Viola, dischetto verde Espanyol steso ai rigori
Saponara sfiora il gol, ma i 90’ finiscono 0-0: tutti i penalty della Fiorentina vanno a segno
Se il Cosenza (venerdì) per la Fiorentina sarà la prova generale verso la Roma con obiettivo incorporato da non fallire, allora l’Espanyol ieri sera è stata la prova generale per entrambi i prossimi impegni che segneranno rispettivamente il debutto in Coppa Italia e, soprattutto, il debutto in campionato (intanto, stamani Fiorentina-Montevarchi a porte chiuse per chi non ha giocato).
Ma nel conto ci vanno messe tante cose per dare il significato che va dato all’Unbeatables Cup (0-0 al 90’, vittoria viola ai rigori con quattro su quattro dal dischetto contro il due su quattro dei catalani, e Biraghi che chiama Pezzella ad alzare il trofeo): la preparazione nel bel mezzo, l’assenza studiata di più calciatori a causa di vari motivi (tra i possibili partenti di mercato: Milenkovic in panchina, Lirola in tribuna per recuperare fisicamente), la scelta di Italiano di privilegiare l’applicazione di schemi e movimenti in maniera quasi pedissequa e per di più affidata (la scelta) praticamente alla squadra dell’inizio (un solo cambio fino all’80’ dei quattro totali).
Nel segno ovviamente del 4-33, con osservati speciali la coppia centrale Quarta-Igor (argentino subito pronto), Bianco nel ruolo di regista (sale il livello, salgono le difficoltà, ma il ragazzo ha personalità) e il tridente composto da Callejon, Vlahovic e Saponara, e sempre sottolineando le condizioni anche climatiche, Italiano contro un Espanyol più avanti (debutta nella Liga sabato in
FIORENTINA (4-3-3): Dragowski; Venuti, Martinez Quarta (25’ st Dalle Mura), Igor, Biraghi (34’ st Terzic); Bonaventura (34’ st Benassi), Bianco, Duncan; Callejon (34’ stSottil),Vl ah ovic,Sap on ara. Adisp .: Terracciano, Ferrarini, Milenkovic, Ranieri, Maleh, Agostinelli, Gori, Kokorin, Munteanu, Rosati. All.: Italiano. ESPANYOL(4-4-2):DiegoLopez;Gomez Perea, Gomez Sola (12’ st Bare), Cabrera, Pedrosa (29’ st Calero); Embarba, Lopez Silva, Darder (12’ st Merida), Wu Lei; Melendo (12’ st Melamed), T. Gomez (40’ st Gracia Sanchez). A disp.: Olazabal, M. Lopez,Vilà,Vadillo,Vargas,Lozano,Touaizi, Garcia, El Hilali. All.: Moreno. ARBITRO: Irrati di Pistoia (Cecconi e Bercigli).
NOTE: spettatori 2.000 circa. Ammoniti: Gomez Sola, Bianco e Merida. SEQUENZA RIGORI: Embarba (E) alto, Vlahovic (F) gol, Gracia Sanchez (E) gol, Sottil( F) gol, Meri da( E) parato, Sap on ara(F) gol, Mela m ed( E) gol, Ben assi( F) gol. casa dell’Osasuna) ha chiesto e ottenuto un discreto possesso palla specie nel primo tempo e l’avanzamento di tutto il blocco difesa-centrocampo per impedire la costruzione della manovra agli avversari. Con il possesso palla e l’inserimento degli esterni la Fiorentina ha costruito l’occasione più grossa della partita con Saponara al 5’ (paratona di Diego Lopez sul rasoterra), mentre con il pressing avanzato ha lasciato agli spagnoli in pratica solo un paio di situazioni pericolose nell’area viola ben presieduta da Dragowski (l’intervento vero il portiere polacco l’ha fatto sulla punizione a girare di Embarba al 5’ della ripresa). Da rivedere e rimetterci mano, nella Fiorentina che sta costruendo, Italiano ha segnato: ritmo, intensità delle azioni, precisione nei passaggi, attenzione nelle chiusure ai trenta metri nella propria metà campo. Sempre sapendo che appena Vlahovic assocerà una buona forma alle buone intenzioni che mai gli fanno difetto (uno squillo ieri sera per il centravanti viola: diagonale di destro dai 20 metri fuori di poco a metà ripresa) e con lui farà altrettanto la squadra nel suo insieme con l’ingresso di alcuni titolari designati a cominciare da Nico Gonzalez, le cose dovrebbero prendere una piega differente. Se in tempi brevi meglio ancora: la Roma è lì che bussa.
Passi in avanti della squadra contro un avversario più avanti nella preparazione