Napoli, prove tecniche con Insigne
A due settimane dal campionato il tecnico ritrova il suo campione che verrà affiancato nel tridente da Osimhen e Politano Lobotka sarà il vertice basso
Gli piace, eccome, e visto che per tre settimane ne ha dovuto fare forzatamente a meno, perché dopo aver vinto un Europeo è pure il caso di farsi una ricca vacanza, Lorenzo Insigne ha impiegato un battito di ciglia per sistemare il suo “tiraggiro” nel cuore della gente. L’alba di un giorno normale, un allenamento qualsiasi, può trasformarsi comunque in un momento speciale, perché quando lo “scugnizzo” arcua il proprio corpo e “sente” che la postura è quella giusta, il destro che va proprio dove lo porta il cuore è un invito all’applauso e poi un desiderio di sistemare sui social il proprio marchio di fabbrica.
E oggi, ore 17.30, in Napoli-Ascoli, conviene prepararsi, perché prima o poi gli scapperà: è un richiamo della sua anima, uno slancio della coscienza o semplicemente l’urlo di un talento che ha bisogno di sfogarsi.
I DUE NAPOLI. E però, intanto, nel laboratorio di Castel di Sangro, per fronteggiare l’emergenza di una stagione cominciata come peggio non poteva (fuori Demme, Lozano, Mertens e anche per questa volta Petagna), Spalletti ha sistemato i tòmi del proprio calcio sull’erba verde per analizzare il suo Napoli da dentro: ce ne sono un paio, sembra di intuire, e per il momento va sviluppato, il secondo, quello che non avendo un uomo capace di calarsi nel 4-2-3-1 con dolce autorevolezza, e sarebbe Demme, lascia che il tridente si evolva in tutta la sua naturalezza.
OSINSIGNE. Per (ri)cominciare, in un’amichevole che a due settimane dalla palla al centro in campionato offra indicazioni, e dunque non avendo troppo tempo da perdere, la sensazione offerta da un allenamento sempre pieno, è di poter scoprire qualcosa che si avvicini al Napoli vero, autentico: con il 4-3-3, certo, proprio perché non c’è Demme, né in organico un interditore che possa fungere da schermo, e però con una squadra che porta in sé, geneticamente, tendenze e movimenti espressi meccanicamente. E allora, Insigne con Osimhen, dall’inizio o semmai a partita in corso, con Politano a destra e con in mezzo al campo Lobotka a fungere da palleggiatore basso e Zielinski e Fabian Ruiz ad offrirsi come mezzali di passo elegante.
BRUTTO CLIENTE. Contro un Ascoli che con Sottil, nella finale della passata stagione, ha dimostrato di avere un carattere di ferro, ed anche una organizzazione di gioco, si possono inseguire i suggerimenti che esprime quel Napo
Sono rientrati in gruppo e si sono allenati a parte Fabian e Ospina
li 2 distante ma poi mica tanto da quello che Spalletti sembra abbia in testa, per convinzioni personali radicate, e comunque una squadra che insegua, anche tra tanti uomini che tendono a correre in avanti, un proprio, imprescindibile equilibrio.
IL NAZIONAPOLI. E comunque, ci sono (quasi) tutti: i campioni d’Europa hanno provato pure ieri pomeriggio, Fabian e Ospina, rientrati poco prima del terzetto italiano, hanno cominciato ad eseguire ciò che suggerisce la tabella personalizzata, e il calcio moderno non è più quello di una volta: dovendo aspettare che si avvicini una normalità - attraverso il mercato o con il recupero di chi si è imbattuto nella perfidia del destino - Spalletti si concede ad esplorare il suo nuovo mondo in lungo e in largo, scrutando le proprie stelle.