Corriere dello Sport

L’ex bomber che non prova paura

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George Harrison, agli inizi specialmen­te, era notoriamen­te all’ombra di Lennon e McCartney. Eppure, pezzi come “While my guitar gently weeps” o “Here comes the sun” non si sono mica scritti da soli e scommettia­mo quanto volete che avete letto i titoli delle canzoni canticchia­ndoli in testa. Ecco, “testi” e “parole” di Lorenzo Patta sono un po’ così. Anche per via della giovane età.

A ventun anni, non potete certo aspettarvi da questo simpatico e coinvolgen­te tamburino sardo che componga la sua “My sweet Lord”. Non che non ci provi, intendiamo­ci. Mette insieme una rima dopo l’altra soltanto dal 2016, quando ha scoperto l’atle- tica. Prima giocava a calcio, ruolo attaccante o “falso nueve”, il centravant­i che tale non è e crea spazi mettendo in crisi le difese. Vi ricorda per caso una gara andata in scena ieri? Corse in 10”37 i 100 al debutto tra gli juniores, e non è cosa da poco; fu argento agli Europei Under 20 come ultimo frazionist­a della 4x100, ed è una cosa da applausi; quest’anno, a Savona, dopo il 9”95 di Jacobs,

ha realizzato 10”13, ed è una cosa da spellarsi le mani.

Ma ciò che più entusiasma di questo ragazzo di Oristano è il modo in cui risponde alle investitur­e importanti, alle scommesse dello staff tecnico azzurro. Agli Europei a squadre ha dovuto prendere il posto proprio di Jacobs e lui ha risposto con un secondo posto e punti pesanti per la squadra. Ieri, per consegnare un testimone d’oro al secondo frazionist­a Jacobs, ha tenuto testa a gente col pelo sullo stomaco e tanta più esperienza di lui. Dategli una leva e vi solleverà il mondo.

Giocava a calcio da “falso nueve”, ora se serve una “hit” non sbaglia un colpo

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GETTY Lorenzo Patta, 21 anni

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