Corriere dello Sport

«Ho reso possibile l’impossibil­e Ero carica grazie a Massimo»

AVEVA COMINCIATO CON IL VOLLEY, NEL 2003 LA SVOLTA. E ORA NELLY VOLA La Palmisano si allena con Stano, hanno lo stesso tecnico, Parcesepe, che vorrebbe vederla mamma E lei? «Venti giorni di vacanza per staccare la spina»

- Di Christian Marchetti

Roba da matti: in un’altra giornata memorabile per lo sport italiano, anche le parole sono da medaglia. «Ho reso possibile l'impossibil­e», dice l’incredula Antonella Palmisano, trenta bellissimi anni compiuti proprio ieri. Indica il fiore in stoffa che aveva tra i capelli in gara e ricorda: «Mia mamma ne realizza uno prima di ogni gara. Stavolta si è sbilanciat­a, ha messo anche della stoffa dorata. La mia famiglia è con me, l'ho portata con me anche in questa 20 km». E Patrizio "Patrick" Parcesepe, allenatore suo e di Massimo Stano a Castelporz­iano che lei definisce «il miglior tecnico di tutti i tempi» aggiunge: «Cosa desidero per Antonella? Mi piacerebbe vederla mamma (bisognereb­be chiedere al marito e collega Lorenzo Dessi, ndc). Quanto alla marcia, vorrei che si parlasse un unico linguaggio. Il suo risultato e quello di Massimo sono infatti il frutto di un lavoro d'equipe. E se lei fosse soltanto un’atleta ne sarei innamorato. Peccato sia anche una gran rompiscato­le».

SOGNO. C'è poi un risvolto un filino inquietant­e nel racconto della finanziera di Mottola (Taranto). «Era la nostra Olimpiade, l'aspettavam­o da tanto e quando c’è stato il rinvio abbiamo sofferto molto. Quando ho visto ciò che aveva fatto Massimo, mio compagno d'allenament­o, avevo i brividi. Ho preso sonno a fatica e ho sognato per filo e per segno la gara com'è andata oggi (ieri, ndc), ho sognato l’oro. La mia Olimpiade è iniziata con gli occhi gonfi, con un’energia dentro che mi spaventava. Non ho voluto tirare all'inizio, ma poi è scattato qualcosa dentro di me, una specie di energia che mi ha detto di andare, di prendermi la vittoria».

STAFF. Tornando invece al lavoro di equipe, «dopo la Coppa Europa ho avvertito un problema fisico che mi ha costretta allo stop alla marcia per quaranta giorni. Lì allora è entrata in campo la squadra per rimettermi in seOra sto e uscire da quel periodo. Temevamo che non sarei arrivata qui, ma poi si è accesa una luce».

Tra Ostia e Castelporz­iano si costruisco­no i campioni. Pensare che "Nelly", come la chiamano tutti, aveva iniziato con la pallavolo... «La marcia arrivò nel 2003 quasi per caso, quando inizi con l’atletica le discipline le provi tutte e questa fece scoccare la scintilla. Quando nel 2010 ho vinto la Coppa del mondo Juniores a Chihuahua, ho capito che sarebbe stata la mia vita». E la sua gioia: i nove titoli italiani, il bronzo ai Mondiali 2017 e agli Europei 2018, per esempio. A Rio fu medaglia di legno, ma, atterrata a Fiumicino, trovò Lorenzo e con lui un anello. L'Anello. «Adesso penso che sia lui che il cane (Hero) siano svenuti».

VACANZA. Nemmeno Patrick però sta molto bene. «Sono stati davvero cinque anni impegnativ­i. vorrei soltanto venti giorni di vacanza, staccare la spina mi farebbe bene. Il risultato è il compimento di un percorso. Se devo ragionare sul nostro movimento, abbiamo dei ragazzi straordina­ri che possono essere da esempio. La velocità di Jacobs e il salto in alto di Tamberi sono l'antitesi della marcia. Significa che da noi si può praticare tutto». Palmisano? «In gara si trasforma, io le devo dare qualche indicazion­e senza fare tabelle». Stano? «Un masochista, uno di quelli che più fatica e più si diverte». Che bella questa marcia.

Il fiore tra i capelli fatto dalla mamma e la gioia di Dessi marito e collega

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 ?? ANSA ?? Antonella Palmisano a Sapporo sul podio con i fiori ricevuti da Sebastian Coe
ANSA Antonella Palmisano a Sapporo sul podio con i fiori ricevuti da Sebastian Coe
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