Corriere dello Sport

I sette giorni di CR7

Ronaldo deve trovare un club entro il 31 o riconquist­are Allegri

- di Nicola Balice

Sprint finale per il futuro del bomber portoghese che spera ancora nel Psg mentre Mendes è in difficoltà

Dopo il complicato esordio di Udine in casa Juventus tiene sempre banco il destino del fuoriclass­e

Una settimana. È quella che rimane a Jorge Mendes per riuscire a rendere possibile una missione che giorno dopo giorno appare sempre più complicata: trovare una nuova squadra a Cristiano Ronaldo. Sette giorni ancora d'attesa per tutto il mondo Juve prima di poter definitiva­mente mettere un punto sul tormentone più tormentato dell'estate, spazzando via tutti i dubbi sul futuro di CR7. Un punto che hanno provato a mettere Max Allegri e Pavel Nedved, un punto che lo stesso Ronaldo aveva deciso di non mettere nell'ultima e unica occasione in cui si è espresso, proprio una settimana fa nell'ormai famoso sfogo su Instagram. «Resta», hanno dichiarato sia il tecnico che il vicepresid­ente bianconero. «Resto», è quello che ancora non ha detto pubblicame­nte CR7, aspettando il colpo di scena di Mendes sul mercato. Nel caso in cui non arrivasse, Allegri e Ronaldo porteranno avanti la convivenza per tutta la stagione (l'ultima?) con lo scopo comune di raggiunger­e tutti gli obiettivi che ancora hanno, individual­i e collettivi. Ma per altri sette giorni, questo clima di incertezza, è destinato a restare tale.

LA SETTIMANA DI MENDES. Il conto alla rovescia è partito dunque. E ad avvertire pressione è più che altro Mendes. Perché ormai Ronaldo, pur sperando nell'addio, ha abbondante­mente messo in conto di poter restare alla base, sarebbe sconsidera­to non averlo fatto. Sotto pressione c'è Mendes perché è lui a non essere riuscito a trovare un'alternativ­a credibile al suo assistito principe, uno che ha sempre creduto di essere prodotto in grado di vendersi da solo, a qualunque prezzo. Non è stato così. Quando mancano sette giorni al termine, nessuna offerta è pervenuta alla Continassa, perché nessuno è riuscito a dire di sì alla proposta di Mendes di ingaggiare Ronaldo. Quando mancano sette giorni però restano intatti tutti i dubbi sul futuro di CR7 perché non è ancora esaurito il tempo a disposizio­ne dell'agente portoghese. Che per esempio prova a riaccender­e l'interesse dello United e spera nella possibilit­à di inserirsi tra il City ed Harry Kane. E Mendes, dopo aver ricevuto il rifiuto di Florentino Perez (il più pesante) spera ancora di poter contare sulla sponda del Real per gettarsi a capo fitto in direzione Parigi. In Spagna si crede nel passaggio di Kylian Mbappé alla corte di Carlo Ancelotti, questo permettere­bbe a Mendes di tentare il tutto per

tutto in extremis nonostante i recenti passi indietro del Psg. Di impossibil­e nel mercato non c'è nulla, a sette giorni dal termine però questa missione può sembrare così. Mendes, infatti, non solo deve accontenta­re Ronaldo ma anche la Juve, servirebbe un'offerta da almeno 25 milioni o quantomeno uno scambio gradito: a proposito, Mauro Icardi si è fermato per una distorsion­e di secondo grado dell'acromiocla­vicolare destro, previste 3-4 settimane di stop.

CON MAX. Aspetta e spera Ronaldo. Se poi CR7 restasse alla Continassa non ci sarebbe nessuna guerra interna, già gli scorsi giorni hanno spiegato la nuova gestione targata Allegri. D'altronde la legge di Max è chiara, persino Ronaldo non può fare altro che adeguarsi: è un «valore aggiunto», non è un intoccabil­e, potrà anche cominciare dalla panchina come a Udine, potrà essere sostituito se necessario. Vuole andare via ma ha capito che potrà restare, in tal caso Ronaldo lavorerà come sempre, con impegno e determinaz­ione, provando a fare la differenza. Già domenica è andato in scena quello che potrebbe essere il copione di tutto l'anno, CR7 ha dispensato sorrisi e consigli, trovando pure il guizzo da tre punti allo scadere poi cancellato dal Var («Inizia la rapina», ha sbottato su Instagram sua sorella Elma). L'esultanza con abbraccio collettivo era la fotografia di un CR7 che non mollerà mai, fino alla fine: che sia entro sette giorni o tra un anno, in campo per lui non fa differenza.

Chiusa la pista Real restano City e Psg come alternativ­e Intanto Icardi è ko

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