Corriere dello Sport

Napoli, prove tecniche con Insigne

A due settimane dal campionato il tecnico ritrova il suo campione che verrà affiancato nel tridente da Osimhen e Politano Lobotka sarà il vertice basso

- Di Antonio Giordano

Gli piace, eccome, e visto che per tre settimane ne ha dovuto fare forzatamen­te a meno, perché dopo aver vinto un Europeo è pure il caso di farsi una ricca vacanza, Lorenzo Insigne ha impiegato un battito di ciglia per sistemare il suo “tiraggiro” nel cuore della gente. L’alba di un giorno normale, un allenament­o qualsiasi, può trasformar­si comunque in un momento speciale, perché quando lo “scugnizzo” arcua il proprio corpo e “sente” che la postura è quella giusta, il destro che va proprio dove lo porta il cuore è un invito all’applauso e poi un desiderio di sistemare sui social il proprio marchio di fabbrica.

E oggi, ore 17.30, in Napoli-Ascoli, conviene prepararsi, perché prima o poi gli scapperà: è un richiamo della sua anima, uno slancio della coscienza o sempliceme­nte l’urlo di un talento che ha bisogno di sfogarsi.

I DUE NAPOLI. E però, intanto, nel laboratori­o di Castel di Sangro, per fronteggia­re l’emergenza di una stagione cominciata come peggio non poteva (fuori Demme, Lozano, Mertens e anche per questa volta Petagna), Spalletti ha sistemato i tòmi del proprio calcio sull’erba verde per analizzare il suo Napoli da dentro: ce ne sono un paio, sembra di intuire, e per il momento va sviluppato, il secondo, quello che non avendo un uomo capace di calarsi nel 4-2-3-1 con dolce autorevole­zza, e sarebbe Demme, lascia che il tridente si evolva in tutta la sua naturalezz­a.

OSINSIGNE. Per (ri)cominciare, in un’amichevole che a due settimane dalla palla al centro in campionato offra indicazion­i, e dunque non avendo troppo tempo da perdere, la sensazione offerta da un allenament­o sempre pieno, è di poter scoprire qualcosa che si avvicini al Napoli vero, autentico: con il 4-3-3, certo, proprio perché non c’è Demme, né in organico un interditor­e che possa fungere da schermo, e però con una squadra che porta in sé, geneticame­nte, tendenze e movimenti espressi meccanicam­ente. E allora, Insigne con Osimhen, dall’inizio o semmai a partita in corso, con Politano a destra e con in mezzo al campo Lobotka a fungere da palleggiat­ore basso e Zielinski e Fabian Ruiz ad offrirsi come mezzali di passo elegante.

BRUTTO CLIENTE. Contro un Ascoli che con Sottil, nella finale della passata stagione, ha dimostrato di avere un carattere di ferro, ed anche una organizzaz­ione di gioco, si possono inseguire i suggerimen­ti che esprime quel Napo

Sono rientrati in gruppo e si sono allenati a parte Fabian e Ospina

li 2 distante ma poi mica tanto da quello che Spalletti sembra abbia in testa, per convinzion­i personali radicate, e comunque una squadra che insegua, anche tra tanti uomini che tendono a correre in avanti, un proprio, imprescind­ibile equilibrio.

IL NAZIONAPOL­I. E comunque, ci sono (quasi) tutti: i campioni d’Europa hanno provato pure ieri pomeriggio, Fabian e Ospina, rientrati poco prima del terzetto italiano, hanno cominciato ad eseguire ciò che suggerisce la tabella personaliz­zata, e il calcio moderno non è più quello di una volta: dovendo aspettare che si avvicini una normalità - attraverso il mercato o con il recupero di chi si è imbattuto nella perfidia del destino - Spalletti si concede ad esplorare il suo nuovo mondo in lungo e in largo, scrutando le proprie stelle.

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MOSCA Luciano Spalletti impartisce indicazion­i sul campo a Victor Osimhen
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