Il presidente Azzi «Dai fiorettisti toni irrispettosi»
TOKYO - La diatriba della scherma prosegue. Dopo la lettera dei fiorettisti per cacciare Andrea Cipressa e la replica del ct azzurro nell’intervista pubblicata ieri mattina sul nostro giornale, è arrivata la dichiarazione del presidente della Federscherma Paolo Azzi per cercare di fare chiarezza sulla situazione, ribadendo quanto già affermato a Tokyo al termine delle competizioni che hanno visto l’Italia infilzare sì cinque medaglie (tre argenti e due bronzi), ma chiudere senza ori a 41 anni dall’ultima volta che era accaduto, Mosca 1980. Ed è stata proprio la mancanza di titoli olimpici, soprattutto nel fioretto che è sempre stata una garanzia di successi nelle edizioni precedenti, ad aprire il vaso di Pandora. «La Federazione Italiana Scherma sta valutando con equilibrio e attenzione la situazione che sarà alla base della programmazione del nuovo triennio che condurrà ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 - si legge nella nota di Azzi, che lo scorso febbraio ha preso il posto di Giorgio Scarso - con il recente insediamento del nuovo Consiglio Federale la Federscherma ha messo al centro della propria azione la figura degli atleti, dai più piccoli a quelli protagonisti del palcoscenico internazionale. In tale ottica, ho incontrato giovedì mattina, in una call, una delegazione di fiorettisti, un colloquio sereno a seguito del quale mi ha a dir poco sorpreso, e fortemente rammaricato, la forzatura irrispettosa nei toni e nei modi a proposito di una richiesta che va al di là delle competenze degli atleti come la sostituzione del ct, un tecnico apprezzato come Andrea Cipressa, con una storia sportiva di assoluto blasone, grazie al quale anche nel recente passato il fioretto italiano ha vinto tanto».
Dunque, alla Federscherma non sono piaciuti i tempi (ancora in piena Olimpiade e mentre l’Italia raccoglie una cascata di medaglie in tutte le discipline) e i modi con cui è stato attaccato l’operato del commissario tecnico del fioretto e ora effettuerà delle valutazioni, anche se ormai la rottura sembra scontata: «La Federazione Italiana Scherma valuterà e comunicherà ogni iniziativa, le cui responsabilità e competenze in ambito federale sono esclusivamente in capo al Presidente e ai rappresentanti eletti in Consiglio».