Lukaku: deciderà la mamma? Insigne non ha compratori? Intanto godiamoci l’oro di Tokyo
CHI FARÀ I GOL DI ROMELU? Caro Cucci, certo, anche se sono juventino mi spiacerebbe se Lukaku lasciasse i nerazzurri perché non saprei chi potrebbe fare i suoi gol non da calciatore ma, come sai bene, da… caterpillar... Così come mi piace assai, invece, che da noi arrivi, per giocare da subito, un certo funambolico Kaio mentre, nell’Inter, voi non avete nemmeno un Tizio e nemmeno un Sempronio. Bisogna vedere se Allegri se lo terrà stretto o lo manderà a farsi le ossa sprecandolo in qualche squadretta...
IL SILENZIO DEL FILOSOFO - Caro Cucci, posso dire che questa estate per me, pensionato, amante dello sport, sta trascorrendo in modo piacevole. Abbiamo vinto finalmente dopo 53 anni l’Europeo e stiamo assistendo alle ottime prestazioni dei nostri atleti alle Olimpiadi di Tokyo che danno lustro alla nostra amata Italia. Come tutti gli anni sto seguendo anche il calciomercato, fino a questo momento alquanto moscio. Spero che si risvegli specialmente per il mio Napoli che sembra non abbia voglia di parteciparvi. L’aspetto più strano è il silenzio del Filosofo Spalletti che sta iniziando la seconda parte della preparazione senza avere alcuna certezza.
Non ho memoria di un’estate così ricca di emozioni trasmesse dallo sport. Non parlo solo di vittorie - il meglio che l’uomo sa fare, in ogni campo eventi misconosciuti dai Nullisti che prosperano nelle stagioni difficili della vita, travestendosi anche da filosofi quando sono semplicemente disfattisti arroganti che in nome di una cultura di casta negano la verità; narro piuttosto - e canto - le virtù consolatorie e addirittura guarifiche e pacificatrici prodotte dagli dei - non inferiori - che da secoli portano l’uomo a cimentarsi in discipline rivelatrici del suo potere d’opposizione al peggio voluto dal destino o creato dalle sue azioni negative. Le Olimpiadi hanno questo ruolo da sempre e non stupisce che taluno le abbia definite pagane visto che esaltano forza, bellezza e narcisi, sottovalutandone tuttavia i sentimenti. Giornali, tivù, radio e ogni sorta di medium offrono in questi giorni alla gente le uniche buone notizie in un mare di tragedie; e infatti le cronache sportive vengono ampiamente utilizzate per opporre un sorriso - o anche una reazione rabbiosa nelle sconfitte - alla violenza e alla stupidità dilaganti con identica forza distruttiva.
Detto con la dovuta circospezione, il maledetto Covid ha fatto il miracolo di far rinascere insieme nel 2021, anno della speranza, i giochi europei del calcio e quelli di Olympia che, travolti dal 2020 della disperazione, qualcuno voleva cancellare. È stata dura la lotta contro i disfattisti ma alla fine l’Europa e il Giappone hanno vinto in nome dello sport. Per gli italiani una stagione di straordinari successi che hanno costretto - spesso obtorto collo - le più riverite penne a levare inni e canti agli dei dello sport. Il successo della Nazionale ha dato il “la” alle conquiste di Tokyo, una più bella e edificante dell’altra, come ha orgogliosamente sottolineato Gravina. E vale la pena aggiungere, senza iattanza, che il calcio è l’unico gioco di squadra che si è salvato.
Il calciomercato langue per mancanza di soldi, Spalletti tace perché non sa che dire, in attesa di conoscere il destino di Insigne: i detrattori napoletani dicono che Lorenzo resterà perché nessuno lo vuole; tace Simone Inzaghi che peraltro succedendo a Conte aveva capito perché il vincitore era scappato. E Lukaku? Agli interisti disperati è stato detto che la mamma di Romelu, sua guida suprema, vuol tornare in Inghilterra. Al seguito di quei cento e passa milioni. Non ci credo. Ma forse è vero.