziato a impostare la stagione.
CERCASI REGISTA. Significa che la rosa è definitiva? Sicuramente no, ma intanto è la conferma di una linea di mercato che viceversa non da oggi segue criteri precisi: a) il gruppo già così è ritenuto affidabile e competitivo; b) le eventuali uscite saranno compensate con altrettante entrate, insomma prima le cessioni e poi gli acquisti; c) l’arrivo di un regista è una necessità, perché in quella casella la Fiorentina ha il solo e solito Pulgar che playmaker di suo non è per caratteristiche, anche se proprio in questi giorni Italiano sta cercando di capire se il centrocampista cileno è in grado di prendersi sulle spalle la più grande delle responsabilità nella ripartizione dei compiti tattici. Sempre considerando che il “cambio” si chiama Alessandro Bianco, qualità e personalità a dispetto dei 19 anni da compiere, però con un titolare non esattamente collocato nella posizione di competenza e un’alternativa tutta da verificare seppur stuzzicante, il rischio aumenterebbe a dismisura. Insomma, lì la Fiorentina è attenta sul mercato e segue l’evolversi delle vicende che portano ai vari Torreira, Sensi, Skhiri.
DIFESA GIREVOLE. Come in tutte le altre situazioni in cui ci potrebbe essere modo d’intervenire, ma dopo che la coppia è stata separata. E il pensiero va subito alla difesa, dove ci sono alcune dinamiche per così dire fluide e sono quelle che riguardano Milenkovic (soprattutto) e Lirola: la scadenza giugno 2022 per il contratto del primo e la “voglia” (un po’ raffreddata negli ultimi giorni) di Olympique Marsiglia per il secondo, tengono aperte le strade che portano a Kouyate e Nastasic in un caso e a Zappacosta e Stryger Larsen nell’altro. Per il resto, coppie ben assortite sempre in difesa e anche a centrocampo, anzi in mezzo c’è abbondanza nel pacchetto delle mezzali (da mettere in conto un paio di prestiti) che dovranno sostenere le due fasi di gioco con gerarchie forse a sorpresa, ma di sicuro riviste: Amrabat, a causa e non solo dell’intervento chirurgico per eliminare la pubalgia, adesso parte dietro a Bonaventura.
VLAHOVIC E LE ALI. L’attacco, infine. Meglio, il tridente perché il 4-3-3 sarà il marchio distintivo della nuova Fiorentina targata Italiano e il tridente il simbolo di questo marchio che la
Viola utilizzerà in questa stagione. Vlahovic il riferimento (con la speranza che Kokorin dia segnali giusti) e fin qui tutti d’accordo, Nico Gonzalez e Sottil le “ali” prescelte. Ma se l’argentino ex Stoccarda ha in Callejon ha una “riserva” d’alto profilo (contando sullo spirito di rivalsa dello spagnolo), sull’altro lato Saponara e Kouame per strade diverse somigliano molto a soluzioni adattate se non c’è Sottil. Quindi, ci sta un ingresso (Orsolini e Brekalo nel mirino).
In difesa tutto ruota attorno a Milenkovic e Lirola: Zappacosta e Kouyate le piste