Corriere dello Sport

Lazio ok con il Twente ci pensa Immobile

Assist di Milinkovic, superlativ­o, per il gol del neocapitan­o Ciro Ma la strada è ancora lunga

- Ercole e Patania

La palla con il contagiri e profonda di Milinkovic, il taglio di Immobile per sbucare dietro il gigante olandese Oosterwold­e, stoppare, prendere la mira e battere in diagonale il portiere del Twente. Ecco il lampo del solito Ciro, campione d’Europa e neo capitano della Lazio, a chiudere l’estate e portare un raggio di sole sopra il cielo di Sarri. Manca un test a Ferragosto (forse con il Sassuolo) e poi sarà già campionato. Tempi strettissi­mi, una specie di imbuto tra operazioni di mercato non ancora chiuse e il cantiere aperto dal Comandante. Mica facile trasformar­e l’ex squadra di Inzaghi, abituata da cinque anni al 3-5-2. Si era intuito nel galoppo con il Meppen, se n’è avuta la conferma nell’amichevole di Enschede dopo una settimana di lavoro in Germania. Sarri cercherà di conservare il meglio ereditato da Simone, ovvero le fiammate e il senso del gioco verticale sviluppato da due top player come Milinkovic e Luis Alberto. Il serbo, promosso vice capitano, ha dato spettacolo in Olanda e non solo per l’assist, ma per il modo di interpreta­re la partita e la condizione. Ha tenuto (l’unico) per 90 minuti senza cedimenti o cali. E’ il più bravo, ma anche il più in forma.

LAMPO. Mancava l’altro tenore, il Mago spagnolo, costretto alla tribuna da una contrattur­a muscolare. Verrà valutato nelle prossime ore. Sarri spera di ritrovarlo in fretta, sarebbe un peccato perderlo per il debutto di Empoli, in calendario sabato 21. Il quoziente di classe della Lazio, si sapeva, è circoscrit­to alla categoria superiore dei due interni di centrocamp­o. E portando gli esterni di una volta (Marusic e Lazzari, ora in concorrenz­a) sulla linea difensiva a quattro, servirebbe­ro un ritmo superiore e due attaccanti di fascia in grado di mordere e tagliare il campo per giocare un certo tipo di calcio. Tre minuti sono bastati a Immobile per spedire al tappeto il Twente, gli altri 87 sono serviti per capire che la strada è ancora lunga. E sarebbe un errore (per i narratori) ripetere l’equivoco in cui erano cadute le cronache juventine due anni fa, aspettando la svolta sarriana.

POCO RITMO. Ogni squadra è diversa e ogni squadra allenata da Sarri in tempi recenti (Empoli, Napoli, Chelsea) è stata differente dalla precedente. La Lazio ha bisogno di tempo, interpreti ideali e condizione. Veniva da un mese duro di preparazio­ne e in Olanda ha tenuto alto il ritmo solo nei primi 20-25 minuti. Saliva Leiva, aggrediva Hysaj, le tre punte pressavano la linea arretrata del Twente. Poi la Lazio non è stata più intensa e si è abbassata, ha cominciato ad aspettare, non ha più giocato come predilige Sarri, apparso impaziente e non proprio soddisfatt­o a bordo campo, ma se ne saprà di più quando tornerà a parlare, nell’imminenza della Serie A. Un dubbio ci assale e risiede nelle caratteris­tiche dei centrocamp­isti. Leiva sta bene, molto meglio dell’estate scorsa (veniva da un ginocchio operato), ma a 34 anni non è detto che riesca a tenere ritmi esagerati e in ogni partita per 90 minuti. Lo stesso Luis Alberto non è un corridore. Il 4-3-3 di Sarri richiede baricentro alto, aggression­e, ritmi sostenuti.

IVORIANO OK. Ieri per un tempo ha giocato bene Akpa Akpro, segnalato in ascesa nelle gerarchie di Sarri, ordinato e velocissim­o nel recupero palla, quasi indispensa­bile in un reparto piantato a terra. Un’altra dimostrazi­one di come, cambiando l’allenatore, non mutino i giudizi sul valore e l’utilità dei giocatori. Vavro e Jony, tanto per ricordare due recenti acquisti, ieri neanche sono entrati. Davanti questa volta c’è stato spazio per Caicedo invece di Muriqi. Immobile, come Acerbi, ha tenuto il campo per 70 minuti. Un buon rodaggio. Più svagato Correa, entrato nell’ultima mezz’ora e ancora in sospeso sul mercato. Si capisce anche dalla gestione di Sarri: il Tucu non ha avuto lo stesso minutaggio dei due azzurri. La difesa ha tenuto distante il Twente, mai realmente vicino al pareggio. Il rebus della nuova Lazio è legato al tridente. Felipe Anderson non ha incantato, si è acceso a sprazzi, ancora non ha compreso tempi e movimenti. Raul Moro e Romero si faranno con calma, dietro le quinte. Ora bisognerà capire chi Lotito e Tare consegnera­nno a Sarri. Per volare servono le ali e almeno un mediano.

Ritmo alto soltanto per 25-30 minuti: poco calcio di Sarri e mancano le ali

 ?? FOTONOTIZI­A ?? Ciro Immobile (31 anni) ha deciso l’amichevole con il Twente con un gol dopo 3’
FOTONOTIZI­A Ciro Immobile (31 anni) ha deciso l’amichevole con il Twente con un gol dopo 3’
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FOTONOTIZI­A Sergej Milinkovic
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