Corriere dello Sport

La Roma batta un colpo

- Di Francesco de Core

Considerat­elo un tormentone, non solo un capriccio di quel mondo così liquido che è il calciomerc­ato. Edin Dzeko, il centravant­i con la valigia, stavolta la valigia la sta chiudendo veramente. E non è uno scherzo del destino. Da quando la Roma lo ha preso dal City - estate 2015, in migliaia a Fiumicino ad accoglierl­o dopo la corte serrata, e una sigaretta dopo l’altra, di Walter Sabatini - il bosniaco era stato ceduto almeno tre volte. Al Chelsea, all’Inter, alla Juve. Tutto fatto, tutto pronto, tutto sul punto di. Anche a ridosso dell’avvio del torneo scorso Dzeko (come ieri) in panchina a Verona con l’auto pronta all’esterno dello stadio, direzione Torino. Ma ora che i 115 milioni sborsati da Abramovic per portare Lukaku a Londra sono piombati come una slavina sul nostro campionato, ecco che il non più giovane Dzeko è tornato in pista. Perché un biennale - quello che l’Inter è disposta a dargli, a 5,5 milioni a stagione allunga la vita, soprattutt­o a 35 anni.

Fin qui uno scenario già noto, come spingere il tasto del replay. Sì, ma la Roma come si comporterà? Sarà mantenuta la vecchia promessa di liberare Edin in caso di offerta irrinuncia­bile? E il silenzioso Mourinho come reagirà di fronte alla cessione del centravant­i titolare, a due settimane dall’avvio del campionato e a undici giorni dal primo impegno ufficiale in Conference League? I Friedkin avranno la forza (economica, soprattutt­o) per rattoppare un “buco” così evidente nella tela che lo Special One sta creando con il suo carisma? Quali le possibili alternativ­e (Shomurodov e Borja Mayoral non possono bastare), considerat­e le oggettive difficoltà che Tiago Pinto sta incontrand­o nell’impostare trattative in un mercato dove i soldi si spendono con oculatezza (vedi la rinuncia a Xhaka) e le zavorre di vecchi contratti sono veleno iniettato nei bilanci? E poi i tifosi: è chiaro che le società non possono essere mosse solo dalla passione e dai sogni, ma come conciliare - nel caso della Roma - l’ingaggio del più grande allenatore in circolazio­ne (o almeno il più titolato) con un oggettivo ridimensio­namento tecnico? Domande a cui presto, a Trigoria, qualcuno dovrà dare risposte adeguate.

Dzeko guadagna alla Roma 7,5 milioni a stagione, scadenza del rapporto il 30 giugno 2022. Fatti un po’ i conti, l’onere più gravoso. Lo si sa da tempo. Una convergenz­a di interessi aveva messo dalla stessa parte della barricata il club e il giocatore. Ma adesso l’Inter, ingolosend­o Dzeko, ha sparigliat­o i giochi. Se, come pare, Edin dovesse andare via, c’è chi dovrà metterci la faccia. E la parola.

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