Brasile contro Spagna Alle 13 la finale più attesa
In campo tante stelle: Dani Alves, Richarlison, Anthony, Asensio, Pedri, Oyarzabal...
Il Paese dei laghi, dello sciroppo d'acero e delle riserve indiane da oggi è anche il Paese del calcio. E a trascinare il movimento ci pensano le donne. Il Canada ha conquistato l'oro olimpico al femminile dopo i calci di rigore, al termine di una finale emozionante contro la pluridecorata Svezia. Con una piccola sfumatura azzurra, perché il penalty decisivo l'ha calciato una ragazza di origini italiane che di cognome fa Grosso (come il nostro Fabio nel 2006) e di nome Giulia. Il bronzo è andato alle star statunitensi che giovedì mattina si erano imposte sull'Australia prima di ricevere critiche durissime in Patria, soprattutto dall'ex presidente Trump che ha parlato di «gruppo perdente di maniache di sinistra», attaccando soprattutto Megan Rapinoe, icona del soccer americano ma anche del movimento LGBT. E per fortuna che lo sport olimpico dovrebbe abbattere le differenze...
SPAGNA-BRASILE. Oggi a Yokohama (ore 13.30 italiane) andrà in scena un'altra festa del calcio con la finale maschile tra Spagna e Brasile. I verdeoro, campioni in carica e trascinati da un grande Richarlison (5 gol), hanno superato il Messico (ieri 3-1 al Giappone e bronzo) ai rigori, in semifinale, mentre la Roja ha battuto i padroni di casa con un guizzo di Asensio. L'ultimo oro della Spagna risale a Barcellona '92, ma il tecnico de La Fuente - che agli ultimi Europei Under 21 si scagliò sugli azzurrini, accusandoli di antisportività - negli ultimi tre anni ha messo in bacheca i titoli continentali Under 19 e Under 21. Sarà una parata di stelle: Dani Alves, Anthony, Richarlison da una parte, Asensio, Oyarzabal, Olmo e il 18enne Pedri, alla 75ª partita stagionale, dall'altra.
LA PARTITA. Tornando alle donne, le svedesi ieri avrebbero meritato maggiore fortuna. In vantaggio al 34' con Blackstenius, hanno subito il pari a metà ripresa per un'ingenuità di Ilestedt, colpevole di aver steso Sincler in area: Var (con l'italiano Guida assistente al monitor) e rigore trasformato da Fleming, già decisiva contro gli Usa. Dopo i supplementari, ai rigori due errori di fila delle nordamericane (il 2° e il 3°) sembravano avvantaggiare le gialloblù che, però, sbagliando quarto, quinto (con un gol della capitana Seger sarebbe finita qui) e sesto tiro hanno consegnato l'oro alle avversarie. Protagonista la numero uno canadese, Labbe.
I sudamericani sono campioni uscenti, le Furie Rosse non vincono l’oro dal ‘92
La Svezia battuta ai rigori nella finale femminile: il sigillo è stato di... Grosso