Pep riparte male un’altra coppa persa
Supercoppa d’Inghilterra alla squadra che non la centrava da 50 anni: i ragazzi di Rodgers piegano i campioni di Premier Il Leicester vince con l’ex Iheanacho: Guardiola dopo la Champions manca il primo trofeo dell’anno
LEICESTER (4-2-3-1): Schmeichel; Pereira, Amartey, Soyuncu, Bertrand (31' st Bertrand); Ndidi, Tielemans (25’ st Soumarè), Maddison (25' st Dewsbury-Hall); Barnes (34’ st Iheanacho), Perez (25' st Albrighton), Vardy (25' st Daka). All.: Brendan Rodgers.
MANCHESTER CITY (4-3-3): Steffen; Cancelo, Dias, Ake, Mendy; Fernandinho, Gundogan (19'st Rodri), Palmer (29'st Bernardo Silva); Mahrez, Edozie (19' st Grealish), Torres (29' st Knight). All.: Guardiola.
ARBITRO: Marriner MARCATORE: 44’st Iheanacho (rig.) AMMONITI: Bertrand, Ruben Dias, Fernandinho
NOTE: recupero: 1’pt, 4’st.
Dopo la finale di Champions League, il Manchester City perde un’altra partita secca, la Supercoppa inglese. Non era mai capitato in carriera a Pep Guardiola di perdere due “finali” consecutive. Nel tradizionale preludio del calcio inglese, la Community Shield, è il Leicester a sorprendere i campioni d’Inghilterra che si presentano a Wembley in formazione largamente rimaneggiata. Le seconde linee dei Citizens appaiono ancora acerbe per avversari come le Foxes, che dominano il primo tempo ma capitalizzano solo allo scadere della partita il predominio territoriale, e non solo. Al termine di una partita che il Leicester merita di vincere (seconda Supercoppa nella sua storia) grazie ad una prestazione di orgoglio e determinazione. E anche di buon calcio, costruito su intensità e pressing, che impedisce al City di sviluppare il suo consueto gioco di costruzione dal basso. Ma nonostante la netta superiorità dei primi 45’, solo allo scadere della frazione il Leicester sa rendersi davvero pericoloso. Con il solito Vardy che tenta la girata al centro dell'area: Steffen riesce miracolosamente a toccare il pallone quel tanto che basta perché finisca sul palo. Al centro dell’attacco dei Citizens, Guardiola - in attesa di Harry Kane - presenta Edozie che però si rivela del tutto impreparato per simili partite. Ad inizio ripresa il manager catalano rimette in campo una squadra più determinata, e sfiora la marcatura con Mahrez: il contropiede del City è fulmineo, il talento algerino viene servito in campo aperto ma non è abbastanza veloce, favorendo la rimonta di Ndidi. Mahrez riesce comunque a concludere, ma in maniera affrettata e imprecisa: palla ben oltre la traversa. Nel corso della ripresa Guardiola gioca anche la carta Jack Grealish, appena arrivato a Manchester. Ma a decidere il primo appuntamento ufficiale della stagione inglese è un altro neo-entrato, Iheanacho. Allo scadere, quando ormai la partita sembra destinata al pareggio senza reti, Akè perde clamorosamente un pallone in uscita bassa: l’attaccante inglese, entrato da 10’ per Barnes, si avventa sulla sfera prima di venir atterrato in scivolata dallo stesso difensore: calcio di rigore netto. Dagli 11 metri si presenta lo stesso Iheanacho che trasforma a mezza altezza, nonostante il tentativo di Steffen. Un gol che basta per decidere la sfida: il City non ha più tempo né energie per imbastire una reazione, arrendendosi all’inevitabile. «E’ una vittoria che ci dà grande morale e convinzione - la soddisfazione di Rodgers a fine gara -. Conosciamo la nostra forza e i nostri valori, questa partita ci fa crescere un po’ di più nella consapevolezza di noi stessi». Guardiola non fa processi ai suoi, in attesa di poter contare sui suoi campioni più maturi: «Chi è sceso in campo non ha demeritato, il Leicester è una grande squadra che ci ha messo in difficoltà. Ma la stagione è appena cominciata e sono certo che sapremo presentarci ai prossimi appuntamenti in maniera adeguata».