«Un whatsapp e Jacobs ha capito che avrebbe vinto»
L’allenatore dell’uomo del giorno dello sport italiano svela segreti e programmi Partendo dal messaggio decisivo spedito dal nostro cronista
Camossi: «Dopo la semifinale ci sono arrivati i rilievi della velocità Quella massima era di 42,7 km/h. Marcell ha sgranato gli occhi in quel momento si è convinto di essere più forte degli avversari»
«Sai quando Marcell ha capito che poteva vincere l'oro dei 100?». Mi confida Paolo Camossi. «No. Racconta», rispondo. «Aveva da poco corso la semifinale e mi arriva un whatsapp con la foto dei rilievi delle velocità. Non ricordo chi me lo aveva inviato. Quella massima raggiunta da Marcell era di 42,7 km/h. Quando l'ha vista ha sgranato gli occhi. Così si è convinto che poteva metterli tutti in riga anche in finale». Ricordo a coach Paolo che quel whatsapp glielo avevo inviato io da Roma. Meraviglia delle meraviglie. «Allora un pezzetto di quella medaglia è anche tua! I giapponesi sono stati bravissimi, ma con le informazioni statistiche erano indietro».
Paolo Camossi, l'uomo che ha trasformato Marcell Jacobs in una potentissima macchina da corsa, sta cercando di tornare alle vecchie abitutudini con il suo allievo nella Roma che li ha adottati. «Non è facile, tutti lo vogliono, si fa fatica stare dietro a tutti. Mentalmente sta reggendo l'urto. Ma c'è un limite e in questa fase di festa infinita è importante stare con i piedi a terra, altrimenti si rischia il botto». Ieri sera il clan Jacobs si è riunito in un ristorante romano, anche per discutere sui prossimi passi». Il primo appuntamento era il 21 agosto a Eugene, nella tappa della Diamond League. «No, non ci andrà. Dovrebbe sobbarcarsi altre 9 ore di fuso orario, dopo aver recuperato le 7 con il Giappone. E poi il responsabile sanitario della Fidal, il dottor Billa, gli ha prescritto 5-6 giorni di attività alternativa. I bicipiti sono duri e qualche problemino lo ha avuto. Ha corso sempre con un leggero dolorino dietro il ginocchio: la pista di Tokyo era velocissima, ma anche dura. Va bene per le gare perché è velocissima, ma ti distrugge i muscoli. In fondo Marcell ogni volta che è sceso in pista a Tokyo ha fatto un record italiano, tra batterie, semifinali e finale dei 100, in aggiunta alla qualificazione e finale con la 4x100: un record nel record».
A SETTEMBRE. Quindi niente Eugene. Quando lo rivedremo in pista? «Stiamo ragionando su un paio di gare, saranno le ultime della stagione. Quasi sicuramente correrà alla Diamond League di Bruxelles il 3 settembre e alla finale del circuito l'8-9 settembre». World Athletics e il consorzio Diamond League stanno pensando a qualcosa di speciale per Zurigo.
Gira voce che sia già partito un invito a Usain Bolt, in qualità di ambassador di W.A. Il giamaicano era inizialmente rimasto un po' distratto circa i successi di Jacobs. Solo dopo la doppietta 100-4x100 si è fatto vivo consacrando il poliziotto gardesano quale suo erede.
E poi? «Avremo tempo per programmare il 2022. Anche se credo che lui sia già con la testa a Parigi 2024. La prima cosa che mi ha chiesto appena rientrati a Roma è stata cosa avessi in programma per farlo andare ancora più forte alla prossima Olimpiade fra tre anni. Io qualche idea già ce l'ho. E' lui il primo a voler alzare l'asticella». Matrimonio a settembre 2022, dopo i Mondiali di Eugene, Oregon, a luglio.
Intanto piovono richieste di partecipazione tra le più disparate. Sui social hanno affiancato il quartetto d'oro azzurro a delle scatolette di tonno. Il pilota Alitalia del volo che lo ha riportato in Italia lo ha sfidato a un confronto aereo-uomo, ma scherzosamente. La trasmissione Rai “Ballando con le Stelle” fa pressione per avere in pista sia Jacobs che Tamberi. «Si vedrà - risponde Camossi - ma ho il sospetto che molti di questi inviti saranno respinti al mittente. Ancora ieri mi ha ripetuto che la sua passione e il suo lavoro è correre e che tutto ciò che farà di extra seguirà tempi e ritmi degli allenamenti».
E a metà tra l'agonismo e lo spettacolo, dal Canada stanno lavorando a una super sfida sui 150 metri tra Jacobs e De Grasse, l'oro dei 200 nonché bronzo dei 100.
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