Marcell depone le ali e torna umano Carrello per la spesa e poi i suoi figli
Ieri al supermercato tra selfie e autografi. Nicole: «Questa popolarità ci spiazza. Tutto il pomeriggio è stato coi bambini»
Altro capolavoro, altra medaglia d’oro
Anche l’uomo più veloce del mondo va al supermercato e conduce il carrello tra gli scaffali come fosse il testimone di una staffetta. Sì, Marcell Jacobs s’è lasciato alle spalle la pista dorata di Tokyo per rituffarsi nella quotidianità. La “Roma bene” l’ha accolto con calore e riservatezza, due elementi che a queste latitudini si mescolano al punto da farti sentire amato ma mai importunato. Lunedì sera i condomini del palazzo dove vive, nel quartiere Collina Fleming, gli hanno riservato un’accoglienza da star: il campione era atterrato a Fiumicino da poche ore, s'è fermato a cena in zona Ponte Milvio, poi è rincasato trovando una decina di persone affacciata dai balconi con le bandiere. Al sorgere del sole, tutto è tornato al suo posto: riposo, silenzio e rispetto. Cantano solo le cicale in questo afoso pomeriggio romano.
LADY JACOBS. Non è quartiere da caroselli questo. Al Fleming dimorano tanti sportivi e vip: dai calciatori della Lazio ai conduttori della tv, passando per politici e uomini d'affare. Lo stadio Rosi all’Acquacetosa – dove il centometrista si allena anche dieci ore al giorno – dista solo 2,7 km, la sede del Coni altri 4. È il triangolo lavorativo della sua vita. Ma Marcell è rimasto fedele alle proprie abitudini. E così, ieri mattina ha accompagnato la sua metà Nicole Daza, dalla quale ha avuto due figli, Anthony e Meghan, a fare la spesa. Avrà firmato 100 autografi e scattato altrettanti selfie. «Questa popolarità ci spiazza – ci ha raccontato Lady Jacobs – è tutta una sensazione nuova, vediamo fotografi ovunque. Ci rende orgogliosi».
COME IN TV. Ride quasi imbarazzata, Nicole, mentre descrive la prima giornata romana del campione olimpico: «Ci siamo svegliati, siamo andati a riportare una struttura con dei palloncini che mi avevano prestato per fargli una sorpresa, quindi siamo andati al supermercato. Poi abbiamo pranzato insieme alla famiglia che nel pomeriggio è ripartita per Desenzano del Garda. È una persona semplice, Marcell, come lo vedete in tv».
Il sangue freddo mostrato dall’atleta in mondovisione se lo aspettava, quindi. «Lui è così, non è un tipo esuberante "alla Tamberi". Io lo so che dentro stava esplodendo di felicità dopo i due ori, ma ha un autocontrollo pazzesco. Gliel’ho anche detto: “Non sembri nemmeno felice”, ha un carattere tutto strano. Ma è il suo modo di godersi le vittorie». Jacobs è un padre affettuoso e un compagno premuroso. «Ha passato tutto il pomeriggio con i figli. A settembre ci prenderemo delle vacanze solo io e lui».
I VICINI. Per le vie del quartiere non si parla d’altro: «L’uomo più veloce del pianeta è mio vicino di casa», dice con orgoglio Mario, rivolgendosi a Carlo e Pompeo. I tre signori cercano un po’ di sollievo dal caldo sulle scale di uno studio notarile e, nei loro discorsi, la doppia impresa di Marcell Jacobs ha sostituito ormai definitivamente le diatribe su Lazio e Roma: «Hai visto che fulmine?», «Una volta l’ho visto mangiarsi una bella amatriciana, mo’ ho capito perché corre così forte». Ma è un vizio raro, conferma Nicole: «Mangia pasta integrale, pollo e insalata, tutto pesato al grammo». Il Bar Fleming, i ristoranti Fello e Zuma, e poi, verso il centro, le merende alla Rinascente, il barbiere all’Esquilino e le mezze giornate al mare di Ostia quando c'è un po' di tempo libero. La vera sfida, da ora in avanti, sarà difendere e proteggere questa normalità.
«Il pranzo in famiglia Non è esuberante come Tamberi, ma esplode dentro»