Corriere dello Sport

Lorena: Magico, ha vinto per me!

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- «Fallo per te e fallo anche per me», così Lorena Busà ha caricato il fratello Gigi alla vigilia della giornata più importante della sua vita. Gli ha mandato un lungo messaggio che ripercorre­va i cinque anni di sacrifici e fatiche fatti fianco a fianco per arrivare sul tatami del Nippon Budokan a giocarsi l’oro, sempre stato nei pensieri del trentatree­nne di Avola.

«Prima dello scoppio della pandemia, nel novembre del 2019 abbiamo combattuto insieme in Nazionale azzurra per la Premier League proprio nello stesso palazzetto in cui Gigi è diventato campione olimpico – racconta la trentacinq­uenne karateka siciliana, anch’essa portacolor­i dei Carabinier­i - Vincemmo due incontri quasi in simultanea, lui per andare in finale per l’oro, io per quella in cui ci si giocava il bronzo e ci abbracciam­mo. Così, giovedì sera gli ho mandato la foto che facemmo in quel momento e un in bocca al lupo in cui ricordavo tutti i sacrifici fatti negli anni. È stato magico. Lui voleva che andassimo insieme a Tokyo, ma io non ci sono riuscita, però con questo trionfo ha addolcito l’amaro che avevo io e ha realizzato il sogno di entrambi».

Lorena vive a Roma, come il fratello più piccolo di due anni e mezzo, ma per l’Olimpiade ha fatto uno strappo alla regola ed è scesa ad Avola per vedere la gara di Gigi in famiglia. «Tanti amici volevano organizzar­e con maxischerm­i o altre iniziative, ma noi abbiamo preferito seguirla in maniera riservata a casa – racconta Lorena - Ero con i nostri genitori, con le nostre due sorelle Stephanie e Cristine, anche loro hanno fatto karate in passato, oltre ai rispettivi compagni. Poi c’era la nostra nipotina di due mesi, Carlotta, a cui Gigi ha già dedicato una medaglia europea, mentre stavolta era tutta per il papà che l’ha messo sul tatami a 4 anni».

Papà Sebastiano, per tutti Nello, ha avuto ragione, intraveden­do quel talento nella palestra di Avola, quando ancora il karate non era nemmeno nei radar del movimento a cinque cerchi. Eppure, come conferma Lorena: «Il sogno ricorrente di Gigi era di vincere l’Olimpiade, era come se lo sapesse che il karate sarebbe entrato ai Giochi e lui si sarebbe fatto trovare pronto. Io che di solito mi emoziono veramente poco, per la prima volta l’ho seguito in tv dopo anni che ero sempre in trasferta con lui e ho capito perché mia mamma Paola soffre sempre».

Gigi è un predestina­to che non ha fallito nel momento più importante della carriera: «Ha fatto sognare noi e tutti gli italiani come Marcell Jacobs, che lui conosce bene anche perché si affidano alla stessa mental coach, Nicoletta Romanazzi».

Il vizio? «Le mandorle, se ne fa sempre spedire una vagonata perché sono tipiche di Avola», svela Lorena. Dopo aver sbaragliat­o il mondo è il minimo che possa godersele.

«Quante gare fatte assieme... Ci ha fatto sognare. Il suo vizio? Le mandorle»

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Il messaggio... profetico della vigilia di Lorena Busà, sorella di Luigi

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